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Viale Francesco Crispi e Piazzale Natale Bruni

piazzale Natale Bruni, viale Francesco Crispi, piazza Dante, viale Monte Kosica
1927-40
Ufficio Tecnico Comune di Modena, Pietro Soli, Edmondo Gibertini, Cesare Bertoni, Emilio Vandelli
Riferimento Mappa: 12

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1. Viale Francesco Crispi

 

Sino alla fine degli anni Venti sopravvive la neoclassica barriera daziaria costruita ancora in epoca ducale (1859). I due fabbricati neoclassici di Soli costituiranno per molti anni l’unico elemento monumentale a segnare l’ingresso in città, mentre il piazzale esterno, assieme all’asse stradale di collegamento alla stazione (dai primi del Novecento denominato viale Francesco Crispi), riceverà una sistemazione a verde secondo uno schema piuttosto convenzionale nel 1876. Con il definitivo abbattimento della cinta muraria e la riconfigurazione e ampliamento del fabbricato della stazione fra il 1907 e il 1912, negli anni immediatamente successivi alla Grande Guerra verrà impostata una complessiva riorganizzazione dell’intera area. Nel 1927, demoliti gli ormai inutili caselli daziari, l’Amministrazione Podestarile procedette ad acquisire le aree demaniali sul lato nord di viale Crispi, lasciate libere dopo lo spostamento delle ferrovie provinciali. Il primo fabbricato a essere eretto, nel 1927, su progetto di Pietro Soli, fu quello di proprietà INCIS collocato in angolo con il piazzale della stazione (allora piazza Malta). Si tratta di un interessante edificio signorile ad appartamenti dal raffinato linguaggio eclettico, la cui planimetria risolve abilmente l’irregolare andamento del lotto. Si procedette poi con tutto il lato sud, dove tra il 1929 e il 1933 trovarono posto i due palazzi ad appartamenti della Cooperativa Edilizia Pro Casa, per esplicita richiesta comunale collegati da un portico che assicurasse la continuità del passeggio. Tutto il lato nord venne invece edificato successivamente: i due palazzi di proprietà Bazzi fra il 1934 e il 1938, mentre l’ultimo, di proprietà Tinozzi, venne completato solo alla vigilia del secondo conflitto mondiale, nel 1940. Rimase sulla carta, proprio a causa dello scoppio della guerra, il previsto albergo “Impero” che avrebbe completato la testa del viale sull’odierna piazza Dante, impostato a livello delle fondazioni ed eretto solo nel dopoguerra in forme completamente diverse. Questi due ultimi edifici testimoniano anche, nella seconda metà degli anni Trenta, del definitivo abbandono dei codici storicisti a favore di un moderato linguaggio modernista: forme semplici, eliminazione di timpani, marcapiani e modanature, ma soprattutto uso di materiali “d’importazione”, come il travertino di rivestimento per i portici e il piano attico, e il clinker per i restanti paramenti murari.

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2. Viale Crispi, edifici in costruzione sul lato nord

 

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3. Viale Crispi in una veduta della fine degli anni Trenta

 

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4. Progetto non realizzato per l’albergo “Impero”, con fronte anche su piazza Dante

 

 

 

 

 

Fonti archivistiche e bibliografiche
G. Bertuzzi, Modena Nuova. L’espansione urbana dalla fine dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento. Lineamenti, Aedes Muratoriana, Modena 1995, pp. 211-238.
ASCMO, Ornato particolare, a. 1927, F. 241.
ASCMO, AA., a. 1938, F. 1567
ASCMO, Ornato, a. 1941, F. 234.

Fonti immagini e fotografie
1. Foto: Claudio Fornaciari
2. Immagine d’epoca, p. 294: FPM, Fondo Bandieri, n. inv. 5047.
3. Immagine d’epoca, p. 295: in, G. Bertuzzi, Modena Nuova, cit., pp. 231.
4. Immagine Albergo Impero: in, G. Bertuzzi, Modena Nuova, cit., pp. 235.

 

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