Carrozzeria Scaglietti

via Emilia Est 1163

1962

Domenico Rabino

1968

Claudio Petrella, Giovanni Ferrari

L’incontro fortuito con Enzo Ferrari nel 1939 segna la svolta nella vita di Sergio Scaglietti, che nel 1951 fonda l’omonima officina e diventa il primo riferimento per scocche e carrozzerie delle vetture Ferrari, realizzando tra gli anni Cinquanta e Settanta alcune delle più famose vetture del cavallino rampante, che nel 1975 rileva il controllo dell’azienda. Nel marzo 1962, Scaglietti avvia il progetto di ampliamento della fabbrica, redatto
dall’ingegner Domenico Rabino, che prevede il raddoppio della dimensione del capannone preesistente (1.000 mq), collocando un nuovo volume in aderenza al primo e riprendendone il disegno della copertura a shed. La struttura realizzata dalla Cooperativa Fabbri di Modena tra il 1962 e il 1964, è interamente in acciaio e sostiene un volume di un solo piano di 3,5 m di altezza, con tamponamenti in muratura quasi completamente ciechi e privi di qualsiasi elemento decorativo e copertura in fibrocemento. Sul lato meridionale del corpo di fabbrica, prospiciente alla via Emilia, verrà aggiunto il volume che caratterizza maggiormente l’immagine del complesso Scaglietti.

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Figura 1 - Prospetto del corpo degli uffici su via Emilia Est. (ASue, foto P. Pugnaghi)

Disegnato dall’ingegner Claudio Petrella di Modena e realizzato nel 1968, esso consiste in una palazzina di due piani, più piano interrato adibito a uffici e abitazioni la cui copertura, raccordandosi con quella degli attigui capannoni, disegna un profilo a onda che contraddistingue anche l’impaginato dei prospetti e la pensilina d’ingresso. La curva continua della copertura avvolge con la sua complessa geometria i volumi altrimenti regolari, nell’intenzione di riprendere a diretto riferimento, il profilo delle carrozzerie.
Tale ampliamento viene parzialmente sopraelevato all’inizio degli anni Settanta, per ospitare la mensa aziendale. Il nuovo volume, disegnato dall’ingegner Giovanni Ferrari, riprende la geometria della copertura dell’edificio preesistente mantenendo in larga misura il suo carattere originario e l’immagine che essa proponeva verso la via Emilia. Nello stesso periodo, è realizzato un nuovo grande capannone con copertura a shed e tamponamenti in muratura, su disegno degli ingegneri Nino Benassi e Ugo Genero, posto sul lato settentrionale del lotto.

Figura 2 - Vista del complesso da via Emilia Est. (Foto C. Fonaciari)

Figura 3 - Prospetto est del corpo degli uffici. (ASue, foto P. Pugnaghi)

 

Fonti archivistiche e bibliografiche

ASue Modena, prot. 353/62.
ASue Modena, prot. 2095/71.
ASue Modena, prot. 575/77.

 

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