Saranno valutati dopo l’esame delle motivazioni della sentenza i provvedimenti da adottare, in base al contratto e alle norme disciplinari, per uno dei due operatori della Polizia municipale di Modena (l’altro è già in pensione da quasi un anno) condannati in primo grado a seguito delle lesioni provocate a una donna fermata dopo un incidente automobilistico nel luglio del 2013.
Lo annuncia l’Amministrazione comunale spiegando che l’Avvocatura civica ha già ricevuto l’incarico per approfondire quali siano gli interventi possibili e sottolineando che, comunque, già dal 2014 l’operatore è assegnato ai servizi interni.
“I fatti accertati dalla magistratura in questa fase - commenta il sindaco Gian Carlo Muzzarelli - sono gravissimi e raccontano di comportamenti inaccettabili per il nostro corpo di Polizia municipale che, invece, caratterizza la propria attività nel pieno rispetto di tutti i cittadini, anche negli interventi più delicati e difficoltosi, e rappresenta un riferimento certo per la comunità. Abbiamo piena fiducia nell’operato della Polizia municipale di Modena”.
Fu la stessa Polizia municipale, infatti, a trasmettere alla Procura tutta la documentazione relativa all’episodio avvenuto nella sera del 29 luglio 2013. In seguito a un tamponamento in tangenziale, la Polizia di Stato rintracciò la donna che era al volante di una delle auto e che si era allontanata dal luogo dell’incidente consegnandola a una pattuglia della Polizia municipale per essere accompagnata al Comando, dove fu denunciata per omissione di soccorso, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Viste le sue condizioni fisiche, però, venne chiamata un’ambulanza per prestarle soccorso e partì la segnalazione alla magistratura.
Nel maggio del 2014 il Giudice per le indagini preliminari decise gli arresti domiciliari per i due operatori, provvedimento che fece scattare l’apertura del procedimento disciplinare poi sospeso, come previsto dalle norme, in attesa della sentenza definitiva. Per tutto il periodo del procedimento penale, i due operatori sono stati destinati al servizio interno.
“La Polizia municipale – afferma il comandante Franco Chiari – lavora quotidianamente a fianco dei cittadini nella tutela della legalità e continuerà a farlo. La vicenda in merito alla quale oggi è stata pronunciata la sentenza è stata di per sé umanamente triste e il Corpo in questi anni si è trovato a doverla elaborare. Oggi prendiamo atto della condanna di primo grado rinnovando la nostra fiducia nella magistratura e nel corso della giustizia fino agli eventuali ulteriori gradi di giudizio”.
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