Si parlerà modenese all’Expo di Milano. La presenza di prodotti e protagonisti del territorio sarà importante, a cominciare dallo chef Massimo Bottura, uno dei testimonial dell’evento, promotore del Refettorio Ambrosiano e impegnato in numerosi progetti. Con propri spazi saranno presenti diverse aziende, dell’agroalimentare e non solo. Ed Expo Milano 2015 ha affidato proprio a una cooperativa del territorio, Cir food, la gestione della ristorazione all’interno delle aree di servizio dell’Esposizione Universale. Numerosi i volontari modenesi – selezionati dal Csv – che hanno deciso di lavorare nel quartiere milanese per un periodo minimo di 15 giorni.
Nel Palazzo Italia, edificio di rappresentanza dello Stato e del governo italiano, tre imprese modenesi rappresenteranno l’Emilia Romagna all’interno della Mostra delle regioni: nella sezione “Potenza del saper fare” le aziende Ca’ Lumaco di Montetortore di Zocca (recupero di razze antiche) e Arcobaleno a Santa Maria di Serramazzoni (ambiente e benessere animale per il parmigiano reggiano); per la “Potenza del limite” l’azienda agricola e acetaia Pedroni a Rubbiara di Nonantola (una tradizione antica che si rinnova). Testimonieranno la “Potenza della bellezza” la piazza Grande di Modena, sito Unesco, e il Palazzo Ducale di Sassuolo.
La presenza istituzionale degli enti locali modenesi nel quartiere Expo sarà nello spazio “piazzetta” messo a disposizione dalla Regione Emilia Romagna, oltre che in diversi punti fuori-Expo dove sono presenti singole realtà del territorio. Relazioni con i Paesi che partecipano a Expo saranno sviluppate attraverso iniziative promosse da Anci, l’associazione nazionale dei Comuni.
E arriverà a Milano, dopo aver toccato anche Modena, l’iniziativa “Via Emilia” promossa da Chef to chef, associazione che riunisce i maggiori chef e produttori dell’Emilia Romagna: un viaggio in dieci tappe con i grandi prodotti della regione, un festival itinerante dello street food con cuochi e rezdore.
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