Oleificio Benassati

via A. Begarelli 31

1905

1925

Alfredo Mari

2001 (recupero)

Claudio De Gennaro, Massimo De Gennaro, Tiziana Quartieri

 

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Figura 1 - Vista attuale dell’edificio da via P. Ferrari. (Foto L. Domenichini)

Nell’isolato tra via P. Ferrari (ex Camurri), prima area di insediamento industriale della città e l’attuale via Piave, si insedia nel 1870, sul fronte di via V. Reiter, lo stabilimento dei fratelli Capra per la lavorazione delle tomaie, attività molto diffusa in diversi opifici della città. A completare l’edificazione dell’isolato, nel 1905 Giuliano Benassati costruisce un ampio magazzino. La ditta aprirà successivamente altri stabilimenti a Ravenna e Castelfiorentino.
Nell’ottobre del 1925 l’ingegnere Alfredo Mari presenta un progetto di ampliamento di un edificio esistente, di fronte al lato opposto di via P. Ferrari, per realizzare un mulino per macinare cereali, azionato a energia elettrica. Nel dicembre, in luogo del mulino è proposta la realizzazione di un oleificio (olio Oscar) con magazzini e servizi. La lavorazione dei semi e graniti di mais avviene dunque accanto alle acciaierie Orsi, che stanno sorgendo. Successivamente viene incorporata la proprietà Capra e lo stabilimento con uffici, depositi, confezionamento e spedizione occupa tutto l’isolato, assumendo le attuali dimensioni e sempre mantenendo gli impianti tra le vie P. Ferrari e C. Goldoni.
Il progetto di riuso, realizzato dallo studio De Gennaro-Quartieri ha previsto la trasformazione dell’edificio esistente, mantenendone per quanto possibile i caratteri generali.
Mentre l’immagine esterna è rimasta in buona sostanza immutata, gli interni sono stati profondamente riprogettati inserendo al piano terra un ampio parcheggio e ai livelli superiori gli spazi necessari – tra i quali una sala conferenza da 100 posti – per il funzionamento della sede modenese della Confcommercio.
Fulcro del progetto è il grande volume della sala di ingresso illuminata zenitalmente da una copertura a botte in vetro; qui trovano spazio le scale principali e gli ascensori configurando il lungo come una sorta di piazza coperta e accostando il ferro e il legno delle nuove parti con il mattone lasciato a vista delle facciate esistenti.

Figura 2 - Vista interna dello spazio centrale dopo il recupero. (Foto C. De Gennaro)

Figura 3 - Sezione trasversale del progetto di recupero, con in evidenza lo spazio centrale a tutt’altezza. (Studio Claudio De Gennaro)


Fonti archivistiche e bibliografiche

ASCMO, Ornato, 1925/421;1925/486.
Studio Claudio De Gennaro Architetto, Modena.


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