23/02/2016

SCUOLA 2.0 A MODENA / 2 – DAL CODING AI MICRO ROBOT

Nel corso di due anni gli alunni delle 13 classi coinvolte nel progetto svilupperanno competenze nella programmazione informatica e nel making, l’artigianato digitale

Il punto di partenza di “Scuola 2.0: Code it, make it!”, il progetto pilota avviato in sei scuole primarie di Modena, è che, se le App, così diffuse sui device di adulti e ragazzi, sono pensate per un uso preciso, intuitivo, con movimenti standard e poco personalizzabili, la programmazione (coding) sviluppa invece il pensiero computazionale. In altre parole, insegna a trovare soluzioni creative ai problemi, un modo di affrontare le cose che può essere applicato a tutti gli aspetti della conoscenza e a tutte le materie. Creare un video gioco o un’animazione al computer implica pensare e scrivere una storia, disegnare ambienti, strutturare un sistema di interazione con il giocatore, prendere decisioni a livello grafico, inserire musica e suoni, caratterizzare i personaggi. In tal senso, l’insegnamento delle tecnologie digitali ha un alto potenziale didattico.

Inoltre, i progetti interdisciplinari realizzati nell’ambito di “Scuola 2.0: Code it, make it!” in tredici classi (di cui otto terze, tre seconde e due quarte) di scuole primarie promuovono la collaborazione tra diversi ambiti didattici consentendo ai bambini di lavorare in gruppi in cui ciascuno mette in campo competenze diverse in base ad attitudini e abilità personali per favorire la collaborazione e una sorta di peer education, educazione tra pari, attraverso la condivisione delle strategie utilizzate per risolvere i problemi.

Il programma si sviluppa nel corso di due anni. Agli alunni coinvolti saranno proposti una serie di progetti progressivamente più complessi in grado di condurli a sviluppare competenze e conoscenze nella programmazione informatica.

Il linguaggio di programmazione utilizzato è Scratch, un linguaggio sviluppato dal Mit, il Massachusetts Institute of Technology, per la didattica informatica. Scratch permette ai bambini di creare animazioni, giochi e programmi interattivi; inoltre consente di comandare e programmare semplici periferiche quali un microcontroller o un piccolo drone. Infatti, utilizzando microcontrollori, sensori e stampanti 3D, le tecnologie digitali permettono anche di creare progetti di microrobotica e artigianato digitale. A tal scopo, la sede e le attrezzature del fablab del Comune Makeitmodena, in via Barchetta, potranno essere utilizzate nella realizzazione dei progetti elaborati dalle scuole, mentre il Centro multieducativo Memo, produrrà una documentazione di tutto il percorso con filmati e interviste.

“Avere competenze informatiche - spiega l’assessore al Bilancio e Smart City Ludovica Carla Ferrari - significa poter esprimere la propria creatività nel futuro; l'insegnamento del pensiero computazionale, cioè quello specifico della programmazione informatica, sarà molto importante per il futuro dei nostri piccoli, come lo è l'insegnamento dell'inglese, sviluppare la creatività digitale dei nostri bambini significa dotarli di strumenti di competitività. Inoltre, grazie alla collaborazione con l'Università, si porrà sempre più una particolare attenzione alle bambine che, per pregiudizi da superare, si cimentano ancora in misura inferiore rispetto ai maschi in queste discipline scientifiche”.

Azioni sul documento