12/04/2017

SCUOLA, “TANTI PROGETTI PER NON LASCIARE INDIETRO NESSUNO”

L’assessore Cavazza ha risposto all’interrogazione della consigliera Baracchi (Pd)

“Le progettazioni che ci sono nelle nostre scuole sono numerose e notevoli: c’è fermento, impegno e innovazione. Nella situazione di grande trasformazione del sistema scolastico sono state individuate alcune priorità: intervenire rispetto agli alunni con fragilità derivanti da disabilità, scarse competenze linguistiche o povertà educative; rafforzare le competenze di orientamento, dei nuovi linguaggi computazionali, musicali, artistici, cinematografici e delle nuove tecnologie, con l’obiettivo che tutti gli studenti conseguano il risultato e che non rimanga indietro nessuno”.

Lo ha detto l’assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza durante il Consiglio comunale di giovedì 6 aprile in risposta all’interrogazione, trasformata in interpellanza, della capogruppo Pd Grazia Baracchi sull’offerta formativa degli Istituti comprensivi e della rete scolastica modenese.

La consigliera ha chiesto quali tra le azioni del piano di sostegno alle scuole “Educare insieme a Modena” sono state attuate nell'anno scolastico 2016/17 e quali sono in programmazione per il 2017/18, “con particolare riferimento all’appoggio  scolastico agli studenti e alle studentesse disabili; allo sviluppo e al sostegno per la realizzazione di progetti di integrazione interculturale in ambito scolastico ed extra scolastico; alla promozione di iniziative formative rivolte al personale dei servizi e delle scuole; alla promozione per l’integrazione e il coordinamento degli interventi nel lavoro di rete e di comunità che favoriscono la ricerca, lo sviluppo delle competenze e le nuove progettualità; alle azioni tese a sviluppare il rapporto fra Istituzioni, famiglie, agenzie formative, mondo economico e territorio”.

In particolare, l’assessore ha spiegato che “nell’anno scolastico 2016/17 è stato rinnovato l'appalto del personale educativo assistenziale per l'inserimento dei disabili in tutte le scuole compresi nidi ed infanzia; si sta lavorando in ottemperanza agli accordi distrettuali fra Scuola, Ausl e Comune nella predisposizione del Progetto educativo individuale (Pei); è stata fatta l’assegnazione del Personale educativo assistenziale (Pea) tenendo conto delle richieste delle scuole; sono stati avviati cinque progetti con sette Comprensivi per migliorare le attività scolastiche; e complessivamente il Comune ha investito in quest’anno scolastico per l’appoggio scolastico degli studenti disabili 5 milioni 285 mila euro”.

Rispetto ai progetti di integrazione interculturale, Cavazza ha citato “il servizio di mediazione linguistico culturale offerto per facilitare l’accoglienza e l’inserimento scolastico dei bambini neo arrivati, il dialogo con le famiglie, il confronto interculturale, la valorizzazione delle lingue di origine degli alunni stranieri; undici percorsi interculturali offerti in modo diversificato a tutti gli ordini scolastici; il Laboratorio di italiano come lingua seconda presso tutti i Comprensivi”.

L’assessore ha inoltre ricordato gli 89 corsi/eventi formativi per docenti ed educatori organizzati, cui hanno partecipato più di 5.029 insegnanti; i progetti per lo sviluppo di nuove competenze come Internet sicuro, Scuola 2.0, Casa dell’apprendimento, Diritto al futuro; i progetti Sportelli di ascolto, Alternanza Scuola Lavoro che hanno visto circa 500 studenti ospitati negli assessorati comunali con la mediazione di Memo, Eroi di impresa, lo Sportello InformaScuola, il Salone dell'orientamento, gli itinerari didattici, il progetto provinciale (e distrettuale) Dispersione e orientamento scolastico, “anche in questo caso – ha aggiunto – con il ruolo attivo di Memo che vogliamo sempre più sia un soggetto di coordinamento a livello provinciale e non solo comunale”.

Cavazza ha inoltre spiegato che “se da un lato c’è un impegno per il rafforzamento delle competenze degli studenti e per la formazione degli insegnanti, compito della politica è anche intervenire infrastrutturando i sistemi di relazioni tra i diversi soggetti attivi nel mondo della scuola, in modo che queste relazioni siano certe e non frutto di estemporaneità e di accordi occasionali”. Per questa ragione sono stati sottoscritte diverse intese operative: l’accordo di rete per lo sviluppo di azioni e per la  promozione del benessere, del successo formativo e la prevenzione del disagio delle giovani generazioni in provincia di Modena; l’accordo di rete per lo sviluppo di azioni a contrasto del fenomeno della dispersione scolastica e per favorire il successo formativo in provincia di Modena; il protocollo generale d'intesa per la realizzazione di esperienze di impegno civile e solidarietà in ambito scolastico nella provincia di Modena con le autonomie scolastiche; il protocollo di intesa per la gestione delle iscrizioni alle scuole primarie e secondarie primo grado, una convenzione per l’assegnazione e l’utilizzo di strutture scolastiche e, per le superiori, un protocollo d'intesa tra Comune e ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna.

Sul tema è intervenuta Elisabetta Scardozzi, capogruppo del M5s, che ha ricordato che “questa fretta nel costruire gli Istituti comprensivi non è stata condivisa dalle opposizioni in Consiglio e per fare funzionare tutta la macchina che si va a modificare, le scelte politiche devono anche avere alla base delle risorse”. La consigliera ha chiesto ad esempio, “visto che si è registrato un aumento di esigenze particolari all’interno delle scuole, se da parte dell’Amministrazione sono state messe risorse maggiori”.

Nella replica, la consigliera Baracchi ha ricordato che “uno dei punti di forza degli Istituti comprensivi è quello di creare una rete e l’Amministrazione in questo senso sta pensando a un percorso. Dare le stesse opportunità di progetti in tutte le scuole – ha proseguito – può andare nella direzione di dare una offerta formativa uniforme in tutta la città. Allo stesso tempo, ci possono essere situazioni che richiedono progetti ad hoc e credo che quelli citati vadano in questa direzione. Le scuole – ha concluso – non devono essere ciascuna un mondo a se stante, ma una rete con al centro gli studenti”.

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