09/03/2009

VIOLENZA SULLE DONNE, A MODENA 150 SEGNALAZIONI NEL 2008

L'assessore alle Pari opportunità ha citato i dati rispondendo al consigliere Maienza


 

“A Modena esiste una rete di sostegno alle donne vittime di violenza che include i servizi sociali, le forze dell’ordine e le associazioni femminili. Gli interventi di prevenzione e accoglienza di donne che hanno subito violenza in famiglia sono aumentati del 36% in 4 anni, passando dai 110 casi del 2004 ai 150 del 2008”. Lo ha detto in Consiglio comunale l’assessore alle Pari opportunità Simona Arletti, rispondendo al consigliere Antonio Maienza, Popolari per il centrosinistra.
Maienza ha ricordato la drammatica attualità del tema della violenza sulle donne e ha chiesto all’assessore “di inserire nel fondo risarcimento alle vittime dei reati anche le violenze e gli stupri e di dare maggiori garanzie di assistenza e difesa legale alle donne vittime di violenza”.
L’assessore Arletti ha precisato che dall’ottobre 2004 esiste la “Fondazione emiliano romagnola vittime di reato” che offre sostegno alle vittime di violenze o stupri avvenuti sul territorio regionale, o subiti da cittadini della regione. Dall’inizio dell’attività della Fondazione, il Comune di Modena ha presentato tre richieste di risarcimento: una è in fase di valutazione e le altre sono state accolte per un totale di 17 mila euro. L’assessore Arletti anche ha ricordato le diverse funzioni del “Fondo per il risarcimento di reati di natura predatoria”, che dal 2006 risarcisce i danni legati a furti, scippi o borseggi, come spese di duplicazione di documenti o targhe, spese di sostituzione della serratura dell’appartamento, danni all’abitazione. I contributi erogati dal 2006 ad oggi sono stati oltre 80, per una somma complessiva di circa 8500 euro. Il contributo massimo è di 250 euro.
Nel dibattito seguito alla risposta dell’assessore, Angela Bellei, Prc, ha espresso perplessità sulle “proposte di castrazione chimica” e ricordato che “molti degli orchi colpevoli di stupro sono uomini normali: la percentuale più alta di questi reati avviene in famiglia. Molto dipende da una cultura che ha nei secoli giustificato e incoraggiato l’esuberanza della sessualità maschile, e sulla quale gli uomini non hanno riflettuto abbastanza per operare una rivoluzione culturale”.
Mauro Manfredini, Lega, ha detto: “il quadro è allarmante se si considera il fatto che molti episodi non vengono denunciati. Quella degli stupri è una vera e propria emergenza sociale e i responsabili devono essere assicurati alla giustizia. Proprio per questo l’attuale governo ha predisposto l’obbligo di carcerazione preventiva per gli stupratori e sta valutando disegni di legge per la castrazione chimica, e la creazione di un registro per stupratori e pedofili. Più che la castrazione chimica io spero che si arrivi a quella chirurgica, magari sopra la Preda Ringadora”.
Adolfo Morandi, Forza Italia, ha affermato: “il Governo ha agito in vari modi, ad esempio con la creazione del reato di stalking. In un discorso più ampio, il problema riguarda anche l’educazione civica che viene fornita fin dai primi anni di scolarità: credo che i provvedimenti del Ministro Gelmini vadano in questa direzione, con la materia dell’educazione civica che prevede anche l’insegnamento delle regole di convivenza civile. Molto spesso chi commette questi reati sono persone di basso livello sociale e culturale”.
Eugenia Rossi, Idv, ha definito “lesive e pericolose” le affermazioni del collega della Lega nord e ha convenuto con Adolfo Morandi sull’importanza dell’educazione civica. Ha inoltre ricordato che “la giustizia non deve diventare fai da te, si devono invece consentire le indagini e le intercettazioni da parte della magistratura. In molti casi le intercettazioni telefoniche sono importanti. Inoltre, in un caso come quello dei rumeni recentemente scagionati, cosa si farebbe se fossero già stati castrati erroneamente? Ricordo ai colleghi che di questi problemi bisogna parlare con serietà”.
Rosa Maria Fino, Società civile per il Ps, ha osservato: “il trend di violenza contro le donne è in crescita e stiamo ancora definendo la tipologia di maschio che violenta la donna. In realtà è ogni genere di maschio, le violenze avvengono anche e soprattutto tra le mura domestiche e la famiglia non è quel baluardo di valori che vorreste farci credere. Questa violenza non si combatterà di certo con le ronde, perché le donne non sono panda da tutelare, ma esseri umani da rispettare sempre”.
William Garagnani, Pd, ha affermato: “il violentatore non ha nulla di maschile, è la degenerazione, prodotto di una cultura che si basa sulla sopraffazione e che fonda tutto su sesso, successo e soldi. Il centrodestra poi deve anche decidere se vuole che la scuola sia il perno della società oppure no. La citata riforma Gelmini toglie risorse alla scuola e quindi all’educazione dei ragazzi, alla creazione delle loro personalità e alla formazione di rapporti umani rispettosi e civili”.
Sergio Celloni, Ppl, ha ricordato: “il degrado della nostra società è venuto dalla crisi dei valori che la sinistra ha sempre ghettizzato, a partire dalla famiglia, dai rapporti, dalla scuola. Chiediamoci di chi sono le colpe, quando parliamo di coppie gay, di annullare il senso della famiglia. I responsabili di violenza sono soprattutto persone deboli, che non hanno avuto un’educazione culturale, e questo porta forti preclusioni nei confronti della donna. Nessuno pensa che si debbano discriminare le donne, e ha fatto bene il presidente Fini ha ricordare che gli stupri non sono colpa soltanto degli stranieri. Ma le donne in carriera devono essere anche attente ai valori della nostra società”.
Antonio Maienza ha replicato ringraziando i colleghi per gli interventi e ha ricordato l’importanza “dell’estensione del gratuito patrocinio legale alle vittime di violenza, prevista dal recente decreto”.
L’assessore Arletti ha ripreso la parola affermando: “ho sottolineato nella risposta che il supporto per le donne vittime di violenza a Modena esiste, sia in termini psicologici, sia legali, sia di risarcimento delle spese giudiziarie”.
Manfredini ha replicato per fatto personale, ricordando: “di quello che dico io devo rendere conto soltanto al mio elettorato, non ho offeso nessuno”.
 

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