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La Piazza



La piazza come diventò (Archivio Tonini, Biblioteca Poletti)Nel Piano di risanamento edilizio della città del 1893 venne previsto, per ragioni estetiche, igieniche e sociali, l’abbattimento delle vecchie case del Ghetto ebraico. 

Il Ghetto di Modena, voluto da Francesco I nel 1638, comprendeva gli isolati tra via Balsia, via Coltellini e via Taglio. La zona era delimitata da portoni che venivano chiusi di notte fino al 1859. 

A seguito della demolizione del ghetto, avvenuta agli inizi del ‘900, si crea uno spazio vuoto, aperto a sud lungo la via Emilia e chiuso sul lato opposto dalla Sinagoga, edificio costruito dalla comunità ebraica nel 1873, su progetto di Ludovico Maglietta. 

Il nuovo spazio fu chiamato piazza della Libertà fino al 1911, poi divenne piazza Mazzini. 

Dopo la demolizione delle case si avviarono le ristrutturazioni dei palazzi che si affacciano sulla nuova piazza e previsto, nella parte centrale, un giardino. 

Le facciate dei palazzi vennero rifatte in parte secondo i canoni dello stile liberty allora di moda, in parte in stile eclettico. Ad Arturo Prati si devono i progetti di casa Levi-Finzi (civico1) e casa Formaggini-Donati (civico10). I locali al piano terra furono destinati alle attività commerciali e la piazza si trasformò in uno spazio vivace e colorato. 

Nella parte centrale venne realizzato un giardino circondato da una cancellata, fusa poi in epoca di guerra. Il verde del giardino ebbe, nel corso degli anni diverse sistemazioni. Nei mesi estivi lo spazio adiacente la via Emilia era occupato dai tavolini dei bar
 

Piazza della Libertà

I risultati dell'assemblea digitale sono in fase di elaborazione

Progetto preliminare
Quando partecipare

L'assemblea si è conclusa il 31 gennaio 2016