FABBRICA CAPPELLI LORIA

piazzale Re Astolfo, Carpi

1902

Edmondo Mazzanti

2008

Giovanni Gnoli, Maurizio Benetti (Comune di Carpi)

 

La fabbrica, che produceva ed esportava trecce di paglia e cappelli di truciolo, fu fondata nel 1902 da Aristide Loria, che dopo avere affittato dal Comune di Carpi l’edificio dell’Angelo Custode, presso San Rocco, nel 1901, decise di acquistare un terreno accanto al castello in piazza del Pallone, ora Re Astolfo, per costruirvi un nuovo stabilimento. Il progetto, redatto dal bolognese Edmondo Mazzanti, presentava alcuni elementi semplificati rispetto all’esecuzione ma, nonostante fosse stato approvato dalla Commissione di Ornato, sollevò le perplessità della Commissione Municipale di Storia Patria e Belle Arti, che quattro anni prima aveva proposto l’isolamento del castello, approvato dalla Giunta, ma abbandonato per mancanza di fondi. La Commissione decise di interpellare il Ministero della Pubblica Istruzione che non diede parere contrario all’edificazione e il 3 novembre del 1902 il Consiglio Comunale di Carpi l’approvò. Da parte sua Aristide Loria aveva espresso l’intenzione di cedere al Comune l’area necessaria all’isolamento del castello; tuttavia tale questione non fu mai risolta e per alcuni anni la Ditta continuò a prorogare questa possibilità senza esito.

Vista attuale del fronte laterale su via Rodolfo Pio. (Foto V. Bulgarelli)

L’edificio conservato intatto, con leggere modifiche apportate negli interventi di recupero e ridestinazione, è realizzato in mattoni a vista e presenta un apparato decorativo insolitamente ricercato per questo tipo edilizio: i prospetti scanditi da paraste raccordati sulla sommità da archi ribassati, la ricca cimasa del cornicione e il disegno dei tre ordini di aperture testimoniano l’attenzione rivolta a questo edificio, attribuibile all’importante zona sul quale esso insiste. Nel 1903 la fabbrica, tra le più importanti industrie di Carpi, occupava circa duecento operai. L’attività proseguì sino agli anni precedenti il primo conflitto bellico con l’accorpamento nella Società Anonima ‘Il Truciolo’, ma non riprese mai la produzione, diventando un ricovero per i prigionieri di guerra. Dopo la chiusura, il Comune comprò il fabbricato per trasformarlo in una scuola elementare femminile. Il progetto di adeguamento, redatto da Domenico Malaguti, venne portato a termine dalla Cooperativa Muratori e Braccianti nel 1927, anno in cui l’edificio cambiò destinazione. Dagli anni Sessanta ospitò a lungo la Scuola Media Unificata “C. Menotti”.

Vista del fronte principale in una foto d’epoca. (Comune di Carpi)

Nel 2008 è stato completato un ulteriore intervento di adeguamento degli spazi interni alla fabbrica, su progetto architettonico di Giovanni Gnoli e Maurizio Benetti, che ora è sede della biblioteca comunale di Carpi.

 

Fonti archivistiche e bibliografiche

R. Finzi, L’industria ‘tradizionale’ in Emilia-Romagna, in P.P. D’Attorre,G. Pedrocco (a cura di), Archeologia industriale in Emilia-Romagna Marche, Milano, Amilcare Pizzi Editore 1991, pp. 39-58.
E. Lolli, Architettura del lavoro a Carpi, in G. Zacché (a cura di), Il principato di Carpi in epoca estense. Istituzioni, economia, società e cultura, Roma, Bulzoni 2002, pp. 383-405.
M. Toffolon, Da edificio industriale a biblioteca multimediale: restauro edilizio nel centro di Carpi, in “Nuova Finestra”, n. 343, anno 2009, p. 114.
IBC, Catalogo del patrimonio culturale. Archeologia industriale, Modena.

 

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