22/01/2001

ICI FERMA SULLA PRIMA CASA. TARIFFE, AUMENTI TRA 2 E IL 5%, MA NON V

Bilancio 2001-2003 - Scheda n.3
Partendo dalla decisione di non applicare l'addizionale Irpef, la manovra comunale prevede poi di mantenere invariata al 5.2 per mille l'aliquota Ici sulla prima casa. Passerà invece dal 6.2 al 6.7 per mille l'aliquota ordinaria sugli altri immobili, con un gettito aggiuntivo stimabile intorno ai 5 miliardi. Tale aumento, mediamente intorno all'8%, per un negozio categoria C1 con base imponibile di 96 milioni, sarà inferiore alle 50 mila lire, mentre per un fabbricato industriale con base imponibile di 1 miliardo e 80 milioni l'aumento sarà di 540 mila lire. Per gli appartamenti dati in affitto in applicazione alla norma sul canone concordato ci sarà invece una ulteriore riduzione, dal 5.5 per mille al 5.2 che di fatto li equipara alle prime case. Va poi tenuto conto di diverse misure contenute nella legge Finanziaria che sono intervenute ad abbassare il carico fiscale: per le persone fisiche con l'eliminazione della prima casa dalla dichiarazione Irpef, e la cancellazione dell'aliquota Irpeg e dei crediti d'imposta sugli investimenti per le imprese. Quanto alla Tarsu, l'aumento sarà intorno all'8%, per cui il costo al metro quadro passerà da 2840 lire a 3080 (che significa una maggior spesa di 24 mia lire l'anno per un appartamento di 100 metri quadrati). La Tarsu, che da tassa diverrà tariffa dal 2003 con obbligo di integrale copertura dei costi da parte dei Comuni (a Modena nel 2001 si è al 97.4%), include gli aumentati costi di gestione, i costi di spazzamento e un ulteriore sviluppo della raccolta differenziata. Relativamente invece al tema delle tariffe e delle rette per i servizi di welfare, da quelli per l'infanzia a quelli per gli anziani, ci saranno aumenti in un misura compresa tra il 2 e il 5%, anche se la giunta deve ancora assumere le delibere definitive in materia. Ad esempio per i nidi comunali, le ipotesi di aumento varieranno mediamente tra 10 e le 15 mila lire mensili. Per le case protette per anziani invece, l'aumento della tariffa giornaliera ipotizzato è da 92 a 94 mila lire, mentre nei centri diurni l'aumento mensile dovrebbe variare tra le 15 e le 25 mila lire. Tali aumenti, a fronte ad una spesa complessiva a carico del Comune per i servizi di welfare di 137 miliardi (36% di tutta la spesa), non consentiranno di aumentare il grado di copertura dei costi, che resterà (per le entrate da tariffe) di poco superiore al 30% complessivo (36% nelle case albergo e 24% per i nidi). Dunque resta a carico della fiscalità generale (anche considerando i contributi di altri enti per la copertura delle spese di tali servizi) un onere intorno al 50% dei 70 miliardi di spesa per i soli due servizi citati.

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