24/06/2015

GHIRLANDINA/1 – CON I LAVORI RIEMERGONO LEONI E DANZATORI

Tornano alla luce le raffigurazioni sui capitelli dei Maestri Campionesi al piano dei Torresani. Riemergono anche incisioni nascoste per lungo tempo e dimenticate

Riemergono leoni rampanti, musicisti, giudici e danzatori sui capitelli dei Maestri Campionesi al piano dei Torresani all’interno della Ghirlandina. Ma anche incisioni raffiguranti pesci sulle colonne, rimaste nascoste per lungo tempo e dimenticate.

Sono in fase avanzata i lavori di restauro del piano panoramico della Torre Ghirlandina, simbolo di Modena e patrimonio dell’umanità Unesco insieme a piazza Grande e al Duomo. Le superfici dei capitelli e delle otto colonne che adornano l’ambiente prima erano coperte da uno strato di prodotti protettivi sintetici che avevano appiattito molto le superfici decorate e le avevano rese piuttosto scure. Grazie all’attività di pulitura le stesse stanno tornando alla luce, rendendo di nuovo visibili raffigurazioni e incisioni da tempo inaccessibili ai visitatori. Sulla Torre è inoltre stata installata la nuova segnaletica in linea con quella Unisco già presente su altri monumenti.

Gli interventi sono realizzati nell’ambito dei lavori avviati a inizio aprile, con termine previsto per fine luglio, volti a consentire l’apertura della Torre anche nel periodo invernale, che sarà possibile grazie al posizionamento di infissi mobili alle finestre del piano dei Torresani nel periodo da ottobre a marzo, così da impedire l’ingresso della pioggia e mantenere una temperatura meno fredda. All’interno della Ghirlandina è prevista la collocazione di elementi riscaldanti e la sostituzione con macchine più efficienti di quelli già presenti nella zona d’ingresso. È previsto inoltre il posizionamento di telecamere di sicurezza in diversi piani.

“Proprio in questi giorni – commenta Tommaso Rotella, assessore alla Promozione della città e Turismo – abbiamo ricevuto per la Ghirlandina, per piazza Grande e per altri monumenti della città Certificati di eccellenza da Tripadvisor, il social network specializzato nel turismo, a testimonianza del grande apprezzamento dei visitatori per i nostri ‘gioielli’ del sito Unesco patrimonio dell’umanità. È importante – sottolinea l’assessore – che mentre si lavora per rendere la Torre visitabile anche nei mesi freddi, si continui a restaurare e curare il monumento simbolo di Modena, che non manca di riservarci splendide sorprese”.

I lavori, effettuati senza incidere sulle aperture al pubblico della Ghirlandina (dal primo maggio a oggi sono stati quasi 8 mila gli accessi alla Torre), hanno previsto tra l’altro analisi chimiche, petrografiche e mineralogiche per determinare il tipo di pietra, il livello di degrado e la natura della pellicola che la ricopriva. La pulitura, tuttora in corso, è stata effettuata solo dopo un’adeguata campionatura e, in accordo con gli esperti della Soprintendenza alle Belle arti e Paesaggio per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara, viene  eseguita con diverse tecniche in modo selettivo e graduale per adattarsi al differente livello di degrado delle superfici. Tra le tecniche impiegate, oltre a impacchi con acqua deionizzata e acetone supportato in gel per la rimozione delle resine, anche il laser, già utilizzato per le sculture più importanti all’esterno della Torre.

Degli otto capitelli dei Maestri Campionesi cinque sono ispirati al modello corinzio e tre sono figurati. In uno di questi ultimi, i corpi di quattro coppie di leoni rampanti che a due a due si fondono in un’unica testa sui risvolti angolari, negli altri due sono presenti figure umane riunite con intenzione narrativa. In particolare, il capitello sulla parete a est è detto “di Re Davide” e presenta musicisti e danzatori con lineamenti che ricordano molto da vicino le sculture angolari poste alla terza cornice marcapiano. L’altro capitello, posto sul lato sud, è detto “dei Giudici” e vi si possono distinguere il giudice giusto e il giudice corrotto.

Sulla colonna che regge il capitello “dei Giudici”, che è di reimpiego come la maggior parte del materiale da costruzione della Torre e del Duomo, di origine romana, con la pulitura sono state riportate in vista alcune incisioni raffiguranti quattro pesci, di cui due visibili interamente e due in parte cancellati dalla bocciardatura eseguita sulla pietra probabilmente durante le operazioni di reimpiego.

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