02/03/2001

MERCATO BESTIAME, ARRIVA L'EX MINISTRO DE CASTRO

In veste di esperto valuterà con il Comune le possibili soluzioni per il futuro
" Sul futuro dei mercati bestiame ed in particolare di quello di Modena il Comune ha deciso si sentire anche il professor Paolo D Castro, presidente di Nomisma, tra i maggiori esperti nazionali di politiche agricole. Lo ha annunciato l'assessore agli Interventi economici, Ennio Cottafavi, intervenendo in aula, ieri giovedì 1° marzo, in occasione del dibattito su una mozione presentata dal gruppo di FI "per sollecitare con urgenza un tavolo di concertazione sul futuro del mercato bestiame e sulla realizzazione della sua nuova struttura". Il professore, già ministro all'agricoltura nel Governo D'Alema, parteciperà ad un incontro tecnico di approfondimento presso l'assessorato di Via Santi 40 sulle nuove vie del commercio degli animali vivi, da quelle telematiche alle contrattazioni dirette. Vogliamo approfondire ogni possibile soluzione - ha detto l'assessore - anche se almeno un paio di considerazioni ci paiono già ben delineate. Da un lato continua inesorabile il calo dei capi contrattati, oggi più che mai drammatico anche alla luce della Bse. Dall'altro, dai dati economici gestionali emerge l'assoluta impossibilità di continuare a scaricare sul bilancio comunale, dunque sui cittadini, le ingenti perdite che il calo della contrattazione determina ormai da mesi. Occorre una struttura diversa, capace - insieme - di essere mercato per quelle parti residuali di mercato qualificato sul vivo e area integrata di commercio e attività legati al mondo agricolo. Pur avendo dichiarato fin dal 1999 la nostra disponibilità ad intervenire direttamente con la messa a disposizione di un area idonea, quindici mesi non sono bastati ad individuare il soggetto capace di dar vita al progetto. Continueremo il confronto con tutti i rappresentanti del settore e le associazioni di categoria. Non abbiamo rinunciato a cercare una soluzione possibile, ha concluso l'assessore Ennio Cottafavi. Dopo 15 mesi, però, i tempi, cominciano a farsi stretti per una reale alternativa all'attuale struttura ma soprattutto per i futuri cantieri di riqualificazione della fascia ferroviaria. Tra un paio di mesi sono calendariati i primi lavori. Interesseranno, però, solo l'area del lavaggio. Il giusto orgoglio di una città che non vuole rinunciare ad uno dei suoi servizi storici non deve però farci dimenticare i dati reali dell'attuale mercato, ha esordito Antonio Finelli (DS) intervenendo nel dibattito. Di fronte al dato certo del calo dei capi trattati c'è l'altra certezza proposta dalle nuove soluzioni telematiche e informatiche che il mercato del bestiame vivo ha già sperimentato. Due certezze da cui non si può sfuggire se si vuole concretamente pensare ad un progetto alternativo all'attuale mercato. Per Adolfo Morandi (FI), l'Amministrazione comunale solo qualche anno fa aveva ribadito la centralità del servizio mercato bestiame per l'economia modenese. Evidentemente ora si perseguono scelte diverse, magari privilegiando i servizi sociali. Il mercato, invece, va salvaguardato soprattutto per i piccoli commercianti. Se invece lo si vuole chiudere definitivamente - ha concluso - Morandi - lo si dica con chiarezza e coraggio. Fortemente critico anche l'intervento del capogruppo di An, Paolo Casolari. L'Amministrazione sta tirando in lungo con il solo scopo di sfiancare gli interlocutori. Di fatto alle parole non sono stati fatti seguire comportamenti concreti come nel caso del 16 gennaio scorso quando, al termine di un incontro con le categorie interessate, il Comune si impegnò a riconvocare al più presto il tavolo di concertazione lasciando fino ad ora totalmente inevaso tale impegno. Il mercato bestiame è un servizio pubblico e come tale va considerato ha dichiarato in sede di replica, Olga Vecchi (FI), già relatrice in apertura del dibattito a nome del suo gruppo. E' urgente e indispensabile dare un futuro anche al settore dell'agricoltura che rivendica a gran voce di serre eprogrammato e coordinato nell'interesse dell'intera collettività modenese. Sul mercato, poi, gli operatorio hanno diritto di avere risposte certe a cominciare da quella sull'area ch l'Amministrazione metterebbe a disposizione per il nuovo mercato. "

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