18/06/2013

LA STORIA DI UN “MISTER” EBREO DALLO SCUDETTO AD AUSCHWITZ

Arpad Weisz, allenatore campione d’Italia con Inter e Bologna, vittima delle leggi razziali. L’autore Matteo Marani presenta il libro su di lui giovedì 20 giugno al chiostro della Delfini

“Mi sembra si chiamasse Weisz, era molto bravo ma anche ebreo, e chi sa come è finito?", scrisse Enzo Biagi, riferendosi a un allenatore famoso al tempo della sua adolescenza. Un altro giornalista scrittore, Matteo Marani, direttore del “Guerin Sportivo”, ha risposto a quella domanda con un libro che presenta giovedì 20 giugno alle 18 nel chiostro di palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande 103 a Modena. La presentazione di "Dallo scudetto ad Auschwitz. Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo", edito da Aliberti, è il terzo appuntamento con “Memorie di sport”, il ciclo di presentazioni di libri a tema sportivo, promossi dall’assessorato comunale allo sport. La partecipazione è libera e gratuita.

Le ricerche di Marani, a partire dagli archivi comunali bolognesi, hanno permesso di riscoprire la parabola drammatica di Weisz, passato dal trionfo con il Bologna al Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi (la Champions League dell'epoca), alla morte ad Auschwitz, in meno di 10 anni.

Per quello che fu probabilmente allora l'allenatore più famoso d'Europa, campione d'Italia con l'Inter e due volte con il Bologna, fu fatale il 1938, anno dell'emanazione e dell'applicazione delle leggi razziali in Italia, che prevedevano per lui e la sua famiglia, ungheresi ebrei, la persecuzione e la deportazione.

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