13/06/2001

""MA CHI PROTEGGERÀ ORA QUELLE GIOVANI DONNE'""

"L'assessore Caldana interviene dopo la scarcerazione di sette personaggi delle gang coinvolte nell'operazione Vikinga: "Una decisione gravissima" "
"Trasmettiamo una dichiarazione dell'assessore ai servizi sociali del Comune di Modena Alberto Caldana: "Abbiamo appreso dalla stampa la notizia dell'avvenuta scarcerazione di altri sette personaggi coinvolti nella tratta di giovani slave costrette a prostituirsi a Modena e nel nord Italia. E' una decisione gravissima, che va ad aggiungersi a quella precedente che ha permesso che tornassero in libertà, per vizi procedurali, altri personaggi accusati dei reati più turpi contro ragazze molto giovani. Non vogliamo interferire con le decisioni dei giudici, ma visto che, insieme con le Associazioni di volontariato che fanno parte della Rete locale del progetto contro la tratta, stiamo assistendo, curando, proteggendo e nascondendo ai loro aguzzini le ragazze sfruttate dalla gang di albanesi e italiani, abbiamo l'obbligo morale e civile di segnalare all'opinione pubblica e alle istituzioni i gravi pericoli in cui incorrono queste giovani donne a causa del susseguirsi di queste scarcerazioni. Non è questa la sede per polemizzare contro un sistema giuridico, ma riteniamo che si debba avere un'attenzione sempre maggiore verso le vittime di reati piuttosto che verso gli autori dei crimini. Resta però fermo un fatto: quando si parla di battaglia contro il racket della tratta ci si scontra sempre con la mancata tutela delle donne coinvolte, che sono peraltro le più indifese. Nel caso dell'operazione vikinga, di cui stiamo vedendo gli ultimi risvolti, chi proteggerà ora da ritorsioni, vendette e minacce le ragazze, e le loro famiglie nel paese di origine, che sono andate coraggiosamente a denunciare i loro sfruttatori alle forze dell'ordine' Che programma di protezione c'è per loro' Quali meccanismi di difesa amministrativa e giuridica possono ragionevolmente e onestamente aspettarsi da parte delle istituzioni nazionali e locali e dal sistema giudiziario' Come possiamo chiedere ad altre giovani donne di denunciare i loro aguzzini' Oggi queste giovani donne sono sole. Noi siamo al loro fianco. Chiediamo con fermezza alle Autorità competenti di attivarsi per garantire, nelle prossime fasi delle indagini e dei processi, che le giovani costrette a prostituirsi non finiscano nel mirino delle persone che hanno denunciato e dei loro complici rimasti nell'ombra, latitanti o a piede libero". "

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