Sedi Banca Popolare

via Emilia Centro 64

1919

Emilio Giorgi

 

via San Carlo 8 -16

1956

Giovanni Greppi

 

La Banca Popolare di Modena nasce nel 1867 su iniziativa della Società Operaia di Mutuo Soccorso, per sostenere il risparmio e finanziare le iniziative economiche dei ceti popolari. La prima sede era situata in poche stanze messe a disposizione da Nicola Fabrizi, socio fondatore, nell’ampio edificio in angolo tra via Emilia Centro e Corso Canalgrande di cui era proprietario. Nel 1883 l’Assemblea Generale della Banca delibera la trasformazione in società cooperativa e nel 1890 è riconosciuto a ogni socio un solo voto in assemblea, a prescindere dal numero di azioni possedute. La crescita della società porta all’ampliamento degli spazi e nel 1919, dieci anni dopo avere acquisito l’intero stabile, la Banca incarica l’ingegnere Emilio Giorgi di progettarne il rifacimento, adattandolo alle nuove esigenze soprattutto di visibilità “urbana” dettata dalla posizione dell’edificio.

L'edificio del 1919 (Foto V. Bulgarelli)

Esternamente l’intervento consiste sostanzialmente nella nobilitazione dei due prospetti d’angolo attraverso l’applicazione di elementi aulici ammiccanti a uno stile neo-cinquecentesco, che ridefiniscono la partitura dei fronti che mantengono altezza e volume preesistenti. Il piano terra e mezzanino sono unificati da un paramento bugnato fino alla quota del primo livello esistente su cui s’imposta l’arco a tutto sesto che caratterizza il trattamento di entrambi i prospetti. La sequenza degli archi incassati nello spessore murario sottolineato dalla quadrupla cornice concentrica decorata si presenta quasi come un portico chiuso da vetrate, certamente riferibile a quello del Collegio posto sull’angolo opposto. A voler separare nettamente il solido attacco a terra dell’edificio dai restanti due piani contribuisce, oltre al chiaroscuro dato dal paramento bugnato e dalla cornice all’altezza degli archi, anche il colore scuro dello stesso e la marcata cornice marcapiano alta fino all’imposta dei davanzali superiori. Questa prosegue di fatto sul lato fronteggiante la via Emilia, nella balaustra del balcone che segna l’ingresso del portone principale, estendendosi anche alle due campate a fianco come suggerito dalla Commissione d’Ornato. Il primo e il secondo livello sono caratterizzati da una maggiore leggerezza data dall’equilibrio delle superfici lisce piene rispetto al vuoto delle aperture finestrate disposte in modo regolare, anch’esse interessate dallo stesso intervento di sottolineatura aulica attraverso l’accentuazione degli aggetti e del modellato delle cornici laterali, dei davanzali e della mensola sovrastante il voltino superiore. Interessante notare come la stessa Commissione d’Ornato nel valutare il progetto sconsiglia di raccordare con un balcone d’angolo il risvolto della parete su Corso Canalgrande (all’epoca corso Umberto) elemento che trova invece realizzazione. Il progetto si conclude con l’accentuazione dello sporto della copertura ad equilibrare l’aumento della presenza volumetrica e formale dell’edificio ora trasformato.

L'atrio della sede del 1919. (Storia illustrata di BPER Banca)

Nel 1951 viene deciso lo spostamento della sede tra le vie San Carlo e via Scudari in sostituzione del Palazzo Bonaccorsi, mantenendone pertanto la collocazione nel centro della città. Il progetto è affidato al milanese Giovanni Greppi che vanta una lunga esperienza nella progettazione di sedi di istituti di credito. Tra queste, quella della Banca Popolare e della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde a Milano, quest’ultima in collaborazione con Giovanni Muzio. Se i progetti del capoluogo lombardo sottolineavano l’importanza sociale degli istituti bancari attraverso la loro imponente presenza, spiccante nello spazio urbano, a Modena l’architetto adatta il linguaggio al contesto storico dell’edificio costruito in cortina, con differenti esiti che risultano maggiormente forzati, in particolare nella riproposizione delle colonne binate in marmo rosa sul fronte di via San Carlo riprese direttamente dall’edificio milanese di via Verdi. Maggiormente interessante la scelta di restaurare le forme medioevali sul fronte di via Scudari, quasi a voler adattare l’edificio alle differenti connotazioni urbane dell’ambiente su cui si affaccia. I lavori si protraggono dal 1956 al 25 aprile del 1959, giorno dell’inaugurazione.

Fronte su via San Carlo (Foto V. Bulgarelli)

Vista parziale del lato su via Scudari (Foto V. Bulgarelli)

 

Scheda a cura di Matteo Sintini con il contributo di Vanni Bulgarelli.

 

Fonti archivistiche e bibliografiche

Archivio Storico Comune di Modena, Fondo Ornato Particolare 1919/19

Paolo Battaglia, a cura di, Storia illustrata di BPER Banca, Modena 2017


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