31/03/2016

SAN PAOLO, “ORA ASSEGNAZIONE CON PROCEDURA NEGOZIATA”

Lo ha detto l’assessore Giacobazzi rispondendo all’interrogazione di Fantoni (M5s)

“Per il comparto San Paolo intravediamo spazi per una soluzione: le richieste di sopralluogo sono state diverse e abbiamo ricevuto interessamenti anche a bando scaduto. Siamo nella condizione di avviare una fase di negoziazione con procedura di evidenza pubblica meno rigida rispetto al bando”.

Lo ha detto l’assessore al Patrimonio Gabriele Giacobazzi rispondendo nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 31 marzo all’interrogazione del M5s, illustrata dal capogruppo Luca Fantoni, sul bando del comparto San Paolo.

Il consigliere ha ricordato che i due bandi pubblicati per l’assegnazione di spazi nel comparto sono andati deserti e ha chiesto se l’Amministrazione intende “predisporre un bando con meno vincoli, basato su meno anni di contratto, in modo da abbassare decisamente le richieste fideiussiorie, senza la richiesta di anni di esperienza cosi limitanti o giri d’affari elevati, così da permettere a più soggetti di partecipare a tale bando”. Fantoni ha quindi domandato “se sono state valutate strade diverse per l’assegnazione di tale area che non fossero solamente economiche, ma basate sul progetto culturale e associativo”.

L’assessore ha spiegato che l’Amministrazione “procederà a invitare tutti i soggetti che hanno manifestato interesse a presentare proposte. Sono situazioni che richiedono tempo – ha aggiunto – ma vedo la possibilità di arrivare a una soluzione”. Giacobazzi ha poi precisato che “entrambi i bandi privilegiavano aspetti di progetto culturale e imprenditoriale, valutati per un 60 per cento, rispetto a quelli economici”, e ha sottolineato che “ridurre la durata dell’assegnazione degli spazi non rappresenta un incentivo, ma un maggior onere, in quanto si ridurrebbero i tempi per ammortizzare i costi dell’investimento iniziale”. Le stesse fideiussioni previste nei bandi, per l’assessore, non sono tali da disincentivare i soggetti a presentare una proposta: “Il principale ostacolo per chi fa attività di intrattenimento, emerso nel confronto con i soggetti interessati – ha proseguito – è il fatto che da via Selmi, dove è presente l’ingresso del comparto, questi spazi interni siano difficilmente percepibili”.

Nella replica, il consigliere Fantoni ha evidenziato come l’investimento minimo necessario per eseguire i lavori propedeutici all’insediamento dell’attività “sia piuttosto importante, con cifre pari a 250-300 mila euro, difficilmente accessibili ai più, anche nel caso in cui per partecipare decidano di unirsi più soggetti. L’obiettivo dell’interrogazione – ha aggiunto – era invitare a cercare un modo per aprire la possibilità di accedere a questa realtà al maggior numero di persone. Sono contento che ora si proceda attraverso procedura negoziata perché è importante trovare una soluzione”.

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