07/05/2015

VARIANTE / 1 – STRALCIO PER 7 AREE F: LÌ NIENTE ALLOGGI

Nella delibera in Consiglio anche 76 varianti di privati cittadini, 20 accordi perequativi, espropri per realizzare opere pubbliche e adeguamenti alle norme

La conferma dello stralcio di sette aree F (ad Attrezzature generali) dall’elenco delle zone ammesse all’applicazione del meccanismo perequativo, per una stima di circa 1.200 alloggi in meno, l’ok definitivo a 76 richieste di varianti di privati cittadini, accolte totalmente o parzialmente, e a venti accordi perequativi per trasformazioni urbanistiche su aree di proprietà privata in vari quartieri del territorio comunale (escluso il centro storico), l’apposizione di vincoli espropriativi al fine di realizzare una serie di opere pubbliche, l’allineamento a provvedimenti e normative sovraordinate, e aggiornamenti cartografici e normativi.

Sono i principali contenuti della Variante al Piano operativo comunale (Poc) e al Regolamento urbanistico edilizio (Rue) già adottata a dicembre 2013 e di nuovo in Consiglio oggi, giovedì 7 maggio, per l’approvazione definitiva. Illustrando la delibera, l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha sottolineato come la variante sia “un atto di manutenzione, non certo una variante che stravolge il Psc: si tratta di modesti interventi sul patrimonio edilizio esistente o lotti residui nel tessuto urbano di completamento e in molti casi riguardano interventi in corso di esecuzione. La migliore risposta a chi ci accusa di cementificare – ha proseguito – è che con la variante si completa il percorso avviato dello stralcio di sette aree F, dove non sarà più possibile andare a costruire alloggi. Siamo quindi pienamente nella filosofia del ‘saldo zero’, che non può significare tenere una città imbalsamata ma deve favorire gli interventi di completamento nelle aree già urbanizzate, favorire la costruzione di rotatorie per snellire il traffico in alcuni quartieri e la realizzazione di alloggi popolari, come facciamo con la variante per alcune strutture di servizio ad aree Peep”.

Un’integrazione alla variante, introdotta con emendamento presentato dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli per conto della Giunta, precisa che tra le priorità dell’attuale consigliatura vi è il contrasto ai comportamenti illeciti e tra questi anche il controllo sull’attività edilizia “pertanto, anche in ragione del dibattito sviluppato in sede di Commissione consigliare, l’Amministrazione ritiene di sottolineare la necessità di rafforzare l’attuale attività di controllo nell’ambito dei procedimenti edilizi attraverso puntuali verifiche preliminari al rilascio dei titoli abilitativi conseguenti all’approvazione della presente variante sullo stato di fatto e legittimato”.

In discussione anche tre emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle e illustrate dal capogruppo Marco Bortolotti. Uno chiede di non dare luogo all’esecuzione dell’accordo relativo all’area di via D’Avia dove è prevista la realizzazione dell’asse viario di collegamento tra via Emilia ovest e via Leonardo Da Vinci, “non programmata dal Poc” e su cui “una più precisa definizione deve essere anche parte degli studi e delle elaborazioni riferite alla dismissione della linea ferroviaria storica”. Il secondo emendamento chiede di non dare luogo all’esecuzione dell’accordo relativo all’area di via Monselice che prevede la conversione per metà a residenza (due abitazioni) e per metà a parcheggio pubblico, in quanto “le dimensioni dell’area, di circa 16 metri, sono inadeguate per finalità edificatorie” e poiché “evidenti ragioni di assetto urbanistico non giustificano un intervento così forzato, anche per la mancanza di effettivo interesse pubblico per la realizzazione del parcheggio”. Il terzo emendamento, infine, rispetto all’accordo che prevede un nuovo tratto stradale di collegamento di via Gramsci con via Del Mercato e una nuova rotatoria, chiede “di modificare il Poc in modo da limitare la variante a quanto necessario al servizio dell’intervento edilizio privato su via Del Mercato sopprimendo la previsione di collegamento a viale Gramsci”, in quanto “si è verificata una mancata consultazione dei cittadini residenti” nell’area, “il progetto prevede una diminuzione del già scarsissimo verde pubblico nella zona” e “una diminuzione del numero di parcheggi ora presenti e mai sufficienti”, oltre al fatto che “la rotatoria non è prevista nel cronoprogramma degli investimenti delle opere pubbliche”.

Azioni sul documento