30/06/2016

ATTIVITÀ COMMERCIALI / 2 – LA FOTOGRAFIA DEGLI ESERCIZI

A fine 2015 quelli di vicinato alimentari e misti sono 737, non alimentari 2.722; molti dei quali al di sotto dei 25 metri quadrati. Le attività medio-grandi sono 173

A fine 2015 gli esercizi di vicinato alimentari e misti presenti nel comune di Modena sono 737, di cui quasi la metà (352, pari al 48 per cento), con una superficie fino a 25 metri quadrati. Gli esercizi di vicinato non alimentari ammontano a 2.722, di cui più di uno su quattro con superficie fino a 25 metri quadrati (761, pari al 28 per cento). Gli esercizi medio-grandi sono 173, di cui 40 alimentari o misti, 54 non alimentari e 79 ingombranti.

È la fotografia delle attività commerciali modenesi scattata dallo studio effettuato dall’Amministrazione modenese relativo all’analisi delle dinamiche della rete distributiva e della disciplina urbanistica in materia di attività commerciali.

Dal quadro delineato risulta, oltre che una diffusione anomala delle attività di vicinato caratterizzate da una superficie di vendita ridotta (fino a 25 mq), la proliferazione di tipologie classificate come ingombranti e la concentrazione di esercizi appena al di sotto della soglia dei 250 metri quadrati. La ragione è da ricercare, con ogni probabilità, non nella domanda ‘reale’ ma nel quadro normativo attualmente vigente che regola l’insediamento delle strutture commerciali. Nel primo caso, infatti, (attività con metratura al di sotto dei 30 metri quadrati) non è necessario richiedere un cambio di destinazione d’uso dell’immobile, mentre il secondo caso è praticabile all’interno delle zone industriali.

“La modifica al Rue, in previsione del nuovo Psc – ha spiegato l’assessora Anna Maria Vandelli durante l’illustrazione del quadro di riferimento in Commissione Seta, martedì 28 giugno – è volta a intervenire proprio su queste anomalie, in quanto probabilmente molti esercizi stanno usando questa modalità, anche inserendo una piccola quota di commercio all’interno di uno spazio con altra destinazione, per poter accedere a questa attività. Le possibilità per l’insediamento di nuove medie strutture di vendita – prosegue – risultano infatti attualmente complesse e onerose. Con la modifica del Regolamento urbanistico edilizio, che vogliamo portare in Consiglio entro fine anno, consentiremo l’apertura di negozi e attività commerciali in tutti gli spazi al piano terra al di sotto dei 150 metri quadrati, anche senza la presenza della destinazione urbanistica di riferimento (C1)”.

L’articolazione della rete del commercio per strada che si desume dallo studio è piuttosto ampia e diffusa ma sono relativamente pochi gli assi con forte concentrazione di punti vendita. In particolare, le strade che raggruppano più di 100 esercizi commerciali di vicinato sono cinque: via Emilia ovest, via Emilia est, via Emilia centro, via Pietro Giardini e strada Vignolese.

Le misure al vaglio dell’Amministrazione sono indirizzate anche al sostegno e alla riqualificazione della rete del centro storico, dove oggi, oltre a via Emilia centro che conta 113 esercizi, di cui 24 alimentari, l’altro asse con maggiore frequenza e densità di esercizi è corso Canalchiaro, con 79 esercizi, di cui 16 alimentari.

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