14/02/2001

IL GUARDAROBA DELLA PRINCIPESSA E LE STORIE DEI CORTIGIANI

Venerdì 16 febbraio saranno presentati al Foro Boario due nuovi volumi dell'Archivio storico comunale sulla vita quotidiana nel Seicento alla Corte dei duchi di Modena
"Il guardaroba di una principessa modenese del Seicento - Isabella di Savoia - e la prima "foto di gruppo" dei cortigiani dei duchi Estensi negli anni cruciali del passaggio della capitale da Ferrara a Modena, avvenuto nel 1598. A questi argomenti sono dedicati i due nuovi volumi dell'Archivio storico comunale che saranno presentati venerdì 16 febbraio alle 17 al Foro Boario (ingresso da via Bono da Nonantola) da Marzio Achille Romani, docente di Storia economica all'Università Bocconi di Milano, Giovanni Tocci, docente di Storia moderna all'Università di Modena e Reggio Emilia, e Aldo Borsari, direttore dell'Archivio storico del Comune. Il primo dei due libri, curato da Grazia Biondi, si intitola "Il registro di guardaroba dell'Infante Isabella Savoia d'Este (1617-1630) di Giovan Battista Spaccini" ed è la trascrizione delle entrate e delle uscite di gioielli, capi di vestiario, suppellettili, quadri, statue, armi, arazzi, libri e reliquie dal guardaroba della moglie del principe ereditario Alfonso. E' un'occasione per curiosare nella vita quotidiana della Corte di Modena e per riscoprire la figura di una donna ricordata per sua devozione e per il suo valore politico, ma anche per la passione del gioco, dove perdeva somme considerevoli, e della caccia. Orfana di madre a soli sei anni, Isabella venne educata da una nobil donna in un clima severo e dalla rigida etichetta. Impara con facilità francese, spagnolo e latino, viene istruita nelle scienze e nelle arti e a diciassette anni viene data in sposa ad Alfonso, figlio primogenito del duca di Modena Cesare d'Este, nonostante il disappunto del Papa, della Spagna e del Granduca di Toscana. Nei diciotto anni di matrimonio Isabella partorisce quattordici figli, ma solo nove sopravviveranno; lei stessa morirà pochi giorni dopo l'ultimo parto, all'età di 34 anni. Il secondo libro, firmato da Guido Guerzoni, si intitola "Le Corti estensi e la devoluzione di Ferrara del 1598". L'autore ha tentato un esperimento di grande interesse: delineare un vero e proprio indirizzario informatizzato di epoca ducale, inserendo a computer quanti più dati possibili sulle persone che gravitavano abbastanza stabilmente attorno alla Corte estense. Ci sono nomi e cognomi, soprannomi, luoghi di nascita, date di assunzione e di cessazione del rapporto di lavoro, trasferimenti vari, cambi di mansioni, licenziamenti, vita lavorativa nel corso della carriera, salari, compensi. Il risultato è la "carta di identità" o il "libretto di lavoro" virtuale e prenapoleonico di un cortigiano. Paggi, cavalieri, ufficiali, funzionari più o meno elevanti in grado, consiglieri comunali, fornitori commerciali, affittuari riprendono così i propri movimenti abituali interrotti da secoli nel quadro di una "biografia collettiva" della Corte scrutata dietro le porte degli uffici di palazzo dallo sguardo di un occhio che cerca la visione d'insieme. La presentazione dei volumi avverrà in occasione della mostra "Polvere d'archivio: la magia di ricomporre la storia", aperta fino al 31 marzo al Foro Boario tutti i giorni, sabato e festivi compresi, dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 (chiuso il lunedì pomeriggio, ingresso gratuito). Trecento documenti tra originali e copie, nove videoregistratori, cinque computer, due schermi per diapositive, uno schermo grande per proiezioni e una stazione informativa consentono al pubblico di scoprire l'attività dell'Archivio storico del Comune, che da quasi otto secoli documenta l'attività politica e amministrativa della città. L'accesso agli strumenti informatici con l'assistenza qualificata di operatori dell'Archivio è possibile il martedì e il giovedì dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 17, ma altre occasioni si possono concordare direttamente con l'Archivio storico telefonando al numero 059-200450. "

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