30/03/2015

IL CONSIGLIO APPROVA LA VARIANTE AL PSC SU PONTE ALTO

La delibera consente di ricompattare una superficie di circa 18 ettari, con una riduzione dell’area ad Attrezzature generali di 5.299 metri quadrati

A Ponte Alto sarà ricompattata una superficie di circa 18 ettari, con una riduzione dell’area ad Attrezzature generali (area F) di 5.299 metri quadrati, che torneranno a destinazione agricola, portando al conseguente calo della capacità edificatoria del comparto.

Dopo l’adozione in Consiglio comunale lo scorso 20 marzo 2014 e il parere favorevole di Ausl e Arpa, e della  Provincia di Modena in tema di Valutazione ambientale, infatti, la Variante al Piano strutturale del Comune di Modena (Psc) relativa all’area di Ponte Alto, tra la tangenziale, strada Ponte Alto e stradello Anesino, è tornata oggi, lunedì 30 marzo, in Aula per l’approvazione definitiva. Si sono espressi a favore Pd, Sel e Per me Modena e astenuti M5s, Ncd, FI, CambiaModena.

La Variante, aggiornata con gli adeguamenti alle riserve formulate dalla Provincia e illustrata dall’assessora all’Urbanistica del Comune di Modena Anna Maria Vandelli, modifica il perimetro e la geometria dell’ambito: nel dettaglio, vengono semplificati i confini della proprietà, dalla forma singolare in cui si inserisce un’appendice agricola, trasformando la porzione di area a occidente di stradello Anesino da area ad Attrezzature generali a zona agricola a fronte della trasformazione dell’appendice in area ad Attrezzature generali, con un saldo a favore della destinazione agricola di circa 5 mila metri quadrati.

Sulla zona di Ponte Alto, che rientra tra le aree F su cui non saranno costruiti alloggi come definito da una variante al Poc approvata nella scorsa consigliatura, è in corso l’iter per ripristinare la funzione originale dell’area, antecedente alla trasformazione in aree F avvenuta nel 2003, riportandola a destinazione produttiva e del terziario. Il passaggio successivo all’approvazione definitiva sarà quindi un’ulteriore variante, questa volta al Piano operativo comunale (Poc), per il cambio di destinazione d’uso dell’intera area da Attrezzature generali ad area produttiva e del terziario, che potrà avvenire in corrispondenza con il Piano attuativo (Pua).

Attualmente è in corso la Conferenza dei servizi della Provincia per la definizione del Piano di bonifica dell’area, sulla quale sono presenti materiali inquinanti derivanti dall’attività produttiva svolta in zona in passato. Il Piano prevede, in particolare, un’ulteriore specificazione che vincola l’attuazione dell’intervento al percorso di bonifica, oltre che sull’area F, anche su quella che torna agricola, per la quale sono tollerati livelli di contaminazione più bassi e sono quindi necessari interventi di bonifica più massicci.

Per il Pd, Fabio Poggi ha evidenziato che “pur rimanendo  privata, la Variante restituisce alla città un’area significativa, nel massimo rispetto dei diritti della proprietà. Il percorso – ha precisato – sarà completo quando anche la variante per il cambio di destinazione d’uso dell’intera area da Attrezzature generali ad area produttiva e del terziario sarà approvata. Solo mettendo insieme questi due provvedimenti si può avere il quadro complessivo di quell’area”.

Della stessa idea anche il capogruppo Paolo Trande: “L’operazione di ricompattamento di questa zona è meritoria. Si tratta di una buona operazione che verrà conclusa presto con la variante che definirà in maniera chiara l’impossibilità di fare residenza privata in quell’area, cosa già prevista ma che richiede un ultimo passaggio formale”.

Per Luca Fantoni del M5s “nelle aree in città non adatte alla residenza e all’urbanizzazione va esclusa la funzione residenziale. Nella futura costruzione del Psc dovremo andare a riconsiderare e rivalutare tutte quelle aree che sono state spacchettate per chiarire dove è non è possibile la destinazione residenziale”.

Domenico Savio Campana ha annunciato il voto a favore del gruppo Per me Modena: “Ci sembra che le argomentazioni prodotte siano ragionevoli – ha affermato – che sia stato fugato ogni possibile dubbio ed espressi eventuali chiarimenti anche nel corso di due dibattiti in Commissione”.

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