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Villa Chiossi già Formiggini

viale Caduti in Guerra 4

1898

Fulvio Zoboli


L’edificio si colloca sul lato est della città storica, spazio un tempo occupato dalla cinta muraria. L’area della vecchia casa, della villa e del giardino, fino al XVIII° secolo era compresa nel più ampio complesso della chiesa e del monastero delle Suore Carmelitane Scalze di Santa Teresa inaugurato nel 1652, il cui orto incorporava il vecchio cimitero ebraico, attivo dalla metà del Trecento.

Nel 1798, soppresso il convento, i beni sono devoluti allo Stato che poco dopo li vende alla famiglia Formiggini, che nel 1805 acquista anche le due chiese vicine. Con il Piano Edilizio Generale del 1883 prende avvio il lungo processo di atterramento della cinta muraria, già iniziato l’anno prima, e il risanamento della “fossa”. Il Comune, che nel 1867 aveva acquistato i terreni demaniali intorno e oltre i bastioni, li vende in ampi lotti. Nel 1894 i fratelli Emanuele e Giuseppe Formiggini-Nacmani, acquistano 970 mq adiacenti alla vecchia casa di famiglia di Piazzale delle Scalze 3, per ampliarla e realizzare un giardino, come indicato dal Comune. L’intera proprietà nel 1933, per varie successioni, passa al solo Angelo Fortunato, che l’anno successivo la cede all’avvocato Angelo Chiossi.

Villa Chiossi oggi. (Foto V. Bulgarelli)

Modena sperimenta il modello urbanistico della “città giardino” attraverso un piano pubblico, con viali alberati, giardini, lotti predefiniti e norme di attuazione regolate. Il progetto presentato nel 1898 propone un ampio fronte, ribaltando l’accesso principale della casa, che guarda ai nuovi viali attraverso un giardino, non più relegato nel retro del palazzo di città, ma posto all’ingresso e visibile dalla pubblica via, dietro una massiccia e decorativa cancellata disegnata dallo stesso progettista. La trasformazione dell’area è esemplare in quanto costituisce una sorta di cerniera fisica tra la città storica e la città nuova, che si va delineando tra Ottocento e Novecento.

Disegno del fronte (Archivio Storico Comune di Modena - Foto P. Pugnaghi)

L’ingegnere e architetto Fulvio Zoboli che firma il progetto propone due accessi dal viale e due porte di ingresso che si inseriscono nella sequenza di dieci archi del piano terra, formando un portico chiuso da otto vetrate, a prolungare all’interno la luce e il verde del giardino. I due piani superiori sono perfettamente simmetrici nella disposizione e dimensione delle aperture e un’ampia terrazza occupa tutta la lunghezza del fronte compatto e reso austero dal linguaggio eclettico umbertino semplificato.

 

Scheda a cura di Matteo Sintini e Vanni Bulgarelli.

 

Fonti archivistiche e bibliografiche

Archivio Storico Comune di Modena, Catografia Progetto di riduzione Casa Formiggini, 1898.

Archivio della Famiglia Formiggini (1629-1955), Soprintendenza Archivistica per l’Emilia – Romagna, Biblioteca Estense Modena.

 

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