27/11/2015

“NON PERDIAMO LE OPPORTUNITÀ DELLA RIFORMA ‘BUONA SCUOLA’”

Il sindaco Muzzarelli è intervenuto nel dibattito sugli Istituti comprensivi

“Non dobbiamo perdere le opportunità offerte dalla riforma della Buona scuola, e dobbiamo impiegare al meglio i fondi che il Governo ha messo a disposizione delle autonomie scolastiche. Chi vuole andare avanti è bene che continui a sperimentare”.

Lo ha detto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli in conclusione del dibattito sulla costituzione degli Istituti comprensivi che si è svolto in Consiglio comunale a Modena nella seduta di giovedì 26 novembre.

“La riforma della Buona scuola non consente di rimandare oltre questo passaggio”, ha proseguito. “Per esempio, vengono introdotti solo nei comprensivi i nuovi curricula verticali che sono considerati un ottimo modello per la prevenzione della dispersione e che consentono di realizzare progetti personalizzati per i bambini più fragili e che necessitano di tempi e modalità diverse per apprendere. A Modena, se non procediamo, potremmo applicarli solo nei tre attuali comprensivi lasciando le altre scuole scoperte, e l’attenzione ai più fragili non può essere a macchia di leopardo e a fasi alterne”.

Il sindaco ha evidenziato come l’Amministrazione abbia invertito il trend di discesa della spesa di bilancio sulla scuola e ne abbia fatto il perno degli investimenti pubblici: dall’inizio dell’anno sono stati investiti 5,2 milioni sulla scuola, sono stati appena assegnati i lavori per il completamento delle scuole Mattarella e stiamo continuando a lavorare al progetto definitivo del Sigonio.

“Abbiamo presentato al Consiglio e alla città una strategia organica e di largo respiro – ha affermato Muzzarelli – dalla didattica all'organizzazione, dalla formazione degli insegnanti al diritto allo studio, dagli investimenti al rapporto con il territorio e scuola-lavoro, perché troppi sono i cambiamenti intorno alla scuola. Il futuro va guardato in faccia e preparato adesso, bisogna cogliere le sfide con più fiducia nei propri mezzi, senza paure e chiusure corporative. La centralità della scuola non è isolamento, ma deve essere il contrario. Noi abbiamo proposto una Scuola aperta il cui cuore è l’innovazione didattica, nel solco della ‘buona scuola’, una Scuola accogliente, una Scuola appropriata. E l’architrave sono gli istituti comprensivi, fondamentali per la valorizzazione dell'autonomia, per la continuità didattica, per il rapporto con il territorio e per la razionalità organizzativa. La proposta di istituzione di dieci comprensivi – ha spiegato – nasce dalla valutazione della sperimentazione sviluppata nei primi tre istituiti a Modena su cui il giudizio è positivo. Sono presenti punti critici, abbiamo ascoltato con molta attenzione chi ha espresso contrarietà e per questo abbiamo presentato un emendamento alla delibera che, pur tenendo fermo l’obiettivo principale, consente ancora di discutere, approfondire ed eventualmente modificare le soluzioni. Con la consapevolezza che oggi avviamo un processo e che solo il tempo e l’esperienza ci diranno se saranno necessari altri aggiustamenti”.

Rispetto al metodo, il sindaco ha ricordato che questa è la quinta volta in cui si parla del piano scuola in Consiglio e che otto consigli di istituto su dodici hanno approvato la proposta dell’Amministrazione comunale: “Non è detto che la maggioranza abbia sempre ragione, ma merita almeno tanto rispetto quanto la minoranza e il metodo non può essere il grimaldello per non partire mai. Dunque bene fermarsi e discutere ancora con chi dissente in modo molto netto. Bene ascoltare per giungere a una soluzione più condivisa, ma non siamo d’accordo con chi non vuole fare scelte”.

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