La casa privata

Il tema della casa è fondamentale nella storia urbanistica e delle architetture delle città. Il grande numero e la varietà dei “tipi” realizzati per l’abitazione privata durante gli imponenti cicli edilizi del secolo appena trascorso, concorrono in modo forte a caratterizzare le forme della città. Si tratta dell’esito evidente di dinamiche pubbliche e private della comunità: economiche, sociali, culturali e politiche.
La casa borghese rispecchia, nelle sue multiformi espressioni, il progressivo articolarsi della società modenese, delle nuove élites proprietarie e professionali, che si affermano agli inizi del Novecento. Le ville e i villini, che sorgono oltre i confini della città storica, sono le case di nuovi ceti sociali, che adottano lo stile Liberty, come nel caso della nota Villa San Donnino, qui non riproposta, o più frequentemente l’eclettismo del tempo, interpretato e adattato da progettisti e costruttori locali.
Nel secondo dopoguerra, le epocali trasformazioni economiche, sociali e culturali segnano anche il modo di abitare e si creano a Modena le condizioni che già in altre città portavano alla realizzazione di grandi e moderni edifici multipiano, costruiti sui viali di contorno della città storica, con attrezzati appartamenti, nuovo status symbol. Le case e le ville urbane assumono i tratti del razionalismo.
Il linguaggio architettonico del progetto di edilizia residenziale nasce prevalentemente dal rapporto tra committente, costruttore e progettista, sulle cui scelte si pronuncia prima la Commissione d’Ornato e poi, dal 1942, con la nuova legge urbanistica, la Commissione Edilizia. Il controllo pubblico sull’edificato e le crescenti disposizioni normative tecniche condizionano i progetti, sui quali si esercitano limitati circuiti di progettazione, che raramente coinvolgono autori non locali. L’andamento del mercato immobiliare e dei costi di costruzione producono spesso un livellamento e una certa ripetitività delle soluzioni, o edifici di grandi dimensioni destinati all’affitto, per una utenza con modeste possibilità economiche. Entro tali limiti la casa privata, dalla villa al palazzo, è tuttavia occasione di sperimentazione di linguaggi e tecniche progettuali innovative, divenute anche a Modena componenti integranti del paesaggio urbano.
Nell’evoluzione del progetto residenziale, che anche a Modena si produce nel corso del Novecento, si evidenziano persistenze e discontinuità concettuali e di contesto a seconda che si tratti di case e ville mono e poli-familiari o di edifici multipiano, con numerose abitazioni, caratterizzanti la città degli anni Sessanta e Settanta, o il più recente tipo di “edificio a schiera”. Nel progetto architettonico per la casa privata è più evidente l’attenzione dell’autore alla ricerca e al confronto con la scena nazionale e internazionale.
Viene quindi qui proposta, attraverso le schede, una sintesi delle opere ritenute significative quanto a progetto urbanistico, tipologico e architettonico, per rilevanza storica dell’edificato e dei soggetti committenti, cercando di dare conto della pluralità degli interventi, al di là del loro valore eminentemente autoriale.

 

VIALE GAETANO MOREALI (mappa: 4)

CASE A SCHIERA “IMPRESA GIARDINO” (mappa: 6)

VILLA PARENTI - ZAGNI (mappa: 7)

VILLINI EX BALNEARIO E CASA DEL MUTILATO (mappa: 9)

VILLA PUCCI (mappa: 13)

VILLA NAVA (mappa: 29)

CASA NARDINI (mappa: 38)

CASA REMAGGI (mappa: 40)

CASA IOTTI E CASA TURCHINO (mappa: 47)

EDIFICIO AD APPARTAMENTI
(viale Medaglie d’Oro) (mappa: 54)

COMPLESSO RESIDENZIALE
(viale Muratori) (mappa: 59)

CONDOMINIO “R-NORD” (mappa: 60)

CASA ZAGNOLI (mappa: 63)

CASA “BABA” (mappa: 64)

COMPLESSO RESIDENZIALE “PIRAMIDI” (mappa: 72)

COMPLESSO RESIDENZIALE “AGORÀ 5” (mappa: 87)

CASE A SCHIERA “SERRA 2000” (mappa: 88)

CASE A SCHIERA
(via Tarcento) (mappa: 96)

 

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