Centrale del latte

viale Amendola 32

1947-1951

Mario Pucci con l’Ufficio Progetti Lavori Pubblici del Comune di Modena

L’edificio sorge negli stessi anni del Mercato Bestiame a opera dell’ufficio dei lavori pubblici del Comune, guidato dall’ing. Mario Pucci. Al pari del citato impianto destinato alla vendita e alla macellazione degli animali, questo rispondeva alle stesse volontà di sostenere i punti di forza dell’economica locale, mediante la costruzione di luoghi in cui si potessero raccogliere le risorse di tutto il territorio modenese. La centrale infatti raccoglieva il latte dei produttori di tutta la provincia per poi essere distribuito e venduto. Essa si situa nella zona meridionale della città, in prossimità della strada circonvallazione sud, oggi viale Amendola. Ciò permetteva di creare un’altra importante polarità per i servizi commerciali, situata dalla parte opposta a quella nord, doveva si andavano concentrando la maggior parte degli interventi industriali.

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 Figura 1 - Vista della centrale in un’immagine degli anni Cinquanta.
(FFM Fondo Ufficio Stampa Comune di Modena)

 La pianta rispetta criteri di suddivisione puramente funzionale. Il prospetto principale chiuso da una vetrata definiva attraverso lo sporto di copertura, una zona di sosta esterna destinata al parcheggio delle cisterne che trasportavano il latte. All’interno, a una zona di ingresso destinata alla ricezione del prodotto seguiva un ambiente tripartito in uno spazio centrale destinato a uffici e in due ali laterali con spazi di servizio. L’esterno mostra senza espedienti il suo carattere industriale e funzionale, visibile nelle superfici intonacate di bianco forate dalle sole necessarie finestre. Il corpo di fabbrica si compone di un volume riconducibile a un parallelepipedo la cui forma semplice trova dei punti di rottura, nella copertura a botte della parte centrale, nell’aggetto della pensilina del portico frontale e nelle due rientranze simmetriche lungo le pareti laterali. Attualmente l’edificio è stato ridestinato a punto vendita di una catena di elettrodomestici.

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Figura 2 - Vista dello stato attuale dell’edificio. (Foto C. Fornaciari)

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Figura 3 - Assonometria del progetto di Mario Pucci. (foto FFM Fondo Panini)


Fonti archivistiche e bibliografiche
L. Montedoro (a cura di), La città razionalista. Modelli e frammenti. Urbanistica e architettura a Modena 1931-1965. Modena, RFM Edizioni, 2004, p. 200.