Consorzio agrario

Strada Nazionale Canaletto Sud

1940, 1955

Paolo Martinelli

Il Consorzio agrario cooperativo modenese viene fondato da un gruppo di agricoltori nel 1903, due anni dopo quello bolognese, sulla base dell’esperienza di altri territori che aveva portato alla costituzione, nel 1893 a Piacenza, dell’associazione nazionale Federconsorzi. Il Consorzio assume rapidamente le funzioni svolte in precedenza dai comizi agrari, creati nell’Ottocento per promuovere e diffondere l’innovazione tecnica in agricoltura, anche attraverso le cattedre ambulanti di agricoltura, molto attive anche a Modena. L’attività consortile negli anni successivi sarà più volte ostacolata dagli agrari.

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Figura 1 - Vista dei magazzini in una foto degli anni Cinquanta. (BPMO, Fondo Tonini)

La prima sede del Consorzio si trovava in Piazza XX Settembre, poi trasferita in una struttura a uso magazzini, posta in via L. Ricci (oggi viale Virginia Reiter) angolo via L. Poletti. Accanto a questo, nel 1923, la Banca Popolare di Modena costruisce, su progetto dell’ingegnere Mari Alfredo, un nuovo magazzino del formaggio Parmigiano-Reggiano, al posto di un edificio che ospitava lavorazioni meccaniche. In seguito, nel marzo del 1940, il geometra Paolo Martinelli presenta un progetto di ampliamento _ subito approvato dal Podestà – per la costruzione di un grande magazzino da destinare all’ammasso dei cereali. La semplicissima struttura in laterizio e copertura con capriate in legno, prevede due ampi spazi, uno per piano, collegati da un montacarichi e da una scala a chiocciola. A metà degli anni Cinquanta, su un’ampia area di Strada Canaletto, si realizza una nuova sede di fronte al Mercato bestiame terminato poco tempo prima, consolidando in tal modo la funzione di quest’area, rivolta ai grandi insediamenti produttivi a sostegno dell’economia agricola della città. Il complesso si dispone su tre fasce longitudinali organizzate secondo una stringente simmetria. La prima, su strada, è occupata dalla palazzina uffici, nella seconda intermedia, si trovano i magazzini mentre in quella a ridosso della ferrovia, vengono costruiti negli anni Sessanta, i silos dei cereali. L’area acquisita da privati, a seguito della demolizione del complesso nel 2000, è abbandonata e inserita nel più ampio processo di riqualificazione della fascia ferroviaria in corso di attuazione.

Fonti archivistiche e bibliografiche
ASCMO, Ornato, 1923/182; 1937/142; 1940/61.
ASue Modena, prot. Ig. 615/1955; prot. Or. 937/1955; prot. Ig. 799/1955; prot. Or. 1350/1955.                           A. Saltini, Istituzioni agrarie e progresso delle campagne, Roma, Edizioni Spazio rurale, 2006.
L. Montedoro (a cura di), La città razionalista. Modelli e frammenti. Urbanistica e architettura a Modena 1931-1965, Modena, RFM Edizioni, 2004, p. 194.

 

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