Buenos Aires troppo tardi

 

di e con Paolo Maccioni

L'autore conversa con Stefano Ascari dell'Associazione L'Asino che vola

 

Arkadia Editore


La dittatura, i desaparecidos, un paese dai mille volti e dal passato nascosto. Un viaggio tra letteratura, vita e morte, sullo sfondo dell'Argentina degli ultimi 50 anni. L'affresco di una società passata attraverso destini di violenza e di resurrezione.
Buenos Aires. Giorni nostri. Eugenio Santucci giunge nella capitale per portare a termine la parte "letteraria" di una guida innovativa. Fin da subito, nella sua esperienza, si affacciano personaggi particolari, intimamente legati al passato della città e del paese. In un turbinare di eventi, incontri, passeggiate nei "sottoboschi narrativi" della cultura locale, Eugenio si imbatte nel signor Hernández, una sorta di mentore capace di portarlo al cuore e all'essenza vera dell'Argentina. Sarà grazie a lui, a quel suo modo di essere così presente, descrittivo ed al contempo evasivo, che Eugenio, persa di vista la sua guida, si calerà nel profondo della storia di una nazione lacerata dalla dittatura, da massacri e assassinii di cui in occidente poco o niente si sapeva. Ecco allora sfilare davanti ai suoi occhi la vida dei circoli letterari, insieme agli squadroni della morte della Triple A, le imprese narrative di Walsh, Borges, del progetto Eloisa Cartonera, di mille uomini e donne che hanno combattuto e sono morti per un'ideale di libertà. Di contro fluiscono dalle nebbie dei ricordi i figuri sinistri di uomini del passato regime: colonnelli, poliziotti, generali, ognuno di loro con il personale carico di sangue. Nel suo vagabondare per luoghi geografici e umani, Eugenio troverà anche il tempo di innamorarsi e di andare sempre più nel profondo di un pozzo "di vita e sensazioni" che mai avrebbe immaginato di trovare.

Libri
Dal 01/04/2011
Al 01/04/2011
Dove
Viale Molza angolo Viale Monte Kosica
Orario

ore 21.30

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