31/03/2017

TARI 2017, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Numerosi consiglieri sono intervenuti prima dell’approvazione delle due delibere relative alla Tassa sui rifiuti e dell’ordine del giorno della maggioranza

Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 30 marzo, ha dato il via libera alla Tari 2017 (a favore Pd e Art.1 – Mdp, e contro M5s, CambiaModena, Per me Modena, Fi e Idea popolo e libertà) e all’affidamento a Hera spa della sua riscossione per il 2017 e 2018 (a favore Pd, Art.1 – Mdp e Per me Modena, e contro FI, M5s, Idea Popolo e libertà e CambiaModena). L’Aula ha inoltre approvato anche un ordine del giorno collegato di Pd e Art.1 – Mdp (voto a favore di Pd e Art.1 – Mdp, contrario di FI e Idea popolo e libertà, astensione di M5s, CambiaModena e Per me Modena) che invita l’Amministrazione a chiedere alla Regione “un momento di verifica urgente con i Comuni sul Piano regionale di gestione rifiuti 2020”.

Le votazioni sono state precedute dall’intervento di diversi consiglieri. Adolfo Morandi di FI ha ricordato di aver già presentato la proposta di riportare in capo al Comune la gestione diretta della riscossione della Tari, come fatto da altre Amministrazioni: “Questa Giunta invece – ha affermato – insiste nel far gestire la riscossione a Hera addirittura per un biennio, impegnandosi a lungo termine in un percorso più oneroso per i cittadini”. Rispetto alla Tari, il consigliere ha evidenziato che “dal 2010 a oggi, nonostante la situazione di crisi, i modenesi hanno subito continui incrementi di costo, che in sette anni è aumentato di quasi il 40 per cento”.

Per il Pd, Marco Forghieri ha sottolineato che “forse una gestione interna della riscossione sarebbe più efficace e in altra situazione il Comune avrebbe optato per questa soluzione, ma in un momento in cui ancora non sappiamo come sarà gestita nei prossimi anni la Tassa sui rifiuti a livello nazionale è difficoltoso organizzare un ufficio”. Rispetto alla Tari, il consigliere ha poi ricordato che “negli ultimi anni le cifre di cui si parla sono più o meno le stesse, in passato erano diverse ma lo erano anche le tasse e i servizi”. Diego Lenzini ha osservato che “l’obiettivo cui dovremmo aspirare è di non generare rifiuti, nel frattempo dovremmo produrne il meno possibile, differenziarli e far pagare in modo proporzionale. Per arrivare lì la soluzione è la tariffa puntuale sulla base della raccolta differenziata, mentre ora c’è una tariffa flat. Come si fa ad arrivare alla tariffa puntuale entro il 2020?”, ha proseguito il consigliere. “Per me il porta a porta è fondamentale in questo senso e nella delibera aumenta con due nuove aree. L’altro elemento è quello di nuovi investimenti nelle stazioni ecologiche, ma altrettanto importanti sono le evoluzioni culturali, a partire dai progetti nelle scuole”.

Secondo il capogruppo di Art.1 – Mdp Paolo Trande “sono diverse le ragioni per continuare a usare questo sistema per la gestione della riscossione, tra cui l’incertezza legislativa. È la scelta più saggia”, ha proseguito. “Quando una funzione si può svolgere internamente va fatto, ma in Comune ci sono circa 500 unità in meno rispetto al 2009 e, in una situazione di questo tipo, pensare di utilizzare parte del 25 per cento di turnover esistente per ricostruire un ufficio che di qui a qualche anno rischia di dover essere smantellato non è una scelta a buon profilo costi-benefici”. Per Marco Cugusi la delibera sulla Tari non va letta solo in termini finanziari: “Il tema è come migliorare la gestione, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti”. Per il consigliere è “molto negativo” l’aumento dei rifiuti indifferenziati, e “dobbiamo ragionare su come ridurre la quantità di rifiuti che produciamo. La tariffa puntuale, da introdurre anche prima del 2020, è uno strumento molto efficace perché funziona in base al principio che chi produce di più paga di più”. Anche sollecitare controlli maggiori, puntuali e certificati “è un impegno che ci dobbiamo prendere e un incarico che dovrà essere affidato a un ente terzo e non lasciato al gestore”.

Marco Chincarini di Per me Modena ha chiarito di non poter “essere d’accordo su quanto sta accadendo alla gestione dei rifiuti in Emilia Romagna: siamo a un +1,6 per cento del costo con un aumento dell’indifferenziata. C’è qualcosa che non va, cosa sta accadendo? Non è tutta colpa del Comune – ha continuato – ci sono scelte in Regione che hanno penalizzato Modena e nel merito ho chiesto più volte all’assessore di farsi portavoce di una revisione. Siamo contrari alla delibera – ha quindi concluso – e ci asterremo rispetto all’odg che nelle premesse non condividiamo”.

Mario Bussetti del M5s ha sottolineato: “Quello che ci aspettiamo e che si aspettano i cittadini è che quando sei virtuoso paghi meno e che i soldi che vengono spesi finiscano in un sistema che porti a un miglioramento globale delle condizioni ambientali. Nessuno dei due elementi – ha osservato – si è verificato, quindi da parte del M5s c’è una complessiva bocciatura politica a livello nazionale, regionale e locale: non stiamo andando verso gli obiettivi e non vengono adottate misure che cercano di invertire la marcia”. Il consigliere ha poi riportato che “i rappresentantin regionali del Movimento sostengono che Atersir non sia in grado di monitorare i gestori, fungendo da semplice passacarte”. Marco Bortolotti ha posto l’attenzione sul fatto che “lo stesso soggetto che opera la raccolta dei rifiuti ha interessi a mantenere attivo l’inceneritore. Se non avesse la possibilità di bruciarli facilmente – ha proseguito – ma trovasse più interesse nel vendere quello che raccoglie, probabilmente avremmo numeri diversi. Potrebbe capitare qualcosa di diverso se l’Atersir provinciale e regionale sostenesse questa cosa. La retorica, il mondo del dovremmo fare, è molto bella ma siamo qui e mi pare sia già tutto deciso, quindi evitiamo di prenderci in giro”. Luca Fantoni ha evidenziato come l’ordine del giorno sia “partito male ma finito bene: ci sono diversi impegni che rappresentano punti fondamentali da proporre per modificare il sistema rifiuti e sono condividibili. Il problema – ha aggiunto – è che voi approvate l’attuale sistema di Atersir, mentre ci sono forti problemi e grandi falle in questa gestione, per questo non possiamo votare a favore dell’odg e ci asterremo. I controlli effettivi che Atersir fa sui gestori non li sappiamo e sono elementi fondamentali per andare a definire i costi della Tari per i nostri cittadini”.

In chiusura di dibattito, l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni si è detto in disaccordo rispetto al “mettere in discussione il ruolo che Atersir ha: si possono avere idee diverse – ha affermato – e si presentano proposte di legge alternative. Dire che Atersir è un passacarte è sbagliato – ha precisato – e non condivido questo giudizio: quest’anno ha applicato un’inflazione allo zero mentre quella programmata era all’uno. L’Agenzia ha deciso diversamente e i gestori non credo siano stati molto contenti”.

Azioni sul documento