20/10/2017

“PUG IN TEMPI BREVI, SEGUENDO LEGGE REGIONALE E SALDO ZERO”

L’Aula approva odg del Pd che chiede anche un forte coordinamento territoriale. Respinta mozione di Art. Uno – Movimento Democratici e Progressisti / Per me Modena

Il Consiglio comunale di Modena chiede di proseguire nei tempi più brevi possibili il percorso verso il nuovo Piano Urbanistico Generale della città nel solco della legge regionale e rafforzando gli obiettivi già assunti del saldo zero, della definizione di criteri per la possibile riduzione della previsione edificatoria e di azioni per promuovere la mappatura delle aree da “desigillare”, incrementando così il valore ambientale.

Lo fa attraverso l’approvazione, nella seduta di giovedì 19 ottobre, di un ordine del giorno del Pd illustrato dal capogruppo Fabio Poggi. Si è espresso a favore il gruppo proponente, contro Art. Uno – Movimento Democratici e Progressisti / Per me Modena, M5s e Idea Popolo e Libertà, astenuti FI e CambiaModena. La mozione approvata, chiede in particolare alla Giunta e all’Assemblea legislativa regionale, attraverso gli atti di coordinamento tecnico che discenderanno dalla legge e l'applicazione dei diversi Piani Territoriali programmatori, di promuovere un protocollo tra tutti i Comuni che afferiscono allo stesso sistema locale per un obiettivo ‘saldo zero’ condiviso, “il più anticipato e stringente possibile”.

È stata invece respinta una mozione di Art. Uno – Movimento Democratici e Progressisti / Per me Modena, illustrata dal capogruppo Paolo Trande: in questo caso ha votato a favore il gruppo proponente, contro Pd, FI e CambiaModena, astenuti M5s e Idea Popolo e Libertà. Il documento invitava il sindaco a chiedere alla Regione di tener conto dei documenti di indirizzo politico presentati e discussi nei Consigli comunali del territorio regionale e di impegnarsi per un reale contenimento del consumo di suolo, facendo rientrare le espansioni previste dalla pianificazione vigente e lo sviluppo di nuovi insediamenti produttivi nella quota prevista di incremento massimo del 3 per cento del territorio urbanizzato e adottando, in caso di deroga, “azioni di compensazione per ridurre a zero il saldo di consumo di suolo”. L’ordine del giorno respinto chiedeva inoltre procedure in grado di assicurare efficienza e trasparenza del processo, di configurare l’assetto legislativo provinciale (o di area vasta) “in coerenza con quello metropolitano”, di fare immediatamente dopo l’approvazione della legge gli atti necessari a una sua interpretazione e applicazione univoca, e di monitorare gli effetti della legge attraverso organismi qualificati indipendenti. Chiedeva infine di “riconsiderare il ruolo dei Consigli comunali ripristinando gli strumenti di gestione della pianificazione pubblica”, e di rendere la strategia per la qualità urbana ed ecologico-ambientale “parte cogente del Pug, in particolare per quanto concerne natura e localizzazione delle nuove urbanizzazioni, così come per le caratteristiche dei più rilevanti processi di rigenerazione, non rimandandone la definizione ad accordi operativi”.

L’ordine del giorno approvato, tra l’altro, invita a una semplificazione e integrazione delle pianificazioni regionali, a un forte coordinamento territoriale “volto a evitare ‘contraddizioni’ fra i capoluogo e i territori della loro cintura”, a “promuovere la sensibilizzazione e garantire la formazione in coordinamento e per il sistema imprenditoriale” e, allo stesso modo, a “garantire la formazione e il rafforzamento per gli Uffici di Piano locali, promuovendo strutture che possano possedere adeguate professionalità e risorse”. La mozione domanda inoltre di “garantire il reperimento e la conferma nel tempo di ulteriori e significative risorse per fare rigenerazione, desigillazione, forestazione”, di “promuovere atti e progetti specifici per l'accessibilità, la valorizzazione e la riqualificazione in termini ambientali del territorio rurale e naturale”, di “studiare e attuare agevolazioni specifiche per le multiproprietà numerose (condominio) volte a garantire la riqualificazione e la rigenerazione anche dei sistemi più complessi”, e di “attivare al più presto e nel modo più efficiente possibile gli strumenti per il costante monitoraggio di cosa avviene nei territori circa le ‘deroghe’ del 3 per cento e nei primi 3+2 anni di attuazione della legge”.

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