19/12/2001

"SCUOLA, "SU TEMPO PIENO E MODULI IL GOVERNO SBAGLIA""

L'assessore comunale all'Istruzione interviene nel dibattito sulla Riforma
"L'assessore all'Istruzione del Comune di Modena Morena Manfredini interviene nel dibattito sulla Riforma della scuola, tema al centro degli Stati generali in corso a Roma: "Le proposte contenute nella legge di Riforma della scuola del ministro Moratti modificano nel profondo l'assetto dell'istruzione scolastica italiana e smantellano progressivamente la funzione pubblica della scuola, che dovrebbe essere la formazione di tutti i cittadini nel segno dell'eguaglianza dei diritti. In particolare, guardo con preoccupazione alla proposta di eliminazione delle 25 ore settimanali per tutti che inevitabilmente significa l'eliminazione del tempo pieno e dell'organizzazione a moduli nella scuola elementare. Prima di tutto, per la città di Modena e per i cittadini modenesi è la perdita di un pezzo di storia che ha prodotto un grande processo di acculturazione delle giovani generazioni e delle stesse famiglie. Il tempo pieno è stato, infatti, fondamentale per la crescita di tutti i ragazzi, per la sicurezza e la soddisfazione di migliaia di famiglie, per il contributo di ricerca e di innovazione pedagogica e didattica che ha significato. Il Comune di Modena, già nel lontano 1972, operò un grande investimento sulla scuola, iniziando a quel tempo uno stretto rapporto con la scuola di Stato, favorendo la costruzione di un esemplare sistema scolastico in cui i ragazzi ampliavano le loro possibilità formative, si incontravano con una scuola che via via modificava il tradizionale "leggere, scrivere, far di conto" imperante nella scuola elementare; non solo, fu una opzione di fondo in merito alla salvaguardia per tutti i cittadini, abbienti e non, a vedere rispettato il diritto ad una istruzione qualificata in grado di offrire a tutti le stesse opportunità senza discriminazioni di sorta. Quella spinta di rinnovamento fece da apripista alla riforma del programmi della scuola di base dell'85 e all'introduzione dei moduli che significa compresenza di insegnanti in classe. Oggi nella città di Modena l'85% dei ragazzi frequenta il tempo pieno e le altre scuole sono tutte organizzate a modulo. Il tasso di occupazione a Modena è molto alto anche nella popolazione femminile con una percentuale tra le più alte dell'intero paese, i bambini nati da famiglie di nazionalità straniera sono passati da 89 nel 1993 a 230 nel 2000 e la scuola dell'infanzia è frequentata dal 100% della popolazione in età. Cosa significherebbe la perdita del tempo pieno in una tale realtà' Cosa significherebbe la perdita dei moduli' Sul piano pedagogico- formativo i ragazzi si troveranno in una scuola che riduce notevolmente gli orari di prestazione, in cui scomparirà il team dei docenti per fare posto di nuovo all'insegnante unico. Inoltre se le famiglie volessero far frequentare ai propri figli la scuola a tempo pieno dovrebbero caricarsi dei costi relativi ad un servizio che la scuola pubblica non potrà più offrire". "

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