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Il Forum economico mondiale riconosce la Commissione europea come campione dell'economia circolare

In data 21 gennaio, a Davos, la Commissione europea è stata insignita del Premio Economia Circolare 2019 dal Forum economico mondiale e dal Forum dei giovani leader globali, in riconoscimento del lavoro svolto per accelerare la transizione verso un'economia circolare che protegga l'ambiente e riduca le emissioni di gas serra, creando opportunità di lavoro, crescita e investimento. Il Vicepresidente Katainen e il Commissario Vella hanno ritirato a nome della Commissione il premio, denominato The Circulars e assegnato nella categoria "Settore pubblico".

Il Primo Vicepresidente Timmermans, che non ha potuto assistere alla cerimonia, ma che è stato un attore fondamentale nel lavoro della Commissione sull'economia circolare, ha dichiarato: "Vorrei condividere questo premio con la comunità europea dell'economia circolare, che comprende imprese, società civile e autorità pubbliche impegnate nella transizione circolare, e con 500 milioni di europei. Abbiamo bisogno della loro partecipazione attiva per portare avanti la trasformazione già avviata". Il Vicepresidente Katainen ha dichiarato: "Questo premio è un riconoscimento del lavoro svolto negli ultimi anni e rappresenta una conferma del fatto che l'economia circolare può effettivamente rafforzare la competitività delle imprese, aprire nuovi mercati di prodotti e servizi verdi e creare posti di lavoro in Europa.".

Nel 2015 la Commissione ha varato una strategia globale unica nel suo genere, il pacchetto sull'economia circolare, con l'obiettivo di chiudere il ciclo delle risorse introducendo misure che coprono l'intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali, dalla produzione e dal consumo alla gestione dei rifiuti e al loro riutilizzo come materie prime secondarie nell'economia. Le misure proposte mirano anche a contrastare i cambiamenti climatici tramite risparmi energetici e riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, e comprendono la prima strategia mai attuata in Europa riguardo alla plastica.

 

Fonte: https://ec.europa.eu/italy/news/20190122_UE%20riconosciuta_campione_nell_economia_circolare_it

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SHARMED

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70° anniversario della Dichiarazione universali dei diritti umani

Il Comune di Modena celebra il 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata a Parigi il 10 dicembre 1948.

 

 

Era il 10 dicembre 1948. Dopo la barbarie della Seconda Guerra Mondiale, la Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani decise di redigere un documento che divenne la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo.

Gli Stati membri delle Nazioni Unite si impegnarono a lavorare insieme per promuovere i trenta articoli sui diritti umani che, per la prima volta nella storia, erano stati riuniti e codificati in un singolo documento.

A seguito di questo atto storico, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite fece appello a tutti gli Stati membri per divulgare il testo della Dichiarazione “affinché venisse disseminata, esposta, letta e spiegata, senza distinzione basata sulla posizione politica dei paesi o dei territori”.

Molti di questi diritti fanno oggi parte delle leggi costituzionali dei Paesi democratici.

 

Per queste motivazioni, in occasione di questo importante anniversario, il Comune di Modena ha deciso di celebrare la ricorrenza aderendo alla campagna #standup4humanrights, pubblicando sui social network gli articoli che la compongono fino al 10 Dicembre.

La Dichiarazione ha segnato una tappa fondamentale per l'affermazione dei diritti umani. Tuttavia, ancora oggi, in moltissime parti del mondo sembra rappresentare un'utopia più che una realtà concreta. Per questa ragione occorre aderire alla campagna di sensibilizzazione consolidando il percorso storico e offrendo nuovi spunti verso nuove conquiste.

 

Il testo della Dichiarazione universale dei diritti umani è scaricabile qui 


Per saperne di più:

http://standup4humanrights.org/en/index.html

https://www.ohchr.org/EN/UDHR/Pages/UDHRIndex.aspx

human_declaration_human_rights

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Il senso dei diritti umani oggi

Conferenza di apertura del Corso per volontari della cooperazione internazionale- XIII edizione

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Il senso dei diritti umani oggi

Conferenza di apertuna del Corso per volontari della Cooperazione Internazionale-XIII edizione

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L'UE pronta ad aiutare gli Stati membri colpiti da condizioni meteorologiche estreme

Diversi paesi europei hanno recentemente subito un estremo peggioramento delle condizioni meteorologiche, che ha causato la tragica perdita di vite umane. Durante il mese di ottobre, il sistema di mappatura Copernicus della Commissione europea ha elaborato mappe satellitari dei paesi interessati, a sostegno delle autorità nazionali di protezione civile di tutta Europa. In seguito alle richieste pervenute, sono state elaborate mappe relative alle alluvioni in Italia, Francia e Spagna e agli incendi boschivi in Grecia.

Christos Stylianides, Commissario per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi, ha dichiarato: "L'UE è pronta a fornire tutto l'aiuto necessario agli Stati membri. Da Bruxelles, il nostro Centro di coordinamento di risposta alle emergenze monitora attentamente le condizioni meteorologiche di tutta Europa. Siamo in contatto 24/7 con le autorità nazionali e sempre pronti a fornire assistenza tramite il meccanismo di protezione civile dell'UE e il sistema satellitare Copernicus".

 

Fonte:  

https://ec.europa.eu/italy/news/20181031_UE_aiuti_per_condizioni_metereologiche_estreme_it

Programma di lavoro della Commissione 2019: realizzare le promesse e preparare il futuro

La Commissione europea ha presentato il programma di lavoro per il 2019 in cui fissa tre principali priorità per il prossimo anno: il rapido raggiungimento di un accordo sulle proposte legislative già presentate per realizzare le sue dieci priorità politiche, l'adozione di alcune nuove iniziative per affrontare le sfide in sospeso e la presentazione di varie iniziative che racchiudono una prospettiva per il futuro di un'Unione a 27 per rafforzare le fondamenta per un'Europa forte, unita e sovrana.

Il programma di lavoro 2019 si incentra su 15 nuove iniziative e su altre 10 nuove valutazioni REFIT volte a rivedere la normativa esistente e garantire che sia ancora adeguata al suo scopo. Per garantire la centralità dei risultati, il programma di lavoro della Commissione elenca inoltre 45 proposte prioritarie in sospeso nell'ambito della dichiarazione comune sulle priorità legislative di cui chiede l'adozione al Parlamento europeo e al Consiglio prima delle elezioni europee. La Commissione suggerisce inoltre di ritirare o abrogare 17 proposte in sospeso o normative vigenti.

La Commissione ha già avanzato tutte le proposte legislative necessarie per realizzare le dieci priorità della Commissione Juncker. Finora è stato raggiunto un accordo con il Parlamento europeo e il Consiglio su circa la metà di tali proposte e un ulteriore venti percento è a un buon punto nell'iter legislativo. La priorità per il prossimo anno è di ottenere il via libera per il maggior numero possibile di proposte in sospeso.

 

Per maggiori informazioni:

https://ec.europa.eu/italy/news/20181023_UE_programma_lavoro_2019_it

Nuove norme approvate dal Parlamento europeo in materia di plastica monouso

Sono state approvate dal Consiglio dell'UE le misure proposte dalla Commissione per affrontare il problema dei rifiuti marini provenienti dai dieci prodotti di plastica monouso rinvenuti più spesso sulle spiagge europee.

La direttiva sulla plastica monouso è un elemento essenziale del piano d'azione per l'economia circolare della Commissione Juncker e rientra nella strategia dell'UE sulla plastica.

Nello specifico le nuove regole introducono:

  • la messa al bando dei prodotti in plastica monouso per i quali esistono alternative sul mercato;
  • misure volte a ridurre il consumo di contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica e marcatura ed etichettatura specifiche di alcuni prodotti;
  • regimi di responsabilità estesa dei produttori riguardanti i costi di rimozione dei rifiuti, applicati a prodotti come i filtri dei prodotti del tabacco e gli attrezzi da pesca;
  • un obiettivo di raccolta separata delle bottiglie di plastica entro il 2029 e l'introduzione di prescrizioni di progettazione per garantire che i tappi rimangano fissati alle bottiglie.

Gli Stati membri disporranno di due anni per recepire la legislazione nel loro diritto nazionale.

 

Per maggiori informazioni: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-19-2631_it.htm

Bilancio UE 2019: i deputati aumentano i finanziamenti su gioventù, migrazione e ricerca

I deputati hanno votato i giorni scorsi un bilancio di 166,3 miliardi di euro in impegni, 717 milioni di euro in più rispetto alla proposta originaria della Commissione europea. I deputati hanno incrementato il programma Erasmus+ di 362 milioni di euro e ripristinato completamente i bilanci pre-FEIS dello strumento finanziario per progetti infrastrutturali Connecting Europe Facility (CEF) e del programma di sostegno a progetti di ricerca Orizzonte 2020, aggiungendo 256,9 milioni di euro.

Entrambi i programmi avevano subito dei tagli nell'ambito di misure volte a contribuire al finanziamento della Garanzia UE per il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS). Hanno inoltre incrementato Orizzonte 2020 di altri 65 milioni di euro e la spesa legata al clima nell'ambito dei programmi Orizzonte 2020, CEF e Heading 2, di altri 97,3 milioni di euro.

Altre importanti integrazioni alla bozza di bilancio della Commissione comprendono:

- 346,7 milioni di euro per la Youth Employment Initiative, portando dal 2019 il totale a 580 milioni di euro;

- 74,7 milioni di euro per agenzie e programmi in materia di sicurezza;

- 50 milioni di euro di sostegno UE agli Stati membri colpiti dalla peste suina africana;

- 28,9 milioni di euro per il sostegno alle piccole e medie imprese (PMI).

I dettagli del bilancio saranno disponibili a breve e durante la riunione della commissione dell'8 o 9 ottobre sarà votata una risoluzione corrispondente. L’intero Parlamento voterà il progetto di bilancio 2019 il 24 ottobre. Da qui partiranno tre settimane di colloqui di conciliazione con il Consiglio, allo scopo di raggiungere un accordo tra le due istituzioni in tempo per il bilancio del prossimo anno, che sarà votato dal Parlamento e firmato dal suo Presidente alla fine di novembre.

 

Fonte:

https://www.eurodesk.it/notizie/bilancio-ue-2019-i-deputati-aumentano-i-finanziamenti-su-gioventu-migrazione-e-ricerca

Plastica negli oceani: dati e nuove norme europee

I risultati di una cultura basata sull’uso e sullo spreco degli oggetti di plastica monouso sono ben visibili ovunque, sia lungo le coste che negli oceani. Secondo quanto confermato da una recente stima, i rifiuti di plastica inquinano sempre più gli oceani: basti pensare che entro il 2050 il peso delle plastiche presenti nei mari sarà superiore a quello dei pesci.

Il 10 ottobre scorso la Commissione europea per l'ambiente ha votato a favore di nuove regole per arginare il problema dei prodotti di plastica monouso e degli attrezzi di pesca perduti in mare. Questi prodotti compongono ben il 70% di tutti i rifiuti marini.

Non è solo una questione di disordine e sporcizia: infatti, tramite la catena alimentare gli esseri umani mangiano la plastica ingerita dai pesci. Gli effetti che questo ha sulla salute umana sono ancora ignoti. I rifiuti di plastica causano inoltre una perdita economica per quei settori e quelle comunità che dipendono dai prodotti ricavati dal mare, inclusa l’attività manifatturiera: solo il 5% del valore degli imballaggi di plastica resta nell’economia, il resto viene letteralmente gettato via.

Il modo più efficiente per affrontare il problema è quello di impedire che ulteriori quantità di plastica finiscano in mare. È stato proposto il divieto totale per gli oggetti di plastica monouso di cui esiste una versione alternativa già disponibile sul mercato: cotton fioc, posate, piatti, cannucce, bastoncini mescola bevande e bastoncini da palloncino. Per il resto sono state proposte altre misure come la riduzione del consumo di contenitori di alimenti e tazze di plastica o l’obbligo per i produttori di oggetti come involucri, filtri per le sigarette, salviettine umidificate di provvedere ai costi per la gestione dei rifiuti e per la pulizia (la cosiddetta responsabilità estesa del produttore). Fra le proposte anche l’obiettivo di raggiungere entro il 2025 la raccolta del 90% delle bottiglie di plastica (per esempio attraverso il sistema dei vuoti a rendere) e l’obbligo di etichettatura per gli assorbenti igienici, le salviettine umidificate e i palloncini, in modo che gli utenti sappiano come smaltirli correttamente, il tutto corredato da un’attività di sensibilizzazione.

La nuova normativa sarà discussa nella plenaria che si terrà il 22 ottobre e sarà oggetto di votazione il giorno seguente.

Per maggiori informazioni:

https://www.eurodesk.it/notizie/plastica-negli-oceani-dati-e-nuove-norme-europee

Progetto INSIDE

Il Comune di Modena con il Settore “Politiche sociali, sanitarie e per l’integrazione” ha aderito quale partner al Progetto INSIDE, di cui è capofila la Regione Emilia-Romagna e che ha l’obiettivo di realizzare interventi per il contrasto alla grave emarginazione adulta e alla condizione di senza dimora nell’arco di un triennio.

Oltre a Modena e alla Regione Emilia-Romagna, gli altri partner del progetto INSIDE sono i comuni di Parma, Reggio-Emilia, Ravenna, Rimini, Ferrara, Forlì e Piacenza.

Le risorse, messe a disposizione dal Fondo Sociale Europeo - Programma Operativo Nazionale Inclusione (PON I) e dal Fondo europeo di aiuti agli indigenti - Programma Operativo per la fornitura di prodotti alimentari e assistenza materiale di base (I FEAD) sono relative alla Programmazione 2014-2020 e ammontano complessivamente, per quanto riguarda il Progetto INSIDE, ad € 2.899.300,00 di cui 397.167,88  destinati alla realizzazione degli interventi nel territorio di Modena.

Il fenomeno della grave emarginazione adulta, fortemente collegato alla crisi economica registrata negli ultimi anni, è caratterizzato da un costante aumento anche nel territorio di Modena di persone in condizione di povertà estrema, senza fissa dimora e/o a rischio di esclusione sociale e grave povertà economica relazionale.

Il target a cui si riferisce il progetto riguarda pertanto persone con gravi problemi di salute fisica o psichica, con dipendenze da sostanze, senza dimora, in prevalenza di sesso maschile.

Con il “PON I” sono finanziati due tipologie di intervento: interventi di sostegno alle persone senza dimora nel percorso verso l'autonomia abitativa e interventi di pronto intervento sociale e di rafforzamento dei servizi a bassa soglia.

Grazie al progetto, rispetto alla prima tipologia di intervento, è stata avviata la sperimentazione di due appartamenti progettati secondo il modello “Housing First” e gestiti da soggetti del Terzo Settore attraverso operatori specializzati che realizzano percorsi di inclusione sociale con l'obiettivo di prevenire e/o recuperare la condizione di “homeless”.

Con riferimento alla seconda tipologia di intervento sono stati rafforzati gli interventi a bassa soglia attraverso l'implementazione di una “Unità Di Strada” professionale che, coordinandosi con le “Unità Di Strada Volontarie”, opera in modo continuativo, per tutto l'anno, per favorire il contatto e l'accesso ai servizi sociosanitari delle persone fragili senza dimora.

Inoltre, con le risorse del progetto, verrà potenziato e migliorato dal punto di vista qualitativo il Progetto “Accoglienza invernale” attraverso un presidio educativo e l'avvio di laboratori diurni finalizzati anche a favorire percorsi di autonomia.

Con i fondi messi a disposizione dal programma I FEAD il progetto INSIDE consentirà la distribuzione di beni materiali di prima necessità alle persone intercettate nei servizi di bassa soglia e alle persone prese in carico con progetti di accompagnamento all'autonomia. Tali attività verranno realizzate sul territorio di Modena attraverso la rete di servizi che comprende la Caritas Diocesana, l'associazione Porta Aperta, la Croce Rossa Italiana e altri soggetti del Terzo Settore a contatto con persone a rischio di grave emarginazione.

Beni culturali motore dello sviluppo grazie ai fondi europei in Emilia-Romagna

La Regione Emilia-Romagna ha pubblicato un interessante documento che illustra come una programmazione strategica e integrata nell’utilizzo dei fondi strutturali abbia favorito, partendo dalla riqualificazione e valorizzazione dei beni culturali, la crescita significativa dell’attrattività e della competitività del territorio, l’aumento dei flussi turistici, una migliore qualità della vita per i cittadini.

La programmazione regionale dei Fondi europei FESR e FSE 2014-2020, in continuità con quella precedente, prevede per il settore dei beni culturali una molteplicità di azioni e interventi integrati tra loro. L’obiettivo è rendere la cultura fattore centrale della competitività e dell’attrattività del territorio.

Molto forte è il legame tra la riqualificazione delle infrastrutture e la creazione di nuove opportunità per le imprese e per il territorio. In particolare, gli interventi finanziati nella nostra regione con i fondi europei riguardano luoghi di valore storico e culturale con vocazioni e tradizioni radicate, che tornano a nuova vita con funzioni nuove. Il risultato è il rafforzamento dell’ecosistema culturale capace di fare dei territori una componente dinamica del turismo in Emilia-Romagna.

La brochure qui allegata presenta i progetti cofinanziati dai Fondi strutturali della Commissione europea che, partendo dalla riqualificazione di contenitori di importanza storica, architettonica e culturale, hanno agito da volano per lo sviluppo complessivo del territorio regionale.

Si va, per fare alcuni esempi, dalla creazione di un cinema cittadino all’interno della Biblioteca Malatestiana di Cesena alla trasformazione dell’ex manifattura tabacchi di Bologna in data center europeo per la ricerca sul clima, dalla creazione del nuovo museo archeologico nel complesso conventuale San Domenico di Imola al nuovo Laboratorio Aperto dedicato alla sperimentazione nei settori cultura, spettacolo e creatività realizzato presso un'ex centrale elettrica a Modena.

Il documento completo è scaricabile cliccando qui.

 

Brochure Beni Culturali

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L'UE investirà quasi 700 milioni di euro nella mobilità pulita e innovativa

La Commissione europea propone di investire 695,1 milioni di euro in 49 progetti strategici, volti a creare un'infrastruttura per la mobilità pulita e innovativa in Europa, basata su tutte le modalità di trasporto. Gli stanziamenti, che dovrebbero consentire di mobilitare fino a 2,4 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati, provengono dal meccanismo per collegare l’Europa, uno strumento dell'UE destinato al sostegno dello sviluppo e dell'ammodernamento delle infrastrutture.

I progetti selezionati mirano a creare un'infrastruttura che consenta un maggiore ricorso ai carburanti alternativi e alle autovetture elettriche o ad idrogeno, nonché l'ammodernamento della gestione del traffico aereo in Europa e lo sviluppo del trasporto per via navigabile e ferroviaria. Con il suo sostegno ai progetti selezionati, la Commissione rende concreti gli obiettivi annunciati nel quadro del pacchetto mobilità, "L'Europa in movimento", attraverso il quale si punta a portare l'UE e le industrie europee ai vertici mondiali per quanto riguarda innovazione, digitalizzazione e decarbonizzazione.

Maggiori informazioni e dettagli sui progetti selezionati sono disponibili al seguente link:

https://ec.europa.eu/transport/themes/infrastructure/news/2018-10-01-cef_it

 

Fonte:

https://ec.europa.eu/italy/news/20181001_UE_investe_in_mobilita_pulita_it

In Emilia-Romagna il primo accordo che attiva sistema di garanzia prestiti per Master Erasmus+

Saranno oltre 200 studenti dell’Emilia-Romagna i primi beneficiari dei prestiti per un master Erasmus concessi nell’ambito del Sistema di garanzia del programma Ue. Il Fei, Fondo europeo per gli investimenti, e la Emil banca credito cooperativo hanno infatti firmato un accordo che mette a disposizione 3 milioni di euro per i giovani iscritti al biennio magistrale. I fondi permetteranno di ricevere credito a condizioni favorevoli per svolgere un master in uno dei 33 paesi Erasmus.

L'accordo prevede prestiti a condizioni favorevoli per gli studenti dell'Emilia Romagna che intendano conseguire la laurea magistrale in uno degli altri 32 paesi che aderiscono al programma Erasmus+. L'accordo si basa sul programma di garanzia dei prestiti Erasmus+ per i corsi di laurea magistrale.

 

Per maggiori informazioni:

http://www.assemblea.emr.it/europedirect/dagli-sportelli/2018/in-emilia-romagna-il-primo-accordo-che-attiva-sistema-di-garanzia-prestiti-per-master-erasmus

Progetto "Studio, sport e lavoro per l'integrazione"

Il Comune di Modena è capofila del progetto "Studio, sport e lavoro per l'integrazione", finanziato nell'ambito del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 – Obiettivo Specifico 1 - Obiettivo nazionale 1 – lett. e “Percorsi di inclusione in favore di minori stranieri non accompagnati (MSNA) presenti nelle strutture di seconda accoglienza”.

Il progetto, che avrà una durata di 31 mesi (settembre 2018 - marzo 2021), ha un budget complessivo di € 547.336,32 di cui € 273.668,16 (pari al 50%) finanziato dalla Commissione europea, € 229. 851,03 (pari al 41,99%) finanziato dal Ministero dell'Interno (in quanto Autorità Responsabile del FAMI)  ed € 43.817,13 (pari all'8,1%) da cofinanziamento di partner coinvolti.

L'obiettivo generale del progetto è quello di offrire maggiori strumenti e competenze ai ragazzi minori non accompagnati nel territorio modenese, per favorire il processo di inclusione attiva e partecipazione alla vita sociale di questi soggetti. La numerosità dei ragazzi minori non accompagnati presenti nel territorio modenese e le loro caratteristiche personali e sociali richiedono, infatti, un impegno e un forte investimento da parte dell'Amministrazione comunale e di tutte le Istituzioni presenti sul territorio nell'integrazione nel tessuto sociale e professionale cittadino. La chiusura dei percorsi di tutela a 18 anni rende necessario sollecitare una autonomia di vita che si fonda su una buona conoscenza della lingua italiana, su competenze professionali spendibili sul mercato del lavoro oltre che su un network di relazioni amicali che risponda ai bisogni di socialità e aggregazione dei giovani di questa età: il progetto, quindi, avrà il compito di rispondere a questi bisogni tramite attività di formazione linguistica, di formazione al lavoro, sportive e ludiche.

Sono quindi previsti i seguenti 4 obiettivi specifici: 1)  l'apprendimento lingua italiana attraverso moduli formativi tematici rispondenti ai bisogni di inserimento; 2)  l'acquisizione di competenze professionali coerenti con i bisogni del mercato del lavoro oltre che con gli interessi e le attitudini individuali dei ragazzi; 3) lo sviluppo di interessi sportivi per favorire la costruzione di relazioni interpersonali con i pari e con gli adulti; 4) la realizzazione di attività ludico-ricreative e di socializzazione da realizzarsi nei mesi estivi.

Il partenariato è composto, oltre che dal Comune di Modena, da:

  • EDSEG Ente Diocesano per la Salvezza e la Educazione della Gioventù - Città dei Ragazzi - Modena;
  • Centro Sportivo Italiano - Comitato di Modena
  • Caleidos Cooperativa Sociale Onlus
  • Consorzio Gruppo CEIS Coop. Sociale
  • Fondazione San Filippo Neri

 

 

Bando 2018 Sport Missione Comune

L’istituto per il Credito Sportivo, attraverso il Bando 2018 Sport Missione Comune, mette a disposizione degli Enti locali 18 milioni di euro di contributi per abbattere totalmente gli interessi di 100 milioni di euro di mutui a tasso fisso, della durata di 15 anni, da stipulare obbligatoriamente entro il 31/12/2018.

Possono richiedere la concessione dei contributi i Comuni, le Unioni di Comuni, i Comuni in forma associata e le Città Metropolitane che intendano realizzare uno degli interventi previsti, e che, sull’intervento di cui al progetto presentato nell’ambito dell’Avviso, non usufruiscano di una precedente concessione, anche preliminare, di contributi in conto interessi a valere sul Fondo.

I progetti definitivi o esecutivi per i quali è possibile richiedere l’ammissione a contributo devono essere relativi a: costruzione, ampliamento, attrezzatura, miglioramento, ristrutturazione, efficientamento energetico, completamento e messa a norma di impianti sportivi e/o strumentali all’attività sportiva, anche a servizio delle scuole, ivi compresa l'acquisizione delle aree e degli immobili destinati all’attività sportiva.

I beneficiari potranno distribuire le agevolazioni ottenute anche su mutui di durata fino a 25 anni.

Ciascun mutuo potrà godere del totale abbattimento degli interessi sino all’importo massimo di 2 milioni di euro. I piccoli Comuni (fino a 5.000 abitanti) potranno ottenere il totale abbattimento degli interessi, su uno o più mutui, sino all’importo massimo complessivo di 2 milioni di euro, i Comuni medi (da 5.001 a 100.000,00 abitanti non capoluogo) le Unioni dei Comuni e i Comuni in forma associata sino all’importo massimo complessivo di 4 milioni di euro e i Comuni capoluogo, i Comuni oltre i 100.000,00 abitanti non capoluogo e le Città Metropolitane sino all’importo massimo complessivo di 6 milioni di euro.

Gli importi di mutuo eccedenti i predetti limiti saranno concessi a tassi agevolati da un contributo in conto interessi dello 0,70%.

Scadenza per le candidature: 05/12/2018

Per maggiori informazioni: 

http://www.creditosportivo.it/media/default/27/81245805129951/avviso_pubblico_anci_ics_2018.pdf

 

 

Migrazioni: la Commissione assegna 9 milioni di euro all’Italia

Lo scorso 21 agosto la Commissione ha stanziato 9 milioni di euro in assistenza di emergenza per l'Italia, come contributo a un migliore accesso all’assistenza sanitaria in strutture di accoglienza per i richiedenti asilo e i beneficiari di protezione internazionale.

Compreso questo stanziamento, la Commissione ha mobilitato più di 200 milioni di euro in aiuti di emergenza per la gestione della migrazione in Italia. I finanziamenti di emergenza si aggiungono ai 653,7 milioni di euro assegnati all’Italia a titolo del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF) e del Fondo sicurezza interna (ISF) per il periodo 2014-2020.

 

Per maggiori informazioni:

https://ec.europa.eu/italy/news/20180822_migrazione_nuovi_fondi_ue_all_Italia_it

Conosci il Bilancio dell'UE?

Conosci il Bilancio dell'UE? 
Lo sapevi che puoi sempre verificare quanto versa e quanto riceve ciascun Paese dell'Unione europea?
Prova a entrare direttamente nella mappa interattiva che la Commissione europea ti mette a disposizione:

 

Ma puoi fare di più: controlla il menù a sinistra e, forse, troverai soluzione a tanti dubbi.

Fondi UE: Lombardia ed Emilia-Romagna prime per la spesa

La Lombardia e l’Emilia-Romagna sono le prime della classe fra le regioni italiane nell’uso delle risorse europee. Secondo gli ultimi dati relativi al Fondo Ue di sviluppo regionale (al quale si aggiunge il Fondo sociale in alcuni casi particolari), le due regioni sono le uniche a dover ancora certificare alla Commissione Ue meno del 30% dell’obiettivo fissato per il 2018. Entro il 31 dicembre, infatti, la Lombardia dovrà assorbire ‘solo’ 24,5 milioni, pari al 21,9% delle risorse, mentre all’Emilia-Romagna restano 16,4 milioni, il 26,7% del target 2018. Se non riusciranno a farlo, loro come tutte le altre Regioni, rischiano di perdere i fondi già stanziati. A Bruxelles si diffida dagli allarmismi e si confida nell’ormai abituale accelerazione a ridosso della scadenza, capace di scongiurare eventuali disimpegni. La complessità dei controlli e la burocrazia, infatti, possono far sì che passino molte settimane fra la spesa effettuata sul campo e l’invio della richiesta di rimborso alla Commissione.

Tuttavia, il lavoro da fare è ancora molto, visto che entro l’anno l’Italia deve assorbire quasi 2,8 miliardi di euro, il 47,4% dei 5,9 concordati per i 30 programmi nazionali e regionali che usano soldi Fesr (dati al 19 maggio). Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, però, le performance nell’assorbimento non spaccano più l’Italia in due fra Nord e Sud, come accadeva in passato. Ai piedi del podio occupato da Lombardia, Emilia-Romagna e Liguria, c’é infatti la Calabria, con un residuo del 33,4% su ben 446 milioni. Rimangono in fondo alla classifica, invece, altre regioni meridionali come Basilicata, Abruzzo e Sicilia, che devono ancora assorbire circa il 60% delle risorse. Fra gli ultimi della classe ci sono poi le Province autonome di Trento e Bolzano, che scontano la designazione tardiva delle autorità di gestione.

E’ un quadro fatto di luci e ombre anche quello dipinto dai programmi nazionali. Il Pon Cultura guida la classifica con un residuo del 18,5% (17,4 milioni), ‘agevolato’ dal fatto di includere al suo interno grandi progetti come il restauro di Pompei, cominciato già nello scorso periodo di programmazione. Altri 5 programmi, però, devono ancora assorbire oltre la metà delle risorse previste. Solo l’iniziativa per le Pmi ha già superato il target 2018, ma si tratta di un programma particolare che si avvale di strumenti finanziari, non di rimborsi diretti.

Per maggiori informazioni: https://www.ednh.news/it/fondi-ue-lombardia-ed-emilia-romagna-prime-per-la-spesa/

Bilancio dell'UE 2021-2027: investire nelle persone

Investire nelle persone e rafforzare la dimensione sociale dell’Unione europea è stata una delle priorità fondamentali della Commissione Juncker.

Il prossimo bilancio a lungo termine dell’UE riflette chiaramente questo impegno e la Commissione propone di rafforzare, unire e orientare meglio alcuni fondi esistenti che già ora mettono al centro le persone.

Nello specifico, la Commissione propone di istituire un Fondo sociale europeo rinnovato, il "Fondo sociale europeo Plus" (FSE+), e un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) rafforzato e più efficace, entrambi finalizzati ad investire nelle persone, per garantire che possiedano le competenze necessarie per affrontare le sfide e i mutamenti del mercato del lavoro, dando così seguito al pilastro europeo dei diritti sociali. Per il periodo 2021-2027 il valore del Fondo sociale europeo Plus ammonterà a 101,2 miliardi di euro, mentre quello del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione a 1,6 miliardi.

Il Fondo Giustizia, diritti e valori, del valore di 947 milioni di euro ripartiti su 7 anni, sosterrà ulteriormente lo sviluppo di uno spazio europeo di giustizia basato sullo Stato di diritto e sulla fiducia reciproca e garantirà che le persone possano godere dei loro diritti.

La Commissione propone anche di raddoppiare il finanziamento destinato al programma Erasmus per il periodo 2021-2027 portandolo a 30 miliardi di euro e di aumentare i fondi per il programma Europa creativa, portandoli a 1,85 miliardi di euro.

Il programma Erasmus permette già a milioni di giovani europei di frequentare corsi di studio o di formazione all'estero, ampliando allo stesso tempo le loro esperienze e conoscenze dell'Europa e migliorando le loro possibilità future di trovare lavoro. Con il raddoppio dei finanziamenti, il programma sarà ancor più efficace nel sostenere obiettivi politici fondamentali come la costruzione entro il 2025 di uno spazio europeo dell'istruzione, l'offerta di maggiori opportunità ai giovani e la promozione di un'identità europea mediante politiche a favore dei giovani, dell'istruzione e della cultura.

Il programma sarà anche più inclusivo e raggiungerà persone provenienti da tutti i contesti. Tra i beneficiari ci saranno gli alunni della scuola primaria, gli studenti delle scuole superiori, i tirocinanti, gli insegnanti, i formatori, gli animatori socioeducativi, gli allenatori sportivi, nonché i discenti dell'istruzione e della formazione professionale e il personale coinvolto nell'istruzione degli adulti.

L'obiettivo fondamentale del programma Europa creativa è promuovere, rafforzare e proteggere la diversità culturale e linguistica, il patrimonio culturale e la creatività, nonché la competitività dei settori culturali e creativi europei. La cultura ha un ruolo essenziale nel rispondere alle principali sfide sociali ed economiche, in particolare nella promozione della cittadinanza attiva, di valori comuni, del benessere, dell'innovazione, della crescita economica e della creazione di posti di lavoro.

 

Per maggiori informazioni: https://ec.europa.eu/italy/news/20180530_budget_EU_it

 

Progetto Shaping Fair Cities

Il Comune di Modena partecipa al progetto europeo Shaping fair cities, finanziato dalla Commissione europea nell'ambito del Programma Dear, che ha l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sui temi definiti dall’Agenda 2030 (l’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile approvata dalle Nazioni Unite).

Il progetto vede la partecipazione di 8 Paesi membri UE, ovvero Italia, Croazia, Danimarca, Grecia, Polonia, Romania, Spagna e Svezia, e 2 Paesi non UE, Albania e Mozambico.

Nel dettaglio, i partner sono:

Regione Emilia Romagna, Università di Bologna, Comune di Forlì, Comune di Modena, Comune di Reggio Emilia , Gruppo di volontariato civile  Bologna, Comune di Spalato, Comune di Vejle, Comune di Patrasso, Fondazione centro migrazioni di Poznan, Centro regionale della Politica sociale di Poznaz, Distretto di Iasi, Ufficio Regionale cooperazione transfrontaliera di Iasi, Comune di Alicante, Generalitat  Valenciana,  
Comune di Falkopings, Comune di Scutari, Comune di Pemba.

Il budget complessivo ammonta a 3,7 milioni di euro per i 3 anni (2018-2020), e include una quota di  cofinanziamento da parte dei partner pari al 10% delle risorse Ue. Il contributo previsto per il Comune di Modena è di 191.095,89 euro.

La Regione Emilia-Romagna è capofila e diverse altre città dell’Emilia-Romagna sono coinvolte come partner, tra cui i Comuni di Modena, Reggio Emilia e Forlì.
L'Università di Bologna sarà promotrice nei prossimi mesi di una ricerca che verrà condotta in 12 città e porterà alla stesura di rapporti sulla conoscenza dei cittadini rispetto agli obiettivi e ai temi dell'Agenda 2030 dell'Onu.
In particolare, si cercherà di capire la percezione dei fenomeni migratori e delle relative politiche locali rispetto alle parità di genere (obiettivo n°5), alla creazione di società pacifiche e inclusive (obiettivo n°16), alla promozione di città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili (obiettivo n°11) e alla mobilitazione per contrastare i cambiamenti climatici e i loro impatti (obiettivo n°13).
La Comunità Valenciana si occuperà di raccogliere, analizzare e uniformare le esperienze già avviate a livello internazionale per attuare e convertire in politiche locali gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030.
Questa ricerca, insieme alle conclusioni del lavoro dell'Università di Bologna, porteranno alla definizione di strumenti e linee guida che verranno elaborati nel corso del 2018 e poi messi a disposizione di decisori locali, funzionari pubblici, associazioni e altre organizzazioni interessate, anche attraverso workshop e seminari.
Per coinvolgere tutti i cittadini, verranno realizzati una serie di strumenti digitali di avvicinamento alle politiche locali e una serie di contenuti video sui temi del progetto. Shaping fair cities, nell'arco dei tre anni previsti di attività, ha l'obiettivo di sensibilizzare e mobilitare i cittadini delle comunità locali coinvolte e del resto d'Europa sui temi di inclusione e contrasto alla povertà, accompagnando le autorità locali in un percorso di definizione di politiche mirate alla localizzazione degli obiettivi definiti dall'Agenda 2030.


Bilancio dell'UE: un bilancio moderno al servizio di un'Unione che protegge, dà forza e difende

La Commissione ha proposto lo scorso 2 maggio un bilancio a lungo termine pragmatico e moderno per il periodo 2021-2027.

Si tratta di una risposta programmatica alle realtà di oggi, in cui l'Europa è chiamata a svolgere un ruolo più importante nel garantire la sicurezza e la stabilità in un mondo instabile, proprio quando la Brexit lascerà un vuoto significativo nel nostro bilancio. La proposta odierna risponde a questa duplice sfida mediante tagli alla spesa e nuove risorse, strumenti utilizzati entrambi in pari misura. I finanziamenti per le nuove e principali priorità dell'Unione verranno mantenuti o rafforzati e ciò implica inevitabilmente alcuni tagli in altri settori.

La proposta della Commissione allinea il bilancio dell'Unione alle nostre priorità politiche delineate nel programma positivo presentato dal Presidente Jean-Claude Juncker nel suo discorso sullo stato dell'Unione il 14 settembre 2016, approvato poi dai leader dell'UE-27 a Bratislava il 16 settembre 2016 e confermato nella dichiarazione di Roma del 25 marzo 2017.

Nel complesso la Commissione propone un bilancio a lungo termine di 1.135 miliardi di in impegni per il periodo 2021-2027, pari all'1,11 % del reddito nazionale lordo dell'UE-27. Questo livello di impegni si traduce in 1.105 miliardi di € (ovvero l'1,08% dell'RNL) in termini di pagamenti. Ciò comprende l'integrazione nel bilancio dell'UE del Fondo europeo di sviluppo. L'ordine di grandezza è analogo a quello dell'attuale bilancio a lungo termine 2014-2020 (compreso il Fondo europeo di sviluppo).

Le dimensioni del bilancio dell'UE sono contenute rispetto a quelle dell'economia europea e dei bilanci nazionali. Eppure questo bilancio può davvero fare la differenza nella vita di cittadini e imprese, a condizione che gli investimenti siano realizzati in settori nei quali l'impatto della spesa dell'UE possa essere maggiore rispetto a quello della spesa pubblica nazionale, vale a dire in settori in cui l'UE sia in grado di apportare un reale valore aggiunto europeo.

La Commissione propone pertanto un bilancio moderno, semplice e flessibile.

Moderno: una nuova Unione a 27 ha bisogno di un nuovo bilancio moderno che dimostri che l'Europa ha fatto tesoro degli insegnamenti che vengono dal passato. Si tratta di ridurre ulteriormente gli oneri burocratici a carico dei beneficiari e delle autorità di gestione mediante norme più coerenti basate su un codice unico, di fissare obiettivi più chiari e di concentrarsi maggiormente sui risultati. Così sarà più facile monitorare e misurare i risultati come pure introdurre modifiche, se necessario.

Semplice: la struttura del bilancio sarà più chiara e più in linea con le priorità dell'Unione. I fondi sono oggi ripartiti tra un numero troppo elevato di programmi e strumenti all'interno e al di fuori del bilancio. La Commissione propone quindi di ridurre di oltre un terzo il numero dei programmi (passando dai 58 attuali a 37 in futuro), ad esempio riunendo in nuovi programmi integrati le fonti di finanziamento attualmente frammentate e razionalizzando profondamente l'uso degli strumenti finanziari, anche tramite il Fondo InvestEU.

Flessibile: sfide recenti, in particolare la crisi migratoria e dei rifugiati nel 2015, hanno mostrato chiaramente i limiti che l'attuale bilancio dell'UE presenta in termini di flessibilità per una risposta sufficientemente rapida ed efficace. La proposta della Commissione prevede quindi una maggiore flessibilità all'interno dei programmi e tra i medesimi, il rafforzamento degli strumenti di gestione delle crisi e la creazione di una nuova "Riserva dell'Unione" che permetta di affrontare eventi imprevisti e rispondere a situazioni di emergenza in settori quali la sicurezza e la migrazione.

Per maggiori informazioni, è possibile consultare il seguente link:

https://ec.europa.eu/italy/news/20180502_bilancio_unione_europea_it

Progetto CLASS

Il Comune di Modena partecipa al progetto CLASS, co-finanziato dal programma europeo Horizon 2020.

Gli obiettivi principali del progetto sono:
- sviluppare un’architettura software in grado di sostenere e integrare strumenti e metodi di (big) data processing;
- aumentare le capacità “in tempo reale” dei sistemi di big data, facendo in modo che la velocità e l’accuratezza dei dati vada di pari passo con i trend in aumento in termini di volume, varietà e rapidità dei dati;
- applicare gli standard correnti in materia di condivisione, scambio e interoperabilità dei dati al campo della Smart City, del settore automobilistico, della gestione della mobilità e del traffico.

In particolare, il Comune di Modena sarà il luogo in cui verrà effettuata la parte sperimentale prevista dal progetto, che si concentrerà nell’area interessata dal bando periferie e presso l’Autodromo di Marzaglia.

Obiettivo della sperimentazione sarà quello di testare i benefici della distribuzione di big data in relazione a tre settori legati al settore automobilistico, alla mobilità, alla gestione del traffico:
- digital traffic sign application: offre l’opportunità di cambiare dinamicamente le condizioni del traffico basandosi su informazioni in tempo reale. Ciò permetterà ad esempio di indicare agli utenti della strada i migliori percorsi da fare in caso di incidenti o di segnalare “green routes” alle ambulanze, ecc.;
- smart parking application: offre informazioni relativamente a posti di parcheggio liberi nell’area;
- obstacle detection application: offre informazioni per i guidatori relativamente a oggetti situati sulla strada che potrebbero provocare incidenti.

Il progetto, iniziato il 1° gennaio 2018, avrà una durata di tre anni e si concluderà il 31 dicembre 2020. A coordinare il progetto è il Barcelona Supercomputing Center - Centro Nacional de Supercomputacion. Sono coinvolti anche l'Università di Modena e Reggio Emilia, la Maserati, IBM Israel Science & Technology Ltd. (Israele) e Atos (Spagna)

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito ufficiale del progetto: https://class-project.eu/

Bando EaSI - Strategie innovative di conciliazione vita-lavoro

È uscito il bando per presentare proposte nell'ambito del Programma EaSI - Asse Progress: Strategie innovative di conciliazione vita-lavoro.

L'obiettivo generale del programma è di aiutare gli attori governativi e non governativi e le parti sociali ad attuare i diritti e i principi stabiliti  dal Pilastro  europeo  dei  diritti  sociali,  attraverso  l'innovazione  sociale  e  le  riforme  delle  politiche nazionali relative alla conciliazione tra lavoro e vita privata.

In particolare, gli obiettivi specifici del bando sono:

- sviluppare  modelli  sostenibili  di  partnership  multilivello  che  facilitino  l'attuazione  di  strategie  innovative  di conciliazione vita-lavoro sul posto di lavoro;
- promuovere  la  conoscenza  e  la  condivisione  di  esperienze  tra  diversi  Stati  membri  e/o  imprese  che  già attuano strategie efficaci di conciliazione vita-lavoro, con una forte enfasi sulle sfide affrontate dalle donne nel mercato del lavoro e la necessità di coinvolgere più uomini nei doveri di cura;
- facilitare l'accesso a informazioni personalizzate sui diritti e i sussidi di protezione sociale;
- facilitare la mobilità professionale e geografica della popolazione economicamente attiva;
- sostenere   la   modernizzazione   dei   sistemi   di   protezione   sociale   per   rispondere   a   sfide   quali   la digitalizzazione, l’evoluzione del mondo del lavoro, l'invecchiamento della popolazione;
- sviluppare, testare e/o attuare strategie innovative che favoriscano una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e una migliore condivisione delle responsabilità di cura tra donne e uomini.

Le strategie da sviluppare dovranno includere la flessibilità dell'organizzazione del lavoro, l'adeguamento dell'orario
di  lavoro  alle  necessità  dei  lavoratori,  le  politiche  sulle  risorse  umane  orientate  alla  famiglia  e  quelle  legate
all'assistenza all'infanzia interna all’azienda.

Il bando è rivolto agli enti pubblici a livello nazionale, regionale e locale e ai servizi per il pubblico impiego.

La dotazione di bilancio è pari a 10 milioni di euro e il finanziamento della Commissione europea coprirà l’80% dei costi ammissibili.

Scadenza per le candidature: 18/04/2018

Per maggiori informazioni: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=629&langId=en&callId=525&furtherCalls=yes


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Laboratorio Aperto di Modena: iniziative ed eventi

Dopo la temporanea chiusura al pubblico dei mesi di marzo e aprile 2020, durante i quali le attività si sono svolte interamente on line, il Laboratorio Aperto ha ripreso nei mesi scorsi la sua regolare funzionalità ospitando, tra le altre iniziative, il Festival della piccola e media editoria BUK, la mostra "Fin qui ve la posso raccontare" e il Festival del Giornalismo Investigativo DIG.  

Tutti gli aggiornamenti sulle attività del Laboratorio sono disponibili sul sito: https://laboratorioapertomodena.it/

 

 Oltre a 18 postazioni di coworking, il Laboratorio Aperto ospita uno spazio tecnologico-esperienziale denominato “Lab Space”, per la fruizione del patrimonio culturale, della progettazione e lo sviluppo di produzioni in ambito teatrale e dello spettacolo con un coinvolgimento interattivo e personalizzato degli utenti. Nello spazio multifunzionale della galleria centrale è possibile fare esperienza di contenuti immersivi, inclusi quelli creati all’interno del laboratorio stesso, grazie a dispositivi ad alta tecnologia.

Il Laboratorio Aperto si insedia nell'ex centrale AEM, costruita nel 1912 per gestire e potenziare la rete elettrica cittadina e poi riqualificata nel 2017 anche grazie alle risorse dell’Asse 6 del POR FESR. Accoglie cittadini, associazioni, imprese, professionisti, istituti culturali, scuole ed enti di formazione interessati a ideare, condividere e sperimentare modelli, applicativi, prodotti, servizi basati sull'uso del digitale.

 

Contributo complessivo ottenuto per il Laboratorio Aperto di Modena dal POR FESR 2014-2020 - Asse 6 - Azione 2.3.1: Soluzioni tecnologiche per l’alfabetizzazione e l’inclusione digitale, per l’acquisizione delle competenze avanzate da parte delle imprese e lo sviluppo delle nuove competenze ICT (e-skills): € 1.000.000,00

Contributo complessivo ottenuto per la riqualificazione dell’edificio ex AEM dal POR FESR 2014-2020 – Asse 6 – Azione 6.7.1: € 1.800.000,00.

Progetto Grow Green: "nature based solutions" per la resilienza idrica e climatica

 




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Il Comune di Modena partecipa al progetto Grow Green, co-finanziato dal programma europeo “Horizon 2020”. L’obiettivo del progetto è migliorare la resilienza idrica e climatica e contribuire a far fronte a fenomeni come inondazioni e alluvioni,  isole di calore, ecc., tramite l'utilizzo di “nature-based solutions” (NBS).

 

Le NBS sono interventi che usano la natura e le funzioni naturali degli ecosistemi sani per affrontare le sfide ambientali e legate ai cambiamenti climatici, con effetti che possono riguardare anche la sfera economica e sociale. Aumentare gli spazi verdi nelle città, ad esempio, può portare a un aumento del turismo, offrire opportunità ricreative ai cittadini, contribuire all'abbassamento delle temperature e dei livelli di inquinamento nelle aree urbane.

Il progetto, che ha durata quinquennale e si concluderà a maggio 2022, oltre al Comune di Modena, vede il coinvolgimento di altri enti locali, organizzazioni e agenzie dei seguenti Paesi: Belgio, Croazia, Francia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Spagna, Svizzera.

A coordinare il progetto è il Comune di Manchester. Le città partner del progetto sono divise in due gruppi: città “frontrunner”, ovvero città che hanno già attuato soluzioni NBS per la resilienza climatica, e città “follower”, che apprenderanno le migliori pratiche messe in campo dalle prime.

Grow Green prevede diverse attività come: la realizzazione di progetti dimostrativi nelle città ”frontrunner”; lo sviluppo di piani di intervento che utilizzano le NBS nelle città "follower"; la promozione dell'utilizzo di “nature-based solutions” per la resilienza idrica e climatica; la divulgazione dei risultati del progetto.

Per maggiori informazioni: http://growgreenproject.eu/

 

Per conoscere cosa è stato fatto a Modena e nelle altre città coinvolte nel progetto, guarda i video presentati in occasione della Conferenza finale di Brest del novembre 2022.

 

Scarica la brochure del progetto

A Modena il nuovo Teatro delle Passioni

In corso di attuazione il progetto da 5 milioni di euro, di cui 2,85 dal Por-Fesr 2014-2020.

Sono in corso i lavori di riqualificazione dell'edificio ex Enel, nel comparto AMCM a Modena, che si trasformerà nel nuovo Teatro delle Passioni di Ert, Emilia Romagna Teatro. Su una superficie di 2.200 metri quadri sarà allestita la sala spettacolo da 150 posti, i camerini, il foyer con biglietteria e guardaroba, il bar ristorante con soppalco e accesso sul terrazzo. Il cantiere dell'opera partirà nella prima parte del 2018. Si tratta di un intervento del valore complessivo di 5 milioni di euro, di cui 2,85 milioni di finanziamenti europei Por-Fesr relativi al bando per i progetti di qualificazione dei beni ambientali e culturali. Si prevede la conclusione di questa prima parte di intervento alla fine del 2020.

Con il secondo stralcio dei lavori, il cui valore sarà intorno ai sei milioni e 600 mila euro, è prevista la costruzione di un'altra sala teatrale da 400 posti, con platea e galleria, palcoscenico rialzato e torre scenica, dei relativi servizi, dei camerini, dei depositi e degli uffici di Emilia-Romagna Teatro (ERT).

Nell’area compresa tra via Buon Pastore, via Carlo Sigonio e via Peretti, destinata a trasformarsi nel Parco della creatività, sono già in corso i lavori di riqualificazione dell’ex centrale Aem che diventerà sede del Laboratorio aperto della città di Modena sul tema cultura, spettacolo, creatività e dove Emilia Romagna Teatro avrà la sua nuova scuola: un’aula di teatro di 160 metri quadri al primo piano e una di musica al secondo, oltre uffici, spogliatoi e aree di servizio.

 

Qui si può scaricare il video del progetto sull'ex Amcm

Locandina #investER

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locandina il traduttore

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Sfide e conflitti

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iscrizione PUMS Parma

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PUMS Parma

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Locandina InvestEU

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30 anni di Erasmus: Carta della Generazione Erasmus e nuova piattaforma di partecipazione

Trent'anni fa, grazie alla forte volontà dei responsabili politici europei, degli studenti e delle Università, nasceva il programma Erasmus.
Da allora è andata crescendo una generazione composta da nove milioni di ex studenti, apprendisti, volontari, professori ed educatori.
Il 9 maggio, giornata dell’Europa, si è svolta a Firenze, nel Salone de’ Cinquecento in Palazzo Vecchio, la conferenza “Erasmus+ e il futuro dell’Europa”, con l’obiettivo di avviare un dialogo tra decisori politici, studenti e partecipanti al Programma Erasmus per dare un nuovo impulso all’Europa di domani.
Nella prima parte della mattinata, rappresentanti di Indire, garagErasmus ed Erasmus Student Network Italia hanno consegnato ai decisori politici la Carta della Generazione Erasmus, il documento politico-culturale elaborato da studenti ed ex partecipanti al Programma nell’ambito
degli Stati Generali della Generazione Erasmus. Il documento è disponibile a Modena presso il centro Europe Direct, oppure online al link:
La Commissione europea ha lanciato per l’occasione un punto d'incontro virtuale, che servirà a costruire insieme il futuro del programma dopo il 2020: http://app.wetipp.com/erasmusplusgeneration/wall/ . Da questa nuova piattaforma gli utenti, una volta effettuata la registrazione, possono condividere il proprio punto di vista sul futuro del programma Erasmus+ postando le loro storie, raccomandando progetti di successo, organizzando attività ed eventi o creando un proprio gruppo. Per rendere gli scambi di idee il più interattivi possibile, la piattaforma offre un insieme di funzionalità diverse: per stimolare la discussione grazie allo scambio di idee, video e documenti; per poter discutere e commentare le proposte avanzate; per votare per le idee preferite; per poter programmare eventi e gruppi di discussione ovunque in Europa.

La politica di coesione dell'UE per le regioni a basso reddito e a bassa crescita

Nel giugno 2015 la Commissione ha avviato un'iniziativa tesa a esaminare i fattori che frenano la crescita e gli investimenti nelle regioni a basso reddito e a bassa crescita dell'UE. In linea con questa iniziativa, è stata pubblicata una relazione che analizza le necessità di investimento, i fattori che determinano la crescita, il quadro macroeconomico e il bisogno di riforme strutturali di tali regioni. La Commissione individua percorsi chiari per sostenere le strategie di crescita a livello regionale con l'aiuto dei fondi UE. In particolare, nella relazione si individuano le aree in cui tali regioni hanno bisogno di investire, cioè il capitale umano, l'innovazione, la qualità delle istituzioni e una migliore accessibilità, e gli strumenti disponibili nel quadro della politica di coesione dell'UE di cui potrebbero beneficiare.


Le regioni a bassa crescita trarrebbero beneficio da una capacità istituzionale più forte e da riforme strutturali

La relazione fornisce ulteriori elementi di prova del fatto che le politiche di sviluppo possono essere messe pienamente a frutto solo in un ambiente favorevole agli investimenti e solo se vengono attuate da amministrazioni solide in modo trasparente, affidabile ed efficiente. 

Ciò è di particolare rilevanza per le regioni a bassa crescita, che hanno mostrato miglioramenti limitati nelle capacità istituzionali, non sono state in grado di sfruttare al meglio gli interventi della politica di coesione e di conseguenza sono cresciute meno e sono state più esposte agli effetti della crisi economica. 

Per migliorare gli effetti della spesa regionale, nazionale e dell'UE vanno abbattute le barriere trasversali e di settore che ostacolano gli investimenti. Le precondizioni della politica di coesione volte a rafforzare gli investimenti possono costituire potenti incentivi per affrontare gli ostacoli agli investimenti individuati nella relazione.

Le priorità dovrebbero essere: rendere l'ambiente imprenditoriale più flessibile, riducendo la burocrazia, il tempo e i costi necessari alla creazione di nuove imprese e alla gestione delle PMI; migliorare l'efficienza, la trasparenza e l'affidabilità delle amministrazioni pubbliche e dei servizi; e modernizzare le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici, digitalizzandole.

 

Per ulteriori informazioni:

https://ec.europa.eu/italy/news/20170411_relazione_coesione_it 


Campagna "60 progetti per 60 anni": realizzazioni concrete nelle città grazie ai fondi europei

Dal tram di Firenze alla ferrovia Circumetnea, dalla Metro di Napoli ai Tecnopoli per le aziende dell’Emilia Romagna. Dal Grande Progetto Pompei alla riqualificazione della reggia di Venaria Reale. Sono alcuni dei 60 progetti cofinanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento dell’Unione Europea al centro della campagna di comunicazione realizzata dall’Agenzia per la Coesione Territoriale e dalla Rappresentanza della Commissione Europea in Italia con la collaborazione di tutte le Autorità di Gestione dei Programmi Operativi Nazionali e Regionali.

L’iniziativa rientra nell’ambito delle celebrazioni per il 60esimo anniversario della firma dei Trattati di Roma. Una narrazione fatta di immagini con l’obiettivo di dare risalto e raccontare le realizzazioni concrete delle politiche europee in Italia e di migliorare la conoscenza e la percezione dell’utilità dei finanziamenti dell’UE. E dimostrare che, in fondo, l’Europa esiste e si prende cura di noi da più di 60 anni. L’essenza della coesione si declina così attraverso esempi di interventi in ambito sociale, economico e territoriale. Non è il momento di voltare le spalle a quello che in questi 60 anni è stato costruito, ma di rilanciare il progetto europeo, tenendo conto che “l’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme. Essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino una solidarietà di fatto”. 

Sono la rete dei tecnopoli e i musei di Modena, Maranello e Imola dedicati ai motori i progetti che rappresentano l’Emilia-Romagna nella campagna. Un riconoscimento al ruolo dell’Emilia-Romagna nell’ambito europeo, testimoniato dall’utilizzo diffuso dei fondi europei che, per quanto riguarda la programmazione 2007-2013 appena conclusa, ha raggiunto il 133,05% del tasso di attuazione. 

Oltre 380 milioni di euro che hanno generato oltre un miliardo di euro di investimenti pubblico-privati, finanziando 3.943 progetti, di cui 191 pubblici e 3752 di impresa. I progetti certificati dall'Ue superano i 500 milioni di euro e hanno creato occupazione, riqualificato il territorio, migliorato l’ambiente e generato un significativo investimento pubblico-privato in settori strategici per l’economia regionale.

 

 Vai alla fotogallery ANSA

 

Fonte:

http://www.agenziacoesione.gov.it/it/60_progetti_per_60_anni/60_progetti_per_60_anni.html

Auguri_Aleppo

Auguri_Aleppo
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Locandina 2 dic 2016

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1 dic - Seminario Economia PDF

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Cities for life 2016

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Giornata Imbeni 2016

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file22909.pdf

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Cartolona_4 ottobre_REC.pdf

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delibera gr 1070/2016

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Delibera RER 18_2016

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PSR 19 febbraio 2016_invito

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Il Regno Unito tra Brexit e adesione ai programmi europei

 

La Commissione europea ha presentato la quinta comunicazione sui preparativi per la Brexit, dopo la decisione adottata in accordo con il Regno Unito di una proroga fino al 31 ottobre 2019.
La situazione che si prospetta al 1° novembre 2019 di un'uscita senza accordo viene considerata non auspicabile, ma plausibile, data la situazione politica generale del Regno Unito. Per fare fronte a ciò, la Commissione europea si è preparata, presentando 19 proposte legislative, di cui 18 sono state adottate e una è in attesa di adozione formale.
In caso di uscita senza accordo, il Regno Unito diventerà un Paese terzo senza che intervenga un regime transitorio. Dal momento dell'uscita tutto il diritto primario e derivato dell'UE cesserà di applicarsi al Regno Unito, pertanto le perturbazioni per cittadini e imprese sarebbero ovviamente considerevoli e le conseguenze economiche gravi, con un impatto di gran lunga superiore nel Regno Unito che negli Stati membri dell'UE a 27.


Per ulteriori informazioni: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-19-2951_it.htm

 

Il Regno Unito ha riaffermato la volontà di partecipare al prossimo programma quadro europeo dedicato alla ricerca e innovazione, Horizon Europe. Al di là di come termineranno i negoziati relativi alla Brexit, se il Regno Unito decidesse di associarsi a Horizon Europe non potrà ricevere più fondi di quanti ne metterà a disposizione, al contrario di quanto avviene ora.

Dopo le elezioni europee di maggio, tra la comunità scientifica i timori di un "no-deal" sono comunque sempre maggiori. Infatti, se si verificasse tale scenario, i ricercatori inglesi non saranno più eleggibili per i finanziamenti dell'European Research Council o per le Marie Sklodowska-Curie Actions che, complessivamente, contano circa il 45% dei fondi europei assegnati al Regno Unito.

 

Per ulteriori informazioni: https://sciencebusiness.net/framework-programmes/news/uk-science-minister-reaffirms-priority-and-ambition-horizon-europe

L'Europa guida la transizione globale all'energia pulita

Sulla base della Europe 2020 Strategy, l'Unione europea prevede di arrivare a ottenere il 20% dell'energia da fonti rinnovabili entro il 2020. Un aumento di energia rinnovabile non è solo necessario per raggiungere un'economia decabornizzata e per aumentare la sicurezza energetica, ma assicura all'Europa una posizione all'avanguardia nello sviluppo delle tecnologie del futuro e nella creazione di crescita economica e posti di lavoro.

Secondo un recente rapporto di Eurostat, l'Unione europea sarebbe sulla buona strada per soddisfare gli obiettivi prefissati entro il 2020. Infatti, nel 2017 la percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili ha raggiunto il 17,5%, cifra più che doppia rispetto a quella registrata nel 2004, pari all'8,5%.

La Commissione vuole portare avanti la sua idea di costruire un'Unione energetica perfettamente integrata con politiche all'avanguardia in ambito climatico, che le consentano di essere una guida all'esterno del continente e di soddisfare gli impegni sul fronte domestico.


Per ulteriori informazioni: https://ec.europa.eu/info/news/europe-leads-global-clean-energy-transition-latest-eurostat-data-confirms-2019-feb-12_en

Oltre 10 miliardi in tecnologie pulite e innovative per un'Europa a impatto climatico zero

La Commissione europea ha annunciato l'Innovation Fund, programma di investimenti di oltre 10 miliardi di euro nelle tecnologie a basse emissioni di CO2 in diversi settori per rafforzarne la competitività su scala mondiale.

La Commissione vuole assicurare che l'Europa continui a rivestire una posizione di leadership relativamente ai brevetti per le tecnologie a energia pulita. A tal fine, il 28 novembre 2018, la Commissione europea ha adottato una visione strategica a lungo termine per un'economia prospera, moderna, competitiva e ad impatto climatico zero entro il 2050.

Il primo bando nell'ambito dell'Innovation Fund è atteso entro il 2020, seguito da bandi a cadenza regolare fino al 2030.

 

Per ulteriori informazioni: https://bit.ly/2XIjegw

LIFE 2021-2027: accordo provvisorio sui finanziamenti

E’ stato raggiunto un accordo provvisorio tra Parlamento europeo e Consiglio sul programma LIFE per l'ambiente e l'azione per il clima, che si colloca nell'ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale dell'UE per il periodo 2021-2027.

Il finanziamento si concentrerà sulla tutela dell'ambiente, sulla mitigazione dei cambiamenti climatici e sul sostegno alla transizione verso l'energia pulita, migliorando l'efficienza energetica e aumentando la quota di energie rinnovabili.

Elementi cardine del nuovo programma LIFE 2021-2027 saranno la prosecuzione del sostegno alla transizione verso l'economia circolare e una maggiore mitigazione dei cambiamenti climatici, la centralità della tutela della natura e della biodiversità, un maggiore focus nei confronti dell'energia pulita e lo studio di soluzioni innovative, flessibili e sostenibili per rispondere con efficacia alle sfide ambientali e climatiche.

LIFE è uno dei programmi di finanziamento europei per i quali la Commissione ha proposto il maggiore aumento proporzionale per il periodo 2021-2027.

L'accordo provvisorio deve ora essere formalmente approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio.


Per ulteriori informazioni: https://bit.ly/2U6bg28

Clima: piano dell’UE per la riduzione a lungo termine delle emissioni di CO2

Nella risoluzione non vincolante, adottata con 369 voti favorevoli, 116 voti contrari e 40 astensioni, i deputati del Parlamento europeo affermano che solo due degli otto scenari proposti dalla Commissione europea nella sua comunicazione di novembre consentirebbero all'UE di raggiungere, entro il 2050, l'azzeramento delle emissioni nette di gas serra e che tale obiettivo sia l’unico compatibile con gli impegni dell'Unione nel quadro dell'accordo di Parigi sul clima.

I deputati sottolineano anche che, per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette nel 2050 nel modo più efficiente in termini di costi, sarà necessario innalzare il livello di ambizione per il 2030.

Essi evidenziano inoltre la necessità di offrire sostegno alle regioni maggiormente colpite dalla decarbonizzazione e di investire nell'economia circolare e nella bioeconomia.

Infine, insistono sull’importanza di destinare una quota minima del 35% delle spese per la ricerca (attraverso il programma Horizon Europe) a sostegno degli obiettivi climatici.

 

Per ulteriori informazioni: https://bit.ly/2Fqi2pY

Adottato l'annual work plan 2019 del Programma Salute 2014-2020

La Commissione europea ha adottato ufficialmente l'annual work plan 2019 del Programma Salute 2014-2020.
Il work plan (WP) descrive le priorità e le attività che verranno implementate nel 2019. Complessivamente il budget allocato è pari a circa 64 milioni di euro, con circa il 49.5% destinato a bandi, 37.5% ad appalti e il rimanente 13% ad altre azioni tra cui i premi.

 Il WP 2019 si concentrerà su azioni quali:

  • conoscenza specifica di ogni Paese e tra Paesi;
  • rafforzare la preparazione e la risposta alle gravi minacce per la salute a livello transfrontaliero includendo resistenza antimicrobica e vaccinazione;
  • sostegno strutturale ai sistemi sanitari con riferimento al mercato unico digitale;
  • promozione della salute e prevenzione di malattie non trasmissibili.

Le sovvenzioni previste verranno implementate attraverso delle call for proposals che verranno lanciate e gestite nel corso del 2019 dalla Consumer, Health, Agriculture and Food Executive Agency (CHAFEA).

 

Per ulteriori informazioni: http://ec.europa.eu/chafea/health/bookshelf/legal-documents/index_en.htm

Iniziativa "Europeans" della Rappresentanza a Milano della Commissione europea

Che cosa hanno in comune un'atleta olimpica, uno chef stellato, un pensionato e una studentessa? Sono alcuni dei protagonisti di Europeans, la nuova iniziativa della Rappresentanza a Milano della Commissione europea
Con brevi video, dodici cittadini europei raccontano l'Europa secondo la propria visione e la propria esperienza. Sono dodici testimonianze che compongono il mosaico dell'Europa vicina ai cittadini e che crea opportunità concrete. "Abbiamo voluto che Europeans fosse un racconto a più voci per descrivere l'Europa vista e vissuta nel quotidiano. Abbiamo chiesto a volti noti, a studenti e a semplici cittadini di descrivere la loro Europa attraverso emozioni, esperienze e idee per il futuro", ha spiegato Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea. 
Il racconto di Europeans è iniziato il 20 febbraio scorso con la testimonianza di Agnese, una giovane studentessa di Vittoria (Ragusa), e si arricchirà ogni settimana di nuovi video. Tra i testimonial ci saranno anche lo chef stellato Luca Marchini, la scienziata Elena Cattaneo, l’olimpionica Manuela di Centa e il pallavolista Daniele Mazzone.

Tutti i video, realizzati in collaborazione con Giornalisti Digitali, saranno disponibili sui canali Facebook, Twitter, Instagram e YouTube della Rappresentanza a Milano della Commissione europea.

Qui potrete trovare il link con i video già caricati.

Brochure Grow Green

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Fondi europei, un euro su dieci è finito in Italia

Dall'articolo di Riccardo Saporiti del 18/04/2019 tratto dal sito del Sole24Ore.


Oltre 451 miliardi distribuiti nel corso di sette anni. I quali, uniti alle compartecipazioni dei singoli Paesi membri, hanno movimentato investimenti pubblici per più di 632 miliardi di euro. A tanto ammontano le risorse stanziate da Bruxelles nell’ambito dei Fondi strutturali e di investimento. E tra i beneficiari, in numeri assoluti, al secondo posto c’è l’Italia.

Per raccontare la ricaduta nei Paesi membri delle politiche europee, Infodata ha utilizzato i dati resi disponibili dalla stessa Commissione. Numeri che mostrano come il nostro Paese abbia ricevuto nel settennato qualcosa come 44,6 miliardi di euro. Si tratta, in termini assoluti, del secondo maggior stanziamento, dietro agli 86 miliardi destinati alla Polonia. E prima dei 39,9 finiti in Spagna.

In buona sostanza, si può dire che ogni dieci euro stanziati dall’Europa, uno è finito in Italia. La somma più consistente, pari a 8,3 miliardi di euro, è stata destinata a misure per favorire la competitività delle piccole e medie imprese.

[...]


Fonte: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2019/04/18/39205/


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Raccomandazioni della Commissione per la prossima agenda strategica dell'UE 2019-2024

Lo scorso 30 aprile la Commissione europea ha presentato una serie di raccomandazioni politiche sul modo in cui l'Europa potrà plasmare il futuro che l'attende in un mondo sempre più multipolare e incerto. Con le elezioni del Parlamento europeo del 23-26 maggio 2019 e con il cambio di leadership nelle istituzioni dell'UE, è il momento di stabilire orientamenti politici nuovi e nuove priorità.

Considerati i progressi compiuti dall'Unione negli ultimi anni, ascoltata la popolazione e tenuto conto dell'esito delle elezioni del Parlamento europeo, l'agenda strategica 2019-2024 dell'UE costituisce l'occasione giusta per superare le sfide e cogliere le opportunità che attendono oggi l'Europa. Secondo la Commissione l'azione futura dovrebbe concentrarsi su cinque dimensioni, quali protezione e sicurezza, competitività, diritti e giustizia, sostenibilità, forza e influenza dell'Unione nel mondo, così come è vitale abbandonare la tendenza a nazionalizzare i successi ed europeizzare i fallimenti.

 

Per ulteriori informazioni: http://bit.ly/rac-UE-19-24

Horizon 2020: 100 milioni all'Emilia-Romagna

Sono 289 le imprese emiliano-romagnole che negli ultimi cinque anni hanno beneficiato dei fondi del programma europeo Horizon 2020 per 99,67 milioni di euro, distribuiti fra 367 progetti di ricerca.

Mentre Bologna svetta nella classifica regionale con 126 imprese coinvolte in 175 progetti e un contributo di oltre 38 milioni di euro, in provincia di Reggio Emilia le 45 aziende coinvolte in 71 progetti di ricerca hanno ricevuto quasi 14,9 milioni di euro.

Più elevati gli stanziamenti ottenuti dalle 41 aziende modenesi (18,1 milioni) a fronte, però, della partecipazione a un minor numero di progetti di ricerca (60).

Le imprese parmensi hanno ricevuto 4,8 milioni di euro partecipando a 30 progetti.

Alle 18 realtà imprenditoriali della provincia di Forlì-Cesena, che hanno partecipato a 27 progetti, sono stati concessi 9,6 milioni di euro mentre a 15 aziende ferraresi sono andati 2,1 milioni di euro per lo sviluppo di 18 progetti.

I fondi europei distribuiti in provincia di Piacenza sono stati 3,8 milioni di euro a favore di 17 progetti che hanno visto la partecipazione di 10 aziende.

Hanno totalizzato un numero inferiore di partecipazioni a progetti di ricerca 8 imprese riminesi (14) e 6 ravennate (10), raccogliendo finanziamenti rispettivamente per 4 e 4,3 milioni di euro.

 

Per ulteriori informazioni: https://www.aster.it/news/horizon-2020-dalleuropa-100-milioni-euro-imprese-emilia-romagna


Bilancio UE 2020: pubblicata la proposta della Commissione europea

La Commissione europea ha pubblicato ufficialmente la sua proposta di bilancio per il 2020, pari a 168,3 miliardi di euro.

Secondo la proposta della Commissione, le risorse del bilancio 2020 saranno destinate ai seguenti settori prioritari: economia competitiva e giovani; rafforzamento della sicurezza e della solidarietà nell'UE, lotta ai cambiamenti climatici e oltre.

Ben il 21% del bilancio complessivo proposto sarà destinato alla lotta ai cambiamenti climatici, in linea con l'ambizioso obiettivo di spendere il 20% dell'attuale bilancio a lungo termine dell'UE in attività che affrontano tali sconvolgimenti.

Impegni per più di 83 miliardi di euro incentiveranno la crescita economica nelle regioni europee e sosterranno i giovani, di cui: 13,2 miliardi andranno alla ricerca e all'innovazione nell'ambito di Horizon 2020, 2,8 miliardi verranno stanziati per l'istruzione nell'ambito di Erasmus+, 117 milioni saranno impegnati per le iniziative a favore dell'occupazione giovanile, 1,2 miliardi andranno a Galileo, il sistema globale di navigazione satellitare europeo, e 255 milioni andranno al programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa.

 

Per ulteriori informazioni: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-19-2809_it.htm

Rapporto annuale ONU sugli SDGs: siamo ancora “troppo lontani” dal 2030

Il segretariato dell’ONU ha emesso il rapporto annuale che descrive i progressi compiuti dal mondo in relazione ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030. Il documento, dal titolo “Special Edition: Progress to the SDGs: Report of the Secretary-General”, anticipa il prossimo High-level Political Forum (HLPF) sullo sviluppo sostenibile di luglio, che valuta l’attuazione dell’Agenda 2030 e analizza la distanza tra la situazione reale e i 169 Target che compongono i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.

In estrema sintesi, buone prestazioni si registrano nel Goal 3 (salute e benessere), dove i tassi di mortalità infantile continuano a diminuire mentre vengono fatti progressi su determinate malattie, e nel Goal 5 (parità di genere). Il Goal 7 (energia pulita e accessibile) registra dei passi avanti, così come il Goal 8 (buona occupazione e crescita economica), che mostra come la disoccupazione sia tornata ai livelli di pre-crisi finanziaria, e il Goal 11 (città e comunità sostenibili), il quale registra una diminuzione della popolazione che vive in zone urbane malsane.

Progressi lenti vengono invece registrati nel Goal 1 (sconfiggere la povertà) e nel Goal 10 (ridurre le disuguaglianze), per i quali la totale eliminazione appare sempre più improbabile.

Dati non confortanti arrivano dai restanti SDGs, quali il Goal 2 (sconfiggere la fame), il Goal 4 (istruzione di qualità), il Goal 6 (acqua pulita e servizi igienico-sanitari) e il Goal 13 (lotta al cambiamento climatico), nonostante le dichiarazioni dei Governi di tutto il mondo sulla diminuzione dei gas serra. Inoltre, anche il Goal 14 (flora e fauna acquatica) e il Goal 15 (flora e fauna terrestre) continuano a registrare perdita di biodiversità a ritmi allarmanti, mentre il Goal 16 (pace, giustizia e istituzioni solide) non registra progressi uniformi: sono ancora milioni infatti le persone private di sicurezza e diritti.

 

Per ulteriori informazioni: https://asvis.it/home/46-4207/rapporto-annuale-onu-sugli-sdgs-siamo-ancora-troppo-lontani-dal-2030#.XSw_yeszbcu

La Commissione finanzia 20 città nei settori innovativi della sicurezza, della transizione digitale, dell'ambiente e dell'inclusione

Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) finanzierà 20 progetti urbani stanziando un importo pari a 82 milioni di euro, all'interno della cornice del quarto invito a presentare proposte per le Azioni Urbane Innovative (Urban Innovative Actions - UIA).

In particolare, il Pireo (Grecia), Tampere (Finlandia) e Torino (Italia) riceveranno sovvenzioni per progetti che proteggeranno gli spazi pubblici riducendone la vulnerabilità, in linea con il piano d'azione 2017 elaborato nel quadro dell'Unione della sicurezza. Il finanziamento UE sosterrà anche soluzioni innovative in altre 17 città nei settori della transizione digitale, dell'uso responsabile del suolo urbano e della lotta contro la povertà.

Johannes Hahn, Commissario per la Politica europea di vicinato e i negoziati di allargamento, responsabile inoltre per la Politica regionale, ha dichiarato: "Nessuno meglio delle città stesse può progettare le soluzioni che trasformeranno la vita nelle aree urbane. Per questo motivo la Commissione ha assegnato finanziamenti UE direttamente alle città affinché possano sperimentare idee che le rendano luoghi magnifici nei quali vivere, lavorare e innovare."

I finanziamenti sono stati erogati per le seguenti tematiche e città:

  • Sicurezza urbana: il Pireo (Grecia), Tampere (Finlandia), Torino (Italia);
  • Transizione digitale: Gavà (Spagna), Heerlen (Paesi Bassi), Lisbona (Portogallo), Ravenna (Italia), Rennes (Francia), Växjö (Svezia), Vienna (Austria);
  • Uso sostenibile del suolo, soluzioni basate sulla natura: Baia Mare (Romania), Breda (Paesi Bassi), Latina (Italia), Prato (Italia), Plymouth (Regno Unito);
  • Povertà urbana: Bergamo (Italia), Getafe (Spagna), Milano (Italia), Seraing (Belgio), Landshut (Germania).

Il 5° e ultimo invito a presentare proposte nell'ambito delle Azioni Urbane Innovative sarà pubblicato nel settembre 2019 e rappresenterà l'ultima opportunità per le città di ottenere finanziamenti a titolo dell'attuale bilancio UE 2014-2020 per azioni innovative nei settori della cultura e del patrimonio culturale, dell'economia circolare, della qualità dell'aria e del cambiamento demografico.

 

Per ulteriori informazioni: https://europa.eu/rapid/press-release_IP-19-4992_it.htm

Il Comune di Modena è membro della rete città interculturali del Consiglio d'Europa

Il Comune di Modena, già membro dal 2018 del network nazionale delle città interculturali "Le città del dialogo", ha aderito alla rete delle Città interculturali del Consiglio d'Europa. 
Il programma Città interculturali del Consiglio d’Europa aiuta le città a capitalizzare il vantaggio derivante dalla diversità culturale e a elaborare strategie e politiche che puntano all'integrazione e alla convivenza pacifica tra persone di diverso retroterra etnico, religioso e linguistico, attraverso la mobilitazione di istituzioni, amministratori e leader politici, funzionari pubblici, esperti, settore privato società civile.  
In particolare, la rete internazionale delle Città Interculturali intende:
- promuovere tra i cittadini un’azione di sensibilizzazione in tema di diversità culturale intesa come risorsa e non come minaccia;
- sviluppare strumenti e pratiche atti a favorire l’incontro tra gruppi diversi tra loro culturalmente, etnicamente e linguisticamente;
- accrescere le competenze interculturali all’interno delle istituzioni locali dei servizi pubblici cittadini, nella società civile, nelle scuole e nei media;
- incoraggiare relazioni positive tra le diverse culture, etnie, gruppi religiosi presenti;
- intraprendere tutte le azioni necessarie a promuovere il dialogo interculturale, strumento imprescindibile per rinforzare la coesione sociale e prevenire violenze e conflitti.
La rete:
- favorisce uno scambio di conoscenze e di migliori pratiche locali a livello internazionale;
- promuove il confronto tra funzionari esperti in materia di gestione della diversità e mediatori interculturali di città diverse dell’Europa e del mondo;
- fornisce ai suoi membri consulenza e sostegno nella realizzazione di progetti innovativi nel campo dell’intercultura;  incoraggia iniziative congiunte tra le città che fanno parte della rete.
 
Sito Internet del network nazionale: https://www.icei.it/rete-italiana-delle-citta-del-dialogo
Sito Internet della rete del Consiglio d'Europa: https://www.coe.int/en/web/interculturalcities/about
 

#EUBeachCleanUp: eventi in tutto il mondo per ripulire le spiagge dai rifiuti

In tutta Europa e nel mondo il personale dell'UE dà manforte alle comunità locali per ripulire le spiagge dai rifiuti marini nell'ambito della campagna #EUBeachCleanUp. La data da annotare per la campagna di quest'anno, lanciata il 19 Agosto e che proseguirà per tutto ottobre, è Sabato 21 Settembre, giornata internazionale della pulizia delle coste, con iniziative in programma in oltre 80 Paesi in tutti i continenti abitati.

Il successo di #EUBeachCleanUp si deve al binomio fra sensibilizzazione, con una forte presenza sui social media, e un invito ad agire molto concreto, che permette a chiunque di partecipare e sentirsi parte del cambiamento.

I numerosi eventi della campagna in calendario nelle prossime settimane contribuiranno a liberare mari e coste da tonnellate di rifiuti, che verranno trasportati agli impianti locali di smaltimento. Gli eventi sono organizzati dalle rappresentanze dell'UE e dagli uffici dell'ONU in tutto il mondo, con la collaborazione di autorità locali, scuole, ONG e imprese private. Durante la campagna, l'UE e i suoi partner puntano a coinvolgere e sensibilizzare il pubblico, in particolare bambini e ragazzi, affinché questi soggetti siano parte di quella preziosa prevenzione indispensabile per salvaguardare il nostro pianeta.

 

Per ulteriori informazioni: https://europa.eu/rapid/press-release_IP-19-5609_it.htm

Come vincere i bandi europei: il Comune di Modena fa scuola

Articolo di Morena Pivetti, giornalista de "La Repubblica".

 

Un sindaco pioniere, Giuliano Barbolini, che 23 anni fa ha scelto di fare da apripista e un'amministrazione che si è attivata di conseguenza: è così che Modena è diventata una best practice. Il Comune è infatti stato tra i primi in Italia nel 1996 ad aprire un ufficio pilota per provare a intercettare e utilizzare al meglio i fondi europei e da allora non solo non ha mai smesso di candidare progetti vincenti con cui aggiudicarsi finanziamenti da investire sul territorio, ma ha anche insegnato ad altri Comuni e Province a fare altrettanto.

Per capire come Modena è diventata una specie di nave-scuola per gli amministratori locali alle prese con i fondi europei, è utile partire da un ufficio di Piazza Grande e dalle parole di Antonella Buja, la responsabile della piccola comunità di 8 persone - 4 project manager, 3 addetti alla cittadinanza europea e 1 alla cooperazione internazionale - che solo negli ultimi quattro anni, dal 2014 al 2018, ha candidato 95 progetti e ne ha vinti 39, per un totale di quasi 30 milioni di contributi (20,6 milioni nel 2018), che hanno attivato interventi per un costo complessivo di 43 milioni.

[...]

"L'attuale sindaco, Gian Carlo Muzzarelli, non fa che ripeterci che con i fondi europei dobbiamo finanziare i progetti che abbiamo già in cantiere, ma facendoli prima e meglio. Non chiediamo mai risorse semplicemente a partire dagli assi di finanziamento europeo - continua [la responsabile] Antonella Buja -, piuttosto, con un lavoro trasversale che coinvolge tutti i settori del Comune, partiamo dai progetti che la politica ha deciso di realizzare e individuiamo su quali fondi UE possiamo avanzare richieste di contributi. Quindi i risultati che abbiamo ottenuto sono frutto del lavoro di tutta la macchina comunale, una macchina che funziona. E noi possiamo operare come se fossimo una società di consulenza".

Una scelta che nel tempo ha consentito di consolidare un know-how che è stato messo a disposizione di altre Amministrazioni locali. "Dalla fine degli anni '90 abbiamo organizzato un servizio di consulenza per offrire la nostra esperienza ad altri Comuni e Province - spiega la dirigente -. Lo attiviamo tramite convenzioni ad hoc e chiediamo il pagamento di un corrispettivo per i costi. Negli anni abbiamo collaborato con una cinquantina di amministrazioni. Cito Trento, Bergamo, la Provincia di Mantova, Corigliano Calabro e ora Fiumicino. Li aiutiamo ad assemblare l'hardware: come organizzare l'ufficio, come farlo funzionare, come scegliere il personale, come addestrarlo, come costruire idee progettuali. Mi piace dire che forniamo la canna da pesca, anziché catturare i pesci al posto loro. Anzi, può accadere che una volta partiti, ci troviamo a competere sugli stessi fondi UE."

[...] "Questo percorso, che abbiamo imparato e sviluppato sul campo, si è potuto realizzare perché il Comune di Modena ha sempre considerato l'Unione europea come un contesto naturale in cui collocarsi - sottolinea Buja - per confrontare le proprie politiche con quelle di altre realtà più avanzate, per individuare e sperimentare soluzioni innovative e migliorare il benessere della collettività".

[...]


Link dell'articolo completo: https://www.repubblica.it/dossier/esteri/fondi-strutturali-europei-progetti-italia/2019/10/01/news/come_vincere_i_bandi_ue_il_comune_di_modena_fa_scuola_a_tutta_italia-237385600/