26/02/2015

MODENA, CITTADINANZA ONORARIA AL GIUDICE DI MATTEO

Il 2 marzo il magistrato antimafia in Consiglio comunale per il conferimento del riconoscimento; in serata, insieme a don Ciotti, incontro pubblico con i cittadini

Lunedì 2 marzo Modena conferirà la cittadinanza onoraria e le chiavi della Città a Antonino Di Matteo, giudice antimafia “simbolo dell’Italia che resiste, non si arrende alla violenza e reagisce, facendo prevalere la legalità”, come riportato nella pergamena che gli verrà consegnata, a nome di tutta la comunità modenese, dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dalla presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti che l’avevano proposta lo scorso novembre.

La cerimonia in Municipio, a cui interverrà anche don Luigi Ciotti,  presidente di Libera Associazioni nomi e numeri contro tutte le mafie, sarà il primo atto pubblico di una due giorni del magistrato antimafia a Modena, il cui programma è stato illustrato questa mattina in conferenza stampa dal sindaco Muzzarelli, dalla presidente Maletti e dalla responsabile Ufficio legale di Libera nazionale, Enza Rando.

Il conferimento della cittadinanza, con inizio alle 17.30, avverrà durante la seduta del Consiglio comunale e, oltre che nelle sale dei Passi Perduti e di Rappresentanza, dove sarà allestito un schermo, potrà essere seguito in diretta streaming (http://www.comune.modena.it/il-governo-della-citta).

Nel riconoscimento, si sottolinea “l’impegno decennale di magistrato inquirente, le indagini per trovare i responsabili ed i mandanti delle stragi di mafia, l’incessante lotta per liberare questo paese dalla morsa delle criminalità organizzate che hanno reso Antonino Di Matteo un simbolo dell’Italia che nei momenti più difficili ha la forza di rialzarsi e reagire”, rimarcando che “Modena città Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza si ribella con forza ad ogni tentativo di infiltrazioni della criminalità organizzata”.

Durante la seduta, oltre alla delibera sul conferimento della cittadinanza al magistrato antimafia, l’Assemblea consiliare voterà anche l’intitolazione “a tutte le vittime innocenti delle mafie” de La Tenda, la struttura del Comune di Modena dedicata prevalentemente alla creatività giovanile, che ha fatto della legalità un elemento caratterizzante della propria programmazione.

Alle 21 dello stesso lunedì 2 marzo i modenesi potranno incontrare il giudice di Matteo in una serata pubblica promossa dal Comune di Modena e da Libera al Forum Monzani di via Aristotele 33, concesso gratuitamente dalla Bper. Alla serata, coordinata dalla giornalista Giulia Seno dell’Ansa Bologna. parteciperà anche don Luigi Ciotti.

Il giorno successivo sarà invece la volta dei giovani. Alle 9 è in programma l’intitolazione della Tenda di viale Monte Kosica “a tutte le vittime innocenti delle mafie” alla presenza del giudice Di Matteo, di don Luigi Ciotti, del sindaco e della presidente del Consiglio. Successivamente, alle 10.30, Di Matteo e don Ciotti incontreranno gli studenti nell’aula magna del Corni scientifico tecnologico, presso il Polo Leonardo; coordinerà Enza Rando, responsabile dell’Ufficio legale di Libera nazionale e interverrà anche il sindaco Muzzarelli.

Gli appuntamenti del 2 e 3 marzo rientrano ne “I cento passi verso la giornata del 21 marzo”, il cartellone comune di eventi in preparazione alla XX Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico, che quest’anno si svolgerà a Bologna. Al corteo che sfilerà lungo le vie della città fino al piazzale VIII Agosto per la lettura dei nomi delle vittime delle mafie, del rapido 904, delle stragi di Bologna del 2 agosto 1980 e di Ustica, sarà presente anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli con il Gonfalone del Comune di Modena.

Tante le iniziative in programma anche a Modena e su tutto il territorio provinciale nei giorni precedenti l’appuntamento del 21 marzo.

Inoltre, entrano nel vivo a Modena i laboratori di “Semi di giustizia, fiori di legalità”, l’itinerario didattico proposto alle scuole dal Comune e da Libera per affrontare i temi delle mafie dal titolo. Già 40 le classi delle scuole medie inferiori e superiori iscritte. Durante gli incontri si parla di mafie, bullismo e criminalità, ma anche dei diritti e dei doveri del buon cittadino a partire dalla Costituzione e del ruolo dell’informazione nella diffusione della cultura della legalità.

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