02/03/2004

A 12 ANNI SOGNANO UN PERMESSO DI SOGGIORNO

Indagine tra i minori immigrati a Modena dal Marocco e dall'Albania e ospitati nelle tre comunità di accoglienza del Comune: Orione '80, San Pancrazio e Porta Aperta
"Nella lista dei loro sogni c'è un permesso di soggiorno per lavorare e - in futuro - una moglie e una famiglia. Hanno tra i 12 e i 17 anni, sono arrivati da soli dall'Albania e dal Marocco e cercano a Modena una vita diversa da quella che si sono lasciati alle spalle. Per le statistiche sono "minori immigrati non accompagnati". Per gli operatori delle tre comunità di accoglienza del Comune - Orione '80, San Pancrazio e Porta Aperta - ragazzi da seguire e aiutare in un percorso educativo di oltre due anni. E' in queste tre comunità che tra marzo e aprile 2002 il Comune ha condotto un'indagine che ha coinvolto 26 minori - 16 marocchini e 10 albanesi - pari alla metà dei ragazzi allora in carico ai servizi modenesi. Il risultato è una fotografia che fa luce su tante storie diverse che si assomigliano. Vediamole da vicino. Famiglia. Mentre i ragazzi marocchini provengono da famiglie con oltre otto persone, il nucleo famigliare dei ragazzi albanesi è spesso composto da madre, padre e tre fratelli oppure da un genitore e tre fratelli. Per il 43% dei ragazzi arrivati dal Marocco solo il padre regge economicamente la famiglia con lavori per lo più saltuari. Nessuno ha entrambi i genitori lavoratori. Il 31% dei ragazzi arrivati dal Marocco ha in Italia parenti di primo grado, mentre il 30% degli albanesi ha parenti di secondo o terzo grado. Il Comune di residenza del parente è Modena o un altro comune nella provincia. Sono rari i casi di ragazzi scappati dalla famiglia. Per il 40% dei minori albanesi la famiglia ha partecipato al progetto di emigrazione e lo ha sostenuto. Nel restante 60% dei casi, i genitori erano dapprima contrari all'idea, poi hanno appoggiato la decisione del figlio. Per i minori marocchini la famiglia in genere aiuta il ragazzo a partire e la partenza viene decisa dall'intero nucleo famigliare. Scuola. I ragazzi albanesi hanno portato a termine la scuola dell'obbligo, ovvero 8 anni tra elementari e medie. La scuola superiore invece è stata iniziata dal 50% degli intervistati ma nessuno di loro l'ha portata a termine. In Albania le scuole sono poco qualificate e per accedere alle superiori spesso si deve pagare una quota d'accesso. Le scuole professionali sono inoltre solo nelle principali città e sono spesso impraticabili che chi vive nei villaggi. Per i ragazzi provenienti dal Marocco la situazione è diversa. Tutti hanno frequentato le scuole elementari (5 anni), molti anche uno o due anni di medie, ma solo uno le ha terminate. Dopo le elementari, infatti, i ragazzi sono costretti a spostarsi in città a loro spese e pochi hanno la possibilità di mantenersi. Ed è infatti dopo la scuola dell'obbligo che si inizia a pensare di emigrare. Il viaggio. Il 20% dei ragazzi ha scelto di partire per l'Italia per poter studiare in una scuola professionale qualificata e imparare una professione, il 40% per guadagnare e mandare i soldi a casa mentre il 10% per trovare un buon lavoro o semplicemente perché l'Italia offre più prospettive per il futuro. I ragazzi che arrivano ancora minorenni dal Marocco hanno spesso parenti e amici in Italia, spesso a Milano, alcuni a Modena. Uno su due ha sentito parlare di Modena per la prima volta in Italia da compaesani incontrati durante la permanenza in altre città, e solo il 19% ha sentito parlare di Modena sin da casa propria. I ragazzi albanesi, al contrario, sono arrivati a Modena perché sin dall'Albania lo hanno deciso. Hanno, infatti, parenti nei dintorni oppure amici che li hanno informati sulla possibilità di essere ospitati dalle comunità. Ma cosa c'è nel loro futuro' il 75% dei marocchini ha l'assoluta intenzione di rimanere in Italia regolarmente, mentre il 40% degli albanesi vorrebbe tornare a casa dopo un periodo di lavoro redditizio. "

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