29/11/2007

MODENA, LIBRI D'ARTISTA IN MOSTRA ALLA POLETTI

Dal 1 dicembre al 23 febbraio omaggio a Lamberto Pignotti, padre della Poesia visiva
Una trentina di libri d'artista realizzati dal fiorentino Lamberto Pignotti – tra i fondatori del Gruppo 63 e inventore della Poesia visiva – saranno esposti dal primo dicembre (inaugurazione alle 17 con performance) al 23 febbraio alla biblioteca civica d’arte Poletti, che ha sede nel Palazzo dei Musei di Modena. Curata da Carla Barbieri e aperta il lunedì dalle 14.30 alle 19, dal martedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19, sabato dalle 8.30 alle 13, la mostra è il decimo appuntamento della rassegna “In forma di libro” e propone volumi realizzati da Pignotti con i materiali più diversi, libri di poesia, saggi divenuti orami classici nello studio del linguaggio di comunicazione di massa, cartelle di grafica, manifesti e “mirabilia” legati alle performance realizzate dall'artista nel corso della sua lunga carriera.
Dopo la mostra su Miccini del 2005, la biblioteca rende dunque omaggio ad un altro grande protagonista della Poesia visiva, cioè di quel particolare modo di mescolare i linguaggi poetici e visivi.
Nato a Firenze nel 1926, Pignotti vive a Roma dopo aver insegnato a lungo alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna. Nel 1962 è tra i teorici del Gruppo 70 insieme a Eugenio Miccini, Giuseppe Chiari, Sylvano Bussotti e numerosi altri poeti ed artisti visivi. Sin dal principio, l'intento comune del gruppo è la definizione di una forma d'arte "tecnologica", cioè ricavata da materiale d'origine commerciale, consumistica, pubblicitaria, giornalistica; materiale che, dirottato dalle sue normali funzioni, viene riscattato esteticamente e promosso ad una fruizione di massa.
Nel 1963, insieme ad altri poeti, pittori, musicisti e studiosi, Pignotti partecipa alla fondazione del Gruppo 63. È, con Miccini, l’inventore della Poesia visiva. Interessato ai rapporti tra le arti e alle connessioni interdisciplinari, imposta la sua attività sulla dialettica fra arte e critica, fra poesia e poetica. Ma, oltre che di materiali e moduli verbali attinenti ai linguaggi specialistici e a quelli dei mass media, si serve anche di segni pertinenti ai codici della vista, dell'udito, del gusto, dell'olfatto, del tatto, del comportamento, dello spettacolo: da questa attività semiotica e multimediale nascono ad esempio le “Poesie e no” in forma teatrale, le cinepoesie, i nastri logo-musicali, i poemi kitsch e Luna-park, le performance con i chewing poems e le ostie firmate da deglutire, le dolci lettere di fine pasto.

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