HERA SPA

via C. Razzaboni 80

1989

Franco Lipparini

Il complesso dei servizi e delle attrezzature della sede modenese di Hera SpA sorge in un sito parte della storia dell’insediamento industriale della città. Qui operano fino al 1958 le Officine Taddeo Giusti, per la produzione di macchine agricole. Lo stabilimento venne occupato dalla Ligmar elettrodomestici, società creata nel 1947. Altra industria storica, anche per le aspre vertenze sindacali che ne segnarono l’attività, furono le Fonderie Valdevit Giovanni & C, costituita nel 1934 in via M. Fanti e trasferita nel 1938.
Nel 1988 l’Amministrazione Comunale decide di acquisire entrambe le aree, da destinare alla nuova sede dell’Azienda Municipalizzata. All’edificazione su terreno agricolo il Comune preferisce il recupero di un’area industriale dismessa di complessivi 116.000 mq, primo ampio intervento dei futuri piani per la riqualificazione della fascia ferroviaria.

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Figura 1 - Vista aerea del complesso. (Foto Lipparini Architetti studio associato)

Il progetto viene presentato nel 1989 e il trasferimento avviene nel 1992. La superficie disponibile e il progetto apparentemente sovradimensionati, non corrispondevano solo all’esigenza di ricondurre in una sola sede le diverse attività sparse nella città, ma all’idea di unificare AMCM (energia e acqua) e AMIU (igiene urbana), dopo che, sempre nel 1988, il servizio trasporti urbano veniva scorporato e organizzato nell’ATCM. Il Comune di Modena, con altri 18 comuni e 4 consorzi, costituisce nel 1997 META SpA operativa dall’anno successivo e nel 2003 è quotata in borsa. Due anni più tardi avviene la fusione per incorporazione con Hera SpA.
Il progetto dello studio Franco Lipparini di Modena realizzato tra il 1990 e il 1993 si sviluppava su un’area di intervento di circa 83.000 mq nei quali trovavano spazio uffici, laboratori, un auditorium e magazzini collocati in fabbricati disposto attorno a una grande piazza e a una corte porticata. Il progetto recupera in parte gli edifici preesistenti individuandoli come generatori della disposizione generale del progetto. La piazza e la corte porticata sono divisi dal volume della torre direzione alto dieci piani, fondale prospettico dei due spazi aperti: la corte risulta così composta per tre lati da edifici bassi, così come avviene per l’attigua piazza di accesso al complesso.

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Figura 2 - Planivolumetrico dell’area. (Lipparini Architetti studio associato)

Fonti archivistiche e bibliografiche
Studio associato Lipparini Architetti Modena 
Archivio Protocollo Generale Comune di Modena, Atti del Consiglio Comunale 1988.
G. Muzzioli, A. Giuntini, Al servizio della città, Bologna, Il Mulino, 1995.

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