15/04/2003

NON PASSA IN CONSIGLIO ORDINE DEL GIORNO DI FORZA ITALIA

"Il documento condannava le degenerazioni offensive di alcuni manifestanti davanti al Forum Monzani in occasione degli "Stati generali" di Fi"
" Non passa in Consiglio un ordine del giorno di Fi di "forte condanna dei metodi degenerativi" che hanno caratterizzato - secondo i rappresentanti del gruppo di minoranza - la manifestazione di protesta del 9 febbraio scorso di un gruppo di pacifisti davanti al Fourm Monzani in occasione degli "Stati generali" dell'Emilia Romagna di Fi. Al documento, illustrato in aula dal capogruppo, Giorgio Barbolini, non sono bastati i pareri favorevoli di Fi e An. Posto in votazione è stato respinto a maggioranza da Ds, Margherita, Udeur e Rc. In quella occasione - aveva ricordato Barbolini - furono rivolti pesanti epiteti ingiuriosi nei confronti dei partecipanti all'incontro ed in particolare ai rappresentanti del Governo presenti. Cosa più grave ancora è stato che tali epiteti erano indirizzati contro la libertà di espressione di idee, così come non può essere sottaciuto che alla manifestazione di dissenso erano presenti con tanto di telecamera per celebrare la coraggiosa impresa verbale anche consiglieri comunali della maggioranza. Intervenendo nel dibattito, Achille Caropreso (Fi) ha ricordato che più che gli epiteti hanno fatto male in quei giorni i toni di molti interventi di esponenti del centro sinistra quasi tutti caratterizzati da una sorta di sopportazione dell'evento, quasi a dire che se si fosse scelta un'altra sede diversa da Modena sarebbe stata cosa gradita. Di ben altro avviso Giandomenico Glorioso (Margherita) per il quale, pur condividendo l'invito di Fi a condannare ogni manifestazione di intolleranza, va ribadita l'assoluta necessità di abbassare ovunque i toni dello scontro, ivi compresi quelli di quanti in Fi non esitano ad offendere sistematicamente il movimento pacifista. Antonio Finelli (Ds) ha criticato la scelta di Fi di coinvolgere il Consiglio comunale sull'intera vicenda. Non trovo giusto che sia quest'aula ad esprimere con tanto di voto un giudizio sui toni proposti dalla contestazione ne' tantomeno sulla opportunità o meno che alla manifestazione fossero presenti consiglieri comunali. Nessuno del mio gruppo - ha dichiarato Adriano Dallari (Fi) - avrebbe mai tenuto comportamenti così pesanti. Se così non fosse sarei il primo a sbattere la porta, anche perché faccio facciamo parte di quella nutrita parte di italiani convinti che si possa fare politica senza offendere nessuno. Giorgio Pighi (Ds), dopo aver ricordato che per nessuna pressione offensiva può esserci giustificazione, ha sottolineato la necessità di non confondere iniziative e comportamenti esterni al Consiglio con il ruolo e il prestigio del Consiglio stesso. Chiedere di esprimere un giudizio con tanto di voto su un fatto che comunque non coinvolge il Civico consesso mi pare fuori luogo. Duro il giudizio del capogruppo di An, Andrea Galli. Negli interventi della maggioranza pare esserci quasi una sorta di accettazione dell'accaduto, di normalità, quando invece - come semplicemente recita l'Ordine del Giorno - sarebbe servito un netto pronunciamento contro ogni comportamento offensivo e intollerante. Per Antonino Marino (Ds) è stato un errore coinvolgere sull'accaduto il Consiglio comunale. Se alla contestazione erano presenti Consiglieri e gli stessi hanno indirizzato parole offensive nei confronti di qualcuno, l'unica strada coerente è quella di trasmettere il tutto alla Magistratura. Non è accettabile un processo alle intenzioni. Anche per l'assessore Stefano Bonaccini le offese vanno comunque e sempre stigmatizzate e condannate. Ma fra le offese è bene ricordare che vanno collocate anche certe dichiarazioni e accuse di corruzione di disonestà mosse in quest'aula, senza mai essere dimostrate, da esponenti del Polo alla Giunta e alla maggioranza. Leonarda Leonardi (Ds), dopo aver confermato che alla manifestazione era presente e che mai ha pronunciato o condiviso frasi offensive nei confronti degli esponenti di Fi presenti al Forum, ha ricordato che la contestazione organizzata dai pacifisti non aveva alcun intento totalitario, o di negazione del diritto di manifestazione di Fi, ma semplicemente di condanna delle scelte compiute dal Governo a sostegno della guerra. Anche Francesco Frieri (Rc) ha voluto ribadire la sua presenza a quella manifestazione, segnata da toni non tutti condivisibili, ma da entrambe le parti. Anche per questo trovo inopportuna la scelta di Fi di presentare un Ordine del Giorno per un dibattito che non ha contribuito ne' ad un confronto su tolleranza o intolleranza , né ad approfondire il confronto politico tra maggiorana e minoranza. Per Frieri, poi, appare francamente difficile capire come il Consiglio possa chiedere conto ad un consigliere della sua partecipazione ad iniziative o manifestazioni politiche. "

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