30/09/2016

LOTTA AL GIOCO D’AZZARDO, IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI

Venerdì 30 settembre, in Municipio, il corso di formazione per amministratori. Bosi: “Valutiamo gli strumenti, anche normativi, per agire concretamente contro il gioco”

“Il nostro obiettivo è individuare e approfondire gli strumenti che possano sostenere gli enti locali nella lotta alle infiltrazioni mafiose e criminali, nelle diverse forme che possono assumere, e sulla base delle norme elaborare delle linee guida che indirizzino l’azione concreta dei Comuni”. Lo ha spiegato l’assessore con delega alla Promozione della cultura della legalità del Comune di Modena Andrea Bosi nell’ambito della giornata di formazione dedicata al “Ruolo degli enti locali nel contrasto al gioco d’azzardo e alla ludopatia” che si svolge oggi, venerdì 30 settembre, in Municipio. “Con l’incontro di oggi, al quale sono intervenuti amministratori locali, rappresentanti delle Polizie municipali, dipendenti pubblici e rappresentanti di diverse associazioni – ha aggiunto Bosi – abbiamo iniziato a ragionare sulle azioni che possiamo proporre a Modena per limitare il gioco d’azzardo”.

Nella mattinata Mariangela Magnini, commissario capo della città di Pavia, ha presentato le misure adottate sia in città che in Lombardia per contrastare il gioco d’azzardo. A fare sintesi è poi intervenuto Giulio Marotta, esperto di Avviso pubblico e curatore dell’Osservatorio parlamentare per la parte connessa al gioco d’azzardo, che ha rilevato come “negli ultimi anni, tra gli amministratori sia cresciuta la consapevolezza delle possibilità di intervento che hanno gli enti locali, sia per limitare il gioco d’azzardo che per recuperare chi è vittima di ludopatia. Gli enti locali – ha proseguito Marotta – sono infatti pienamente legittimati a porre limiti al gioco d’azzardo in nome della tutela della salute pubblica che rientra nelle loro competenze e che prevale sulla libertà economica. Da qui l’adozione di alcune misure come per esempio l’obbligo di tenere chiusi gli esercizi che ospitano slot machine a ridosso degli orari di apertura e chiusura delle scuole, per tutelare i ragazzi”.

L’incontro è il primo di un corso in cinque appuntamenti, che terminerà a dicembre (gli altri tratteranno di beni confiscati, segnalazioni antiriciclaggio e monitoraggio delle infiltrazioni mafiose), organizzato dal Comune di Modena in collaborazione con l’associazione Avviso pubblico nell’ambito del progetto “Labalt-Laboratorio appalti, legalità, trasparenza”.

“Labalt - Laboratorio appalti legalità e trasparenza” è il progetto per rafforzare la rete provinciale per l’integrità delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione del crimine organizzato di stampo mafioso avviato grazie all’accordo di programma sottoscritto nel luglio scorso dal Comune di Modena e dalla Regione Emilia Romagna. Il progetto, co-finanziato alla pari da Regione e Comune per un totale di 40 mila euro, è interamente incardinato sulla realtà modenese e, oltre al corso di formazione, prevede di avviare una serie di approfondimenti giuridici e organizzativi, in attuazione del nuovo codice degli appalti e nello spirito del progetto di legge di iniziativa della Regione “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” per arrivare alla costituzione di una centrale unica per gli appalti pubblici.

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