17/10/2014

IL “VETRO DI PIETRA” DEI ROMANI, SE NE PARLA AI MUSEI CIVICI

Domenica 19 ottobre alle 16.30 primo appuntamento di “Metti l’autunno in Museo”. Stefano Lugli parla del minerale che Plinio descriveva “trasparente come l’aria più pura"

Veniva usato dai Romani per costruire pannelli di finestre di cui restano esempi prestigiosi a Pompei ed Ercolano. Il “lapis specularis”, o vetro di pietra, domenica 19 ottobre alle 16.30 è al centro del primo appuntamento della rassegna “Metti l’autunno in Museo, inediti percorsi tra arte e archeologia ai Musei civici di Modena”. L’incontro, aperto a tutti, si svolge nella sala Crespellani al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino.

A parlare di questo minerale “diafano come il ghiaccio, trasparente come l'aria più pura” come lo descrive Plinio, sarà Stefano Lugli del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, di ritorno da un viaggio fra le cave di età romana.

Il “vetro di pietra” è un materiale che archeologi, geologi e speleologi stanno studiando con sempre maggiore interesse. Si tratta di grandi cristalli trasparenti di gesso estratti dai Romani da grotte carsiche trasformate in miniere in Spagna, Cipro, Africa settentrionale, Sicilia e Romagna. Descritte da Plinio il Vecchio, ma avvolte dal mistero, sono state finalmente scoperte le grotte-miniere italiane.

In occasione dell’incontro, al termine del quale sarà offerto un aperitivo, saranno esposti frammenti di selenite, varietà di gesso utilizzata nell’antichità come vetro da finestra.

I Musei civici, al terzo piano di Palazzo dei Musei sono aperti gratuitamente da martedì a venerdì dalle 9 alle 12 (al pomeriggio solo su prenotazione per gruppi di almeno 20 persone); sabato domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; chiuso nei lunedì non festivi.

Per informazioni: tel. 059 2033100 (www.comune.modena.it/museoarte).

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