12/01/2001

SI' AL VOTO AMMINISTRATIVO PER GLI IMMIGRATI

Approvato un ordine del giorno dal consiglio comunale. Sì da maggioranza e Rifondazione, no di An e FI. L'intervento del Presidente della consulta per gli stranieri Edmund Agbettor
"Il consiglio comunale ha approvato nella sua seduta di ieri un ordine del giorno presentato dal gruppo Ds sul tema del diritto di voto amministrativo e della cittadinanza per gli immigrati. Dopo un ampio dibattito, nel corso del quale ha preso la parola anche il presidente della consulta per i cittadini stranieri, Edmund Agbettor, hanno votato a favore i gruppi di maggioranza (Ds, Democratici e il consigliere Maienza) più Rifondazione comunista. Contrari An e Forza Italia, astenuta Modena a Colori. L'ordine del giorno (che inviamo in allegato), illustrato dalla consigliera Ds Valentina Neri sollecita il parlamento a riconoscere agli stranieri residenti ed in regola con il permesso di soggiorno, il diritto di voto per le elezioni amministrative (cioè con esclusione del voto per le Camere e per le Regioni) e ad approvare una nuova legge per affermare il diritto alla concessione della cittadinanza in base al suolo dove si nasce anziché all'origine di sangue (attualmente la legge italiana prevede che i figli di coppie straniere, anche se nati in Italia, possono ottenere al cittadinanza del nostro paese solo al compimento del 18esimo anno di età ndr). L'ordine del giorno, infine, chiede che siano attivati percorsi formativi per tutti gli operatori che sono a contatto con immigrati per offrire corrette e complete indicazioni sulle normative vigenti. Nel corso del dibattito, il consigliere Achille Caropreso di Forza Italia ha criticato il documento perché ritenuto "una enunciazione troppo generica e vaga" pur sottolineando come Forza Italia abbia presentato precise proposte in merito al fatto che gli immigrati possano votare quando siano in possesso della cittadinanza ed abbiano un lavoro da almeno tre anni. Leonarda Leonardi del gruppo Ds ha insistito sulla necessità di andare oltre una generica affermazione dei diritti delle persone e sul fatto che la nostra comunità deve chiedere il rispetto dei doveri contestualmente alla concessione di diritti. Il presidente della consulta per i cittadini stranieri, il ghanese Edumnd Agbettor nel ringraziare l'amministrazione per l'istituzione di un organismo come la consulta, ha sottolineato due aspetti. Il primo è quello "di bambini che, come mia figlia, sono nati in Italia, vivono da sempre qui, parlano il modenese, ma non sono cittadini italiani anche se non stanno certo in Ghana o in altri paesi. Credo sia assurdo che questi bambini non possano avere la cittadinanza italiana. Per quanto riguarda poi noi immigrati, lavoratori, che come me manchiamo da anni dal paese di origine, siamo governati dalle persone che vengono elette qui. Noi contribuiamo allo sviluppo di questa realtà, abbiamo scelto Modena come luogo in cui vivere. Per questo credo che il diritto al voto amministrativo sia una cosa che andrebbe riconosciuta". Il consigliere di An Gianpaolo Verna criticando duramente il documento come "propaganda elettorale" ha insistito sul fatto che la legge già oggi prevede strumenti per far partecipare alla vita della collettività gli immigrati, come dimostra il fatto che a Formigine il presidente del consiglio comunale sia proprio un immigrato divenuto cittadino italiano. Il consigliere Antonio Maienza, pur condividendo lo spirito del documento ha sottolineato come non fossero adeguatamente esplicitate le modifiche all'ordinamento attuale che si chiede vengano introdotte. Francesco Frieri di Rifondazione Comunista ha polemizzato duramente con le posizioni del Polo, parlando di "vento di destra che soffia" e che sarebbe un grave errore "puntare a risvegliare istinti primordiali" su questi temi, evidenziando la contraddizione tra chi vuole un controllo dei flussi e imprenditori che non trovano manodopera. Paolo Casolari di An ha accusato di demagogia le posizioni di Rifondazione e ribadito la contrarietà alla concessione del diritto di voto senza che si abbia la cittadinanza. Ed definito l'ordine del giorno velleitario e senza forza giuridica. Il capogruppo dei Ds Giorgio Pighi ha insistito sulla coerenza del documento, criticando il rischio di una doppiezza nell'atteggiamento sul tema stranieri, considerati solo come forza lavoro e non rispettati e tutelati come persone. Per questo la concessione del voto amministrativo e una modifica delle norme sulla concessione della cittadinanza sarebbero un importante passo avanti. Di necessità di affermare il diritto a una condizione di vita vivibile per gli immigrati ha parlato Marta Andreoli di Rifondazione, mentre Giandomenico Glorioso dei Democratici ha insistito sulla necessità di affermare una volontà politica di affrontare e risolvere un problema, così come enunciato nell'ordine del giorno cui si è detto favorevole. Giorgio Barbolini di Forza Italia ha invece ribadito la critica a un documento ritenuto "assolutamente vuoto". "

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