22/08/2014

POVERTÀ / 2 – ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER 56 PERSONE

Tra gli interventi del Comune anche l’assegnazione di alloggi a canone agevolato

Nel 2013 il Comune di Modena ha accolto in centri preposti, comunità residenziali per adulti o affittacamere sociali 56 persone, di cui 44 uomini e 12 donne. L’accoglienza viene garantita a nuclei in situazioni di fragilità, in particolare a madri e bambini o ad adulti a rischio, per il tempo necessario per predisporre e consentire l’attuazione del proprio progetto di autonomia, anche attraverso l’offerta di un contesto di socializzazione e integrazione che stimoli l’acquisizione di competenze nella cura di sé e del proprio spazio di vita e la gestione di relazioni interpersonali positive. Per ciascuno vengono definiti progetti individualizzati educativi e di inserimento.

Tra gli altri interventi volti al sostegno di famiglie in condizioni di emergenza socio-abitativa, lo scorso anno sono stati assegnati a 85 nuclei alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) e a 19 famiglie alloggi di proprietà comunale.

L’Amministrazione comunale, inoltre, porta avanti interventi a sostegno di cittadini stranieri non residenti, domiciliati a Modena o che hanno un legame territoriale con la città, in condizione di grave disagio socio-sanitario o appartenenti a specifiche categorie definite da norme nazionali e internazionali, quali richiedenti protezione internazionale e rifugiati o vittime di tratta e grave sfruttamento. In questo caso, la tipologia di interventi va dal sostegno economico per prestazioni sanitarie a quello per accompagnamento all’autonomia, dall’accoglienza residenziale a contributi per l’alloggio, fino a interventi temporanei in emergenza. Nel 2013 le prese in carico per disagio socio-sanitario sono state 269, quelle per il progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) 97, quelle del progetto Oltre la strada (tratta e prostituzione) 36.

Nei mesi più rigidi, infine, viene attivato in collaborazione con una serie di soggetti, il progetto di Emergenza freddo, che prevede la tutela socio-assistenziale temporanea in situazioni di grave rischio per la salute delle persone senza fissa dimora, e prevenzione dell’aggravamento di situazioni già compromesse dal punto di vista psico-fisico e sociale. Nell’inverno 2012-2013, in particolare, sono state seguite complessivamente 149 persone, prevalentemente straniere, di cui 56 sono state accolte presso strutture o parrocchie.

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