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SOCIETÀ ITALIANA PRODOTTI ESPLODENTI SIPE NOBEL

via Vignolese 2495, Spilamberto

inizio Cinquecento (primo insediamento)

inizio Ottocento (asciugatoio e nuove strutture)

 

L’impianto per la produzione di polvere da sparo, la cui costruzione intorno al 1510 è attribuita al Duca Alfonso I d’Este è localizzato in una vasta area nota come “Le Basse” distante dal centro abitato di Spilamberto. Dopo alcuni interventi di adeguamento e messa in sicurezza della prima metà dell’Ottocento, il polverificio era costituito da due pistrini, i mulini che macinavano le sostanze esplosive, un granitoio, dove aveva luogo il processo di granulazione della polvere, un lustratoio, in cui veniva lucidata, un magazzino per l’incarto delle polveri, una stalla, un’abitazione, un magazzino per legnami e un asciugatoio.

Mappa ottocentesca del sito. (Archivio di Stato di Modena)

Durante l’occupazione napoleonica viene costruito l’asciugatoio, noto come la “Napoleona” (fonte IBC). Con l’Unità d’Italia la proprietà passa ai privati. Nel 1901 il Polverificio Pallotti e Osti passa alla Società Italiana Prodotti Esplodenti Nobel, amministrata da Ferdinando Quartieri. Dal primo conflitto mondiale alla conclusione del secondo, poi, l’impianto si amplia con nuove strutture per il trattamento della pentrite, della dinamite, della nitrocellulosa, uno spolettificio e con un reparto per il caricamento delle mine e una linea produttiva di dinamite e razzi antigrandine. Il vasto complesso di edifici realizzati nel corso del Novecento si caratterizza per un’architettura definita da una struttura in cemento armato mantenuta a vista e tamponata in mattoni e coperta da capriate in ferro.

Vista aerea del complesso in un’immagine degli anni Cinquanta. (Foto Gruppo Documentazione Vignolese Mezaluna "Mario Menabue")

La linearità delle costruzioni, sviluppate principalmente in lunghe stecche edilizie, rispecchia le prassi costruttive abituali limitando le ricerche formali a pochissimi e semplici elementi decorativi in prossimità della struttura. Negli anni Settanta, sotto la proprietà della Società Navigazione Industriale Applicazione Viscosa, cessò la produzione di dinamite e venne potenziata la produzione di nitrocellulosa. A seguito delle interruzioni delle produzioni militari, nel 1992 lo stabilimento fu ceduto alla Société Nationale des Poudres et Explosifs di Bergerac, che disloca la produzione in Repubblica Ceca, dismettendola definitivamente nel 1995. Il polverificio, dichiarato di interesse culturale nel 2007, è stato oggetto di un accordo di programma siglato nel 2004 (poi modificato nel 2009 e infine annullato nel 2010) che prevedeva l’insediamento nella fabbrica di un polo scientifico e tecnologico, oltre che a funzioni residenziali e commerciali.

Interno, operaie al lavoro. (Foto Gruppo Documentazione Vignolese Mezaluna "Mario Menabue" )

 

Fonti archivistiche e bibliografiche

IBC, Catalogo del patrimonio culturale. Archeologia industriale, Modena.

Sipe Nobel, Al Pistrein (Il Pistrino). Storia di un polverificio, Modena 1990.

 

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