27/01/2017

BILANCIO 6 / - GLI INTERVENTI DELLA MAGGIORANZA

In rilievo l’attenzione alle politiche di welfare e gli investimenti sulla città

Per la maggioranza ha aperto il dibattito Simona Arletti (Pd) che ha sottolineato, come elementi innovativi del Bilancio, “nell’area welfare, l’attenzione alla fascia giovanile e nella parte di riqualificazione gli interventi di recupero della fascia nord”. La consigliera ha anche condiviso “l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per aumentare la spesa sociale e la manutenzione della città, in particolare del verde di cui abbiamo assoluto bisogno, dopo anni in cui il patto di stabilità non ci aveva permesso di tenere un livello decoroso”.

Marco Malferrari ha evidenziato come i progetti per le periferie, gli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche, la cura della città e la manutenzione delle strade e progetti importanti come il Sant’Agostino “concorrano a creare lavoro e a diversificare le attività economiche per diminuire i rischi di concentrare tutto in pochi settori” invitando a “puntare sulla ricerca per creare nuovi bisogni e nuova ricchezza oltre a nuova occupazione”. Caterina Liotti si è concentrata sul gender gap e sul contrasto alla violenza sulle donne rilevando l’impegno dell’Amministrazione per il Centro antiviolenza, le politiche di emergenza sulla casa, “impegni che sono una rarità sul panorama nazionale”, e per favorire l’occupazione femminile “che saranno valorizzate ancora di più nel corso di quest’anno con nuove forme di servizi”, oltre ai fondi a disposizione per i lavori della Casa delle donne. Federica Venturelli si è soffermata sulle misure a sostegno del reddito e contro la dispersione scolastica proposti nell’emendamento e nell’ordine del giorno del Pd: “Il primo rafforza il tema della circolarità dell’assistenza, il secondo aggredisce un problema all’origine di disuguaglianze sociali”. Anche Chiara Susanna Pacchioni ha definito la lotta alla dispersione scolastica come tema prioritario a sostegno popolazione giovanile auspicando “un crescente impegno, anche economico con tutte le risorse possibili, da parte dell’Amministrazione per il sostegno e il recupero sociale ed economico dei soggetti fragili”.

Per Vincenzo Walter Stella il Bilancio “conferma anche per il 2017 l’equilibrio tra disponibilità economiche, mantenimento dei servizi e attività manutentive. L’amministrazione non si è mai sottratta al sostegno del welfare, all’inclusione, all’integrazione e al sostegno alle famiglie in difficoltà. Ed è riuscita a non aumentare le tasse, un fatto che non era così scontato”. Partendo dalla spesa corrente, “in costante diminuzione negli ultimi dieci e non più facilmente comprimibile, oltre che non sempre improduttiva”, Marco Forghieri ha poi valutato positivamente il “blocco della tassazione, per quanto in parte indipendente da noi”. Intervenendo sui temi culturali, Federica Di Padova ha affermato che “la cultura è il dna di una comunità che in momenti di difficoltà deve essere riscoperta. Per noi – ha detto – occuparci di cultura vuol dire promuovere non solo ciò che rende economicamente, perché investire in cultura significa investire in cittadinanza, inclusione e integrazione e anche il progetto del Sant’Agostino va in questa direzione ed è bene che lì si concentrino gli investimenti dei prossimi anni”. Secondo Diego Lenzini quello 2017 è un bilancio “ambizioso, con l’ex Amcm recuperata, e il progetto del Sigonio, che sarebbe costato meno in periferia ma avrebbe lasciato un contenitore vuoto in centro, ma che non lascia indietro nessuno, con l’attenzione per esempio all’aumento di fondi che significano posti in più in un centro per disabili”. Carmelo De Lillo ha affermato che “anche investire sulla scuola fa parte del welfare: le scuole Mattarella sono una realtà e lo stesso succederà per il Sigonio e per la scuola di infanzia di Villanova. Con i due milioni previsti per la manutenzione ordinaria e straordinaria sulla scuola, e gli investimenti in informazione, inclusione, lotta alla dispersione stiamo facendo una semina incessante”.

Tommaso Fasano ha sottolineato l’attenzione posta alle nuove povertà “rinnovando i meccanismi, sostenendo il patto sociale per riattivare le competenze e la persona. I fatti parlano di un milione in più per le politiche sociali e non ci siamo mai tirati indietro, neanche nella questione del personale del sociale e spingeremo per le assunzioni”. Fabio Poggi ha difeso la scelta del gruppo di proporre un unico emendamento, a sostegno del reddito, “perché fosse il più forte possibile e segnasse l’azione del Consiglio. Il nostro obiettivo non era porre rimedio a scelte regionali ma integrarle e riportarle in una dimensione locale. Siamo convinti – ha proseguito – che si faccia più politica e si incida maggiormente con un emendamento o una mozione che cerca di determinare indirizzi per poste di bilancio significative piuttosto che rispondere con poco a tanti soggetti”. E Grazia Baracchi ha messo in evidenza la “capacità progettuale per proporre forme innovative di intervento per il welfare: le risposte vengono dopo aver analizzato i cambiamenti sociali e chi sono oggi le persone fragili. C’è un’idea, si studiano i problemi, si provano soluzioni e, se funzionano, si ampliano”.

In dichiarazione di voto, Antonio Carpentieri ha evidenziato che “per il Pd i bisogni più lampanti dei cittadini sono quello di protezione e il sostegno sociale ed escono da una fotografia realizzata attraverso tanti contributi diversi. E questo bilancio è una risposta soddisfacente e appropriata: la strada è quella giusta, che in parte conferma delle politiche e in parte innova.

Per Francesco Rocco (Fas-Sinistra Italiana) le politiche del welfare sono “il baricentro che impedisce alla comunità locale di sfilacciarsi. La crisi ha portato a vincoli sempre più stringenti sugli enti locali che contestualmente sono chiamati a rispondere a nuovi bisogni conseguenti alla crisi stessa e alle migrazioni. Il Comune di Modena ha fatto uno sforzo lodevole ma c’è ancora tanto da migliorare e tanta strada da fare”. Il consigliere ha poi espresso parere favorevole al bilancio “senza rinunciare al ruolo di analisi critica e di partecipazione attiva alle politiche del welfare. Dalla stessa parte ma sempre pronti in ogni momento a prendere le difese dei più deboli: è il ruolo che rivendichiamo nella maggioranza”.

Marco Cugusi, Sel, è partito dalla città che cambia, con progetti di rigenerazione urbana come ex Amcm e Sant’Agostino, “attesi da tempo”, per mettere poi in evidenza come “le politiche nazionali non siano andate a segno e gli enti locali, sempre più martoriati dai tagli si ritrovino a presidiare davanti ai cittadini problemi come le nuove povertà che ci sono e sono tante. Dopo aver definito “importante il progetto per risanare le periferie, renderle vivibili e connesse con il centro” e richiesto la sostituzione del personale qualificato che va in pensione, il consigliere ha espresso l’auspicio che, a metà legislatura, “si rafforzi un centro sinistra plurale”.

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