26/03/2015

STATUTO PIÙ AGILE PER LA FONDAZIONE MUSEO FERRARI

Approvate dal Consiglio comunale di Modena le modifiche: assemblea dei soci e cda più snelli, revisore unico, confermata la gratuità degli incarichi

Una semplificazione e una razionalizzazione degli strumenti della Fondazione Museo Enzo Ferrari sulla base dell’esperienza sviluppata in questi anni di attività. È l’obiettivo delle modifiche allo Statuto dell’organismo approvate oggi, giovedì 26 marzo, dal Consiglio comunale di Modena, anche in vista del rinnovo delle cariche che è in programma nei prossimi mesi.

Hanno votato a favore delle modifiche, illustrate dall’assessore alle Attività economiche e alla Promozione della città Tommaso Rotella, i gruppi del Pd, di Sel, Per me Modena e CambiaModena. Astenuti Movimento 5 stelle, Forza Italia, Ncd.

Il nuovo statuto dovrà essere approvato anche dal Consiglio generale della Fondazione che, dopo le modifiche, si trasformerà in Assemblea dei soci con solo un rappresentante per ogni socio (oggi cinque: oltre al Comune sono Provincia, Camera di commercio, Ferrari spa e Aci) rispetto agli attuali 16 componenti. Si riduce anche il consiglio di amministrazione che potrà essere composto da un minimo di cinque a un massimo di sette membri (oggi lo statuto prevede tra i sette e gli 11 componenti). Viene confermato che uno di questi è eletto dall’assemblea di Partecipazione, organismo che rimane e che riunisce gli aderenti alla Fondazione, soggetti che la sostengono con contributi in denaro, in una misura definita dal cda, pur non essendo soci né fondatori né ordinari, tipologia prevista dallo Statuto ma senza che ancora sia stata utilizzata.

Rimane la durata triennale delle cariche e ne viene confermata la gratuità, salvo ovviamente per le prestazioni professionali dei revisori dei conti i quali, con le modifiche approvate, si riducono: da un collegio di tre revisori si passa a un revisore unico determinando quindi anche un risparmio economico.

Viene introdotto sia per l’assemblea dei soci sia per il cda la possibilità di utilizzare lo strumento della video e audio conferenza. Mentre si elimina dallo statuto la figura dell’Advisory Board che, come ha sottolineato l’assessore Rotella, poteva essere utile prevedere nella fase iniziale di progettazione e realizzazione del Museo, ma oggi non è ritenuta più strategica.

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