28/11/2014

ACCOGLIENZA INVERNALE PER LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ

Il piano, già attivo, in vigore tutto l’inverno. Monitoraggio dei senza fissa dimora, assistenza, ospitalità. Urbelli: “Facciamo rete per rispondere ai bisogni”

Attività di monitoraggio costante della città con uscite serali nei luoghi più frequentati dai senza fissa dimora; ospitalità a Porta Aperta, nelle parrocchie che si sono rese disponibili, oltre che in luoghi individuati dai Servizi sociali, e un piano di accoglienza straordinaria nel caso le temperature diventino particolarmente rigide.

È operativo il progetto di Accoglienza invernale per persone in difficoltà, che rimarrà in vigore fino al 31 marzo. Il piano è stato attivato dal protocollo siglato tra l’assessorato alla Coesione sociale, Sanità, Welfare, Integrazione e Cittadinanza del Comune di Modena, l’Azienda Usl attraverso l’attività del Nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino-Estense di Baggiovara, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico, il Centro d’Ascolto dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola, le associazioni Porta Aperta, Misericordia, Fratres Mutinae, gruppo comunale Protezione civile, Croce Blu, Croce Rossa italiana, City Angels, Agesci, Vivere Sicuri.

“Mettere in rete tutti i soggetti del Terzo settore coinvolti nell’assistenza per ottimizzare le risorse disponibili sul territorio e coordinare le azioni per intercettare e dare risposta alle situazioni di bisogno – spiega l’assessora a Coesione sociale, Sanità, Welfare, Integrazione e Cittadinanza del Comune di Modena, Giuliana Urbelli - sono i punti di forza di questo piano che va nella direzione di uscire dalla logica delle emergenze. La prospettiva che ci poniamo è la creazione di una rete permanente in cui un ruolo di primo piano potrà essere giocato, oltre che dal Comune, da tutte le componenti del Terzo Settore”.

Destinatari del piano Accoglienza invernale per persone in difficoltà sono tutti i cittadini, italiani e stranieri, che non hanno un’idonea collocazione dove passare la notte, con particolare riferimento a coloro che hanno patologie sanitarie già stabilizzate legate alla stagione rigida e che per la guarigione necessitano, non del ricovero ospedaliero, ma di un periodo di accoglienza temporanea in una normale struttura socio-assistenziale.

Quattro le direttrici su cui si muovono gli interventi attivati da Comune e Aziende sanitarie locali, insieme all’Arcidiocesi e a diverse associazioni: gli sportelli di accesso ai servizi socio-assistenziali volti a raccogliere segnalazioni e fornire informazioni; il monitoraggio e le uscite serali, l’assistenza per persone convalescenti, l’accoglienza nelle parrocchie e l’accoglienza straordinaria che prevede l’attivazione di centri di accoglienza temporanei.

Azioni sul documento