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Villa Fiaccadori Leonardi Corinna

via C. Sigonio 219

1924

Giovanni Montagnani e Lelio Delfini

 

Come gran parte degli edifici sorti nel corso dei primi tre decenni del Novecento nella prima espansione a sud, tra viale L.A. Muratori e via Carlo Sigonio, l’edificio si presenta come una villa urbana alto borghese, dal volume compatto edificato in posizione leggermente arretrata rispetto al filo strada.

Progettata dall’ingegnere Giovanni Montagnani con la collaborazione dell’architetto Lelio Delfini, la villa risente certamente del disegno di quest’ultimo, per la decisa espressività di uno stile eclettico liberamente interpretato ma certamente ispirato anche da linguaggi Decò e neomedioevale, quest’ultimi presenti in altri edifici della zona, come ad esempio casa Mori (via Don C. Cavedoni, 1930), il cui carattere urbano si segnala maggiormente per l’edificazione ad angolo direttamente sulla via.

Prospetto da viale C. Sigonio (Foto V. Bulgarelli)

Il volume si disarticola solamente ad opera di leggeri arretramenti dei piani di facciata e della contenuta sporgenza della torretta d’angolo, elemento distintivo ricorrente in questa tipologia, il cui valore pittoresco è rafforzato dal dialogo con il giardino. La generale compattezza, poi, è rafforzata dall’unitarietà del paramento in mattoni a vista sul basamento finto bugnato, che si sviluppa fino alla metà della finestra del piano primo, licenza compositiva, tipica dell’eclettismo del periodo, lasciando sotto la copertura una fascia di mezzo piano a equilibrare quella del livello rialzato. Le aperture del fronte su via Carlo Sigonio sono ampliate dalla composizione binata o triplice, a illuminare gli ambienti principali della casa, e fortemente segnati da motivi quali piattabande, conci, chiavi di volta e cornici dentellate in cemento e intonaco, dal solo valore decorativo. La parte alta della torretta presenta nel progetto un motivo disegnato a dente di sega, attualmente non presente. La sala da pranzo sul lato di via G. Tiraboschi presenta un bow-window, leggermente arcuato, che introduce in questo “palazzetto”, un ulteriore elemento “montato a collage”.

Disegni dei prospetti (Archivio Storico Comune di Modena - Foto P. Pugnaghi)

 

Fonti archivistiche e bibliografiche

Archivio Storico Comune di Modena, Fondo Ornato Particolare 1924/32

G. Bertuzzi, Modena Nuova. L'espansione urbana dalla fine dell'Ottocento ai primi decenni del Novecento, Modena, AEDES Muratoriana 1995, p. 151.