21/05/2016

EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA/2 – SÌ DEL CONSIGLIO A DUE ODG

Sì dell’Assemblea alle mozioni di Pd e M5s. Respinto l’odg proposto da FI

Insieme al nuovo regolamento per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 19 maggio, ha discusso anche tre ordini del giorno, due dei quali, uno presentato da Giulia Morini del Pd e l’altro da Luca Fantoni del M5s, sono stati approvati e uno, presentato da Andrea Galli di FI, è stato respinto.

La mozione del Pd approvata (si sono espressi a favore Pd, Sel, Fsa – Sinistra Italiana, contro FI, astenuti Per me Modena, M5s e Idea Popolari Liberali) è un invito perché, “dopo gli sgomberi dello scorso 11 maggio, il Comune affronti il problema casa continuando sulla strada già intrapresa e individuando nuove soluzioni”. Il documento del M5s, frutto della trasformazione di un emendamento alla delibera poi ritirato dal gruppo proponente, chiede di valutare l’impatto dell’introduzione di un’ulteriore classe di punteggio nella condizione di premialità legata al tempo di residenza nel Comune e ha visto il voto favorevole di tutti i gruppi consiliari, con l’astensione dei consiglieri del Pd Marco Malferrari, Giulia Morini, Federica Di Padova e Vincenzo Walter Stella. L’ordine del giorno di FI, respinto, dal titolo “Regolamento comunale per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica”, ha invece ricevuto il voto a favore di FI e Idea Popolari Liberali, e contrario di Pd, Sel, Fas – Sinistra Italiana, M5s e Per me Modena.

L’ordine del giorno del Pd, sottolineando che “i dati e i bisogni raccolti attestano che sono sempre di più i cittadini modenesi che faticano ad affrontare il libero mercato dell’affitto”, invita l’Amministrazione a incrementare, con apposite scelte di bilancio, i contributi economici per scongiurare situazioni di morosità e l’avvio di procedure di sfratto; ad attivarsi con i parlamentari e i consiglieri regionali modenesi per verificare tutte le possibilità che i livelli istituzionali superiori mettano il Comune di Modena in condizione di aumentare la propria spesa sociale per il contrasto al disagio abitativo e alla povertà; svolgere un censimento di tutti gli immobili di proprietà comunale o demaniale presenti sul territorio del Comune di Modena, al momento non utilizzati; incrementare il numero di alloggi che rientrano nel patrimonio Erp e nell’alveo dell’Agenzia casa, anche attraverso il dialogo con le associazioni dei piccoli proprietari; elaborare progetti che invitino i cittadini a condividere i propri spazi abitativi in regime di coabitazione con altre persone e famiglie, con il controllo e la supervisione degli operatori sociali del Comune, sulla falsariga di progetti già sperimentati. Il documento chiede inoltre di individuare nuove strategie per incentivare le abitazioni Peep e di edilizia convenzionata, con adeguata riserva per l’affitto; proseguire nella ricerca di soluzioni di social housing e individuare, all’interno dei nuovi interventi di edilizia abitativa, un adeguato stock di alloggi da destinare all’affitto sociale.  

L’ordine del giorno del M5s propone di valutare l’impatto di un ampliamento del criterio di premialità legato al tempo di residenza dei richiedenti nel Comune di Modena: le classi già previste dal Regolamento prevedono l’assegnazione di 2 punti a chi risiede da più di tre anni; 3 punti a chi risiede da più di cinque anni e 5 punti a chi risiede da più di dieci anni. La mozione chiede di valutare l’effetto dell’introduzione di un ulteriore “scalino” assegnando 7 punti a chi risiede da oltre 15 anni.

Il documento proposto da Forza Italia, valutato come distorsivo il criterio di accesso introdotto dalla Regione che impone di non essere titolari di diritti reali su beni immobili sull’intero territorio italiano per quote di proprietà superiori al 50 per cento, proponeva di agire presso la Regione stessa affinché siano tenuti in considerazione solo i diritti su immobili che si trovano sul territorio regionale, per non penalizzare “gli aventi diritto proprietari di immobili, spesso frutto d’eredità, situati in altre regioni e frequentemente nel sud”.

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