28/05/2015

FIACCOLATA, “GARANTITA LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE”

Il sindaco Muzzarelli ha risposto a un’interrogazione di Luigia Santoro (Ncd)

“Il Comune di Modena e gli altri organi dello Stato hanno sempre adottato tutti i mezzi legali a propria disposizione per garantire la libertà di pensiero e di espressione e la libertà di manifestare pacificamente a sostegno delle proprie opinioni culturali e politiche”. Lo ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli rispondendo in Consiglio comunale oggi, giovedì 28 maggio, a un’interrogazione della capogruppo di Ncd Luigia Santoro sulle proteste per una Fiaccolata promossa in marzo da alcune associazioni cattoliche per “sensibilizzare l’opinione pubblica e, in particolare, le istituzioni sull’urgenza di intervenire fattivamente affinché alle donne sia permesso di portare a termine la loro gravidanza eliminando le cause materiali, psichiche e morali che spesse volte le costringono a sopprimere la vita umana, in attesa di nascere, che custodiscono nel loro corpo”.

Rispetto alle critiche alla manifestazione, avanzate in particolare dal capogruppo consiliare del Pd, la consigliera ha richiamato gli articoli 21 e 19 della Costituzione sulla possibilità di manifestare liberamente il proprio pensiero e sulla libertà di professare la propria fede religiosa in qualsiasi forma. E ha chiesto se il Comune “intenda adottare ogni mezzo a disposizione per contrastare qualsiasi forma di aggressione, intolleranza e discriminazione nei confronti di coloro che manifestano pacificamente”.

“Anche noi riteniamo che gli articoli 21 e 19 della Costituzione siano inviolabili – ha risposto Muzzarelli – e che, di conseguenza, qualunque cittadino e qualunque associazione di cittadini abbiano pieno diritto di manifestare a favore o contro le leggi dello Stato. È accaduto con la Fiaccolata di marzo, così come nei giorni scorsi. Ma nel diritto di ‘manifestare liberamente il proprio pensiero’ rientra – ha spiegato il sindaco – anche la facoltà di criticare posizioni e iniziative di qualsiasi genere e orientamento, ivi comprese pratiche religiose o posizioni ispirate a motivi religiosi, purché ovviamente le contestazioni non degenerino in intimidazioni o peggio in atti di violenza”. Si tratta di principi che si reggono sul presupposto “della piena laicità dello Stato e delle sue leggi, da cui soltanto può derivare la garanzia che tutte le confessioni religiose siano egualmente libere davanti alla legge (art. 8 della Costituzione) e che i cittadini possano effettivamente godere delle altre libertà citate dalla Carta: libertà personale, di domicilio, di comunicazione, di riunione e associazione, di circolazione e di espressione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Altra cosa, ha precisato Muzzarelli, è la scelta dei toni e degli argomenti da adottare nel confronto tra le parti: “Questa compete alle sensibilità individuali e agli obiettivi culturali e politici che si intendono perseguire e che possono condurre allo scontro e all’accentuazione delle differenze o a convergenze più o meno ampie”.

In ogni caso, a Modena non risulta “sia stato impedito ai cittadini di manifestare liberamente e civilmente le proprie opinioni, nel rispetto dei principi della Costituzione e delle leggi: Modena è una città democratica, aperta, libera e pluralista e tale noi vogliamo che resti, con l’impegno di tutti e di ognuno a favore della tolleranza e del rispetto reciproco”. Il sindaco ha concluso annunciando che la Giunta “è disponibile ad ascoltare gli organizzatori della Fiaccolata, nel solco di un metodo e di una disposizione culturale e politica che non solo è aperta alla partecipazione e all'incontro con tutti gli interlocutori che ne facciano richiesta, ma privilegia il confronto delle idee e il dialogo, anche tra posizioni distanti e a volte difficilmente componibili”.

“Una risposta diplomatica, che capisco ma che mi soddisfa solo parzialmente” ha replicato la consigliera Santoro che ha ribadito che “certamente la libertà di espressione riguarda tutti, compreso chi la pensa diversamente da noi ma le offese che riguardano la manifestazione di una scelta così intima delle persone come la religione, non sono libertà di espressione, sono solo offese”

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