Policlinico e Centro Oncologico

Policlinico

via del Pozzo 71
1963
Ettore Rossi
Riferimento mappa: 17

Centro Oncologico

via del Pozzo 71
2001
Gabriele Zingaretti, Giuseppe Ravegnani Morosini
Riferimento mappa: 17

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1. Foto aerea dell’edificio negli anni Sessanta

 

La realizzazione del nuovo complesso ospedaliero del Policlinico prende le mosse dal concorso bandito dalla Congregazione di Carità di Modena nel 1933 e trova compimento solo trent’anni più tardi. Il concorso trova ampia risonanza nel dibattito architettonico dell’epoca, per l’importanza della realizzazione e per la partecipazione di molti gruppi di progettazione tra i quali quello composto da Piero Bottoni e Mario Pucci. La decisione di realizzare un nuovo ospedale policlinico, sostituendo il vecchio Sant’Agostino, segue il cambiamento avvenuto in quegli anni del concetto di assistenza ospedaliera, da istituzione caritatevole a organizzazione razionale della degenza clinica, che ben si adatta alla soluzione risultata vincitrice, basata su un impianto di blocchi di chiara matrice razionalista. Una “macchina per la salute” in cui i principi funzionalisti contrastano con il fino ad allora consolidato modello ospedaliero a padiglione, più dispendioso di suolo.
Nella zona sud si trovava il complesso di degenza, che godeva della migliore esposizione al sole; quella nord ospitava invece le sale per la diagnosi, le sale operatorie e i locali della Facoltà di Medicina, che connotano il complesso “universitario” anche per la sua attività di ricerca e formazione. Il progetto dell’architetto Ettore Rossi, già autore di altri complessi clinici, propone una planimetria organizzata in una pianta ad H sfalsata disposta in un’ampia zona da trattare a verde capace di inserirsi in maniera ottimale nel contesto cittadino dell’area scelta per l’edificazione del complesso.
La costruzione è realizzata per le strutture portanti in acciaio, per conferire maggiore leggerezza a un edificio così imponente. Interrotto nel 1941, il cantiere, affidato a uno degli architetti sconfitti dal concorso, Remigio Casolari, riprende nel 1951 sullo stesso progetto di Rossi, concludendosi nel 1963.
Realizzato nella parte orientale dell’area del Policlinico, il Centro Oncologico Modenese (COM), dedicato al sindaco Pier Camillo Beccaria e realizzato per iniziativa dell’associazione “Angela Serra”, del Policlinico di Modena e dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, costituisce una delle strutture che nel corso degli anni si sono aggiunte all’originale impianto ospedaliero modenese. Di pianta triangolare, forato al centro da un pozzo di luce, l’edificio orientato in direzione nord-sud con la testata del lato corto affacciata sulla via Emilia stabilisce con il complesso già esistente un rapporto visivo fatto di visuali scorciate che evitano gli affacci contrapposti delle stanze di degenza del centro con quelle degli edifici limitrofi.
La soluzione della pianta triangolare garantisce poi la massima compattezza volumetrica e risponde perfettamente alle esigenze funzionali interne. La posizione baricentrica della postazione del personale dei reparti permette a questo di avere il massimo controllo visivo su gran parte dei locali. Da un punto di vista architettonico i tre fronti sono trattati con differenti rivestimenti di facciata. I lati obliqui presentano una tripartizione in tre fasce: una parete ventilata in piastrelle di grande formato colorato in tinte ocra e rosato, una serie di finestre orizzontali impostate su un tamponamento a vetri serigrafati di colore verde. La scelta tecnologica della parete ventilata permette un migliore controllo dell’irraggiamento solare sui due fronti maggiormente esposti.
Il terzo lato dell’edificio, affacciato sull’area a verde del parco dell’ospedale, lascia tutta la composizione del prospetto alla scansione finestra-pannello serigrafato, su cui si gioca il carattere espressivo dell’edificio, basato sul riverbero della luce e sull’affinità cromatica del colore naturale e artificiale.

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2. Uno degli affacci interni del Policlinico

 

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3. L’ingresso del nuovo Centro Oncologico

 





Fonti archivistiche e bibliografiche
ASCMO, Policlinico filza speciale, prot. 145, 1946.
CENTRO ONCOLOGICO - Settore T.U.Q.E. Comune di Modena, prot. 1916/2001.

L. Montedoro, (a cura di) La città razionalista. Modelli e frammenti. Urbanistica e architettura a Modena, 1931-1965, RFM edizioni, Modena 2004, pp. 261-262.
V. Borghi, A. Borsari, G. Leoni (a cura di), Il campo della cultura a Modena: storia, luoghi e sfera pubblica, Mimesis, Milano-Udine 2011, p. 415.
L’obiettivo sulla cura: un ritratto in 180 scatti del Policlinico di Modena: spazi, tecnologia, persone, formazione e ricerca, cura, Artestampa, Modena 2007.
Il concorso nazionale per l’Ospedale clinico di Modena, in “Edilizia Moderna”, n. 13, aprilegiugno 1934, pp. 54-57.
Il concorso per l’Ospedale clinico di Modena, in “Architettura: rivista del sindacato nazionale fascista architetti”, luglio 1934, XII, fasc. VII, pp. 414-430.
P. Bottoni, Note su un progetto per il nuovo ospedale clinico di Modena, in “Edilizia Moderna”, n. 12, gennaio-marzo 1934, pp. 9-11.
M. Pucci, Evoluzione della tecnica ospedaliera, in “Edilizia moderna”, n.12, gen.-feb. 1934, pp. 7-8.
S. Zagagnoni, Presenza razionalista in Emilia Romagna, i protagonisti e le opere. Architettura di regime e motivazioni culturali, in “Parametro: bimestrale di architettura e urbanistica”, nn. 94-95, marzo aprile 1981, pp. 57-59.
A. Giuntini, G. Muzzioli, E venne il Grande Spedale: il sistema ospedaliero modenese dalle origini settecentesche ad oggi, Azienda USL Modena, Modena 2005.

Fonti immagini e fotografie
1. Immagine d’epoca: FPM, Fondo Ente Provinciale per il Turismo, n. inv. 99566.
2, 3. Foto: Vanni Bulgarelli

 

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