24/01/2006

DIBATTITO BILANCIO 2006, I PARERI DEI CONSIGLIERI COMUNALI

Il resoconto della discussione sulla manovra economica del Comune di Modena
Il dibattito sull'approvazione del bilancio 2006 si è protratto fino alle 2 e 30 del mattino e ha coinvolto circa trenta tra consiglieri e rappresentanti della giunta. Il primo intervento è stato di Adolfo Morandi (Forza Italia), che ha sottolineato come il bilancio confermi la 'mancanza di novità di rilievo nella gestione della macchina comunale', evidenziando che 'il fatto di tenere ferma l'Ici prima casa è dovuta all'imminenza delle elezioni'. Giorgio Prampolini (Ds) ha invece criticato le 'continue errate previsioni di sviluppo economico del governo', mentre Alberto Caldana (Margherita) ha criticato la proposta di emendamento di Forza Italia relativa alla possibilità di devolvere il 5 per mille dell'Ire a favore del welfare (come previsto dalla Legge Finanziaria), sottolineando che 'dobbiamo difendere un'idea di welfare che non può essere legata al fatto che qualcuno mette una firma'. Per Eugenia Rossi (Ds) 'il bilancio è stato virtuoso perché coerente sul contenimento della spesa, rispettando il patto di stabilità e i vincoli normativi, alcuni fortemente limitativi e gravi', mettendo in rilievo forti preoccupazioni per i tagli che si sono resi necessari alla cultura proprio in ragione dei tagli del governo, seguita da Mauro Tesauro (Verdi) che ha concordato sul fatto che 'alla luce di tutte le limitazioni dovute al governo, non è stato facile trovare la quadratura del cerchio, ma questo comune ce l'ha fatta, in particolare grazie alla storia di questo comune, che ha fatto dell'autofinanziamento una propria peculiarità'. Per Alvaro Colombo (Prc) 'il fondo del 5 per mille sull'Ire non è quantificabile, e d'altro canto, tende a stravolgere la natura delle politiche sociali e del welfare, trasformando i diritti in una serie di erogazioni di prestazioni derivanti dall'elemosina e dai contributi personali. Si pone, piuttosto, il tema della convocazione degli stati generali del welfare', mentre per Achille Caropreso (Forza Italia) 'una discussione sul bilancio così sofferta è dovuta anche al fatto che è da quattro mesi che se ne parla nei giornali. In democrazia tutto è consentito, ma ogni cosa ha un prezzo, e lo dimostra la sofferenza del dibattito'. Mara Masini (Ds) ha ribadito che 'c'è una lesione del principio dell'autonomia impositiva degli enti locali', ricordando poi che 'sul 5 per mille vale la pena lavorare, promovendolo tra i cittadini, però è capzioso dire che bisognava prevederlo nel bilancio 2006, perché nei documenti dello Stato si fa riferimento ad un loro utilizzo non prima del 2007'. Mauro Manfredini (Lega Nord) ha criticato l'intero impianto del bilancio nella parte dedicata alla società multiculturale, citando una serie di ipotesi di spesa che lo lasciano 'molto dubbioso. Su 'Modena città d'Europa' non ho pregiudizi, però ho dubbi quando leggo che ci sarebbero dei corsi per transessuali disoccupati', allargando poi la critica ad altri interventi relativi ai gemellaggi, alle spese per il personale, alla raccolta differenziata ('si prenda esempio da Treviso'), chiedendo infine l'introduzione di incentivi per i giovani, impianti sportivi e turismo scolastico verso Modena'. Secondo Ercole Toni (Ds) 'sulla raccolta rifiuti il passaggio da tassa a tariffa può trasformarsi in vantaggio per l'utenza, se però avremo la capacità di applicare norme di controllo su quanto conferito', mentre Enrico Artioli (Margherita) ha ricordato che 'i provvedimenti penalizzanti sul fronte delle entrate colpiscono il welfare', incitando quindi a coinvolgere tutte le realtà politiche della città di fronte ad una svolta che è necessaria, indicando gli obiettivi politici e perseguendoli con forza'. Per l'assessore alle Politiche per la salute Simona Arletti la manovra del comune si può definire come 'un bilancio per uno sviluppo sostenibile, che nel medio e lungo periodo cerca di dare risposta all'espansione dei servizi per infanzia, anziani e famiglie senza casa', mentre l'assessore ai Lavori pubblici Stefano Bonaccini ha rilevato che 'il centrosinistra è unito nel bilancio e negli Ordini del Giorno, unendo tante sensibilità, ma registro che il centrodestra si presenta alla spicciolata nelle proposte e critiche al bilancio, senza presentare un'alternativa alla città'. Antonio Maienza (Udeur) ha ricordato che il bilancio 'difende il welfare', proponendo quindi di 'destinare parte della quota delle sanzioni amministrative stradali alla sicurezza stradale, segnaletica e miglioramento infrastrutturale'. Per Michele Barcaiuolo (An) 'non ci sono state scelte innovative nel sociale e la Tarsu è l'esempio di come non condividere il modello di spesa sociale. Abbiamo a cuore la socialità, che però si deve incarnare non sul creare uno status che faccia di alcuni un numero chiuso impenetrabile, senza cambiamento di chi beneficia dei contributi, creando molte ingiustizie e qualche privilegio'. Gino Montecchi (Ds) ha stigmatizzato i tagli allo sport dovuti alle politiche centrali, chiedendo che 'siano recuperati se il governo ne desse la possibilità nel corso dell'anno', seguito dal vicesindaco Mario Lugli che ha ribadito il fatto che 'con il bilancio si realizza una città più giusta, ma vorremmo anche una città più ottimista. Bisogna attrarre creatività e talenti, attirando giovani con affitti decorosi, facendo leva su uno strumento decisivo come l'Agenzia Casa'. Fausto Cigni (Ds) ha ricordato che 'alcuni anni fa quando il Modena era in A, Alleanza Nazionale raccolse firme per stadio nuovo in periferia. Se avessimo dato retta a quella proposta, avremo speso molto di più', mentre Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) ha dichiarato che il modello di 'società condizionata di Modena non è più esportabile al resto del paese, ma non è nemmeno mantenibile neanche a Modena. Non si tratta di sindrome da declino, sono problematiche reali, con la prospettiva di margini sempre più stretti per tutti. L'occasione per cambiare c'era e il prossimo anno non ci saranno le condizioni di favore di oggi. Se perdiamo di vista il progetto unitario non si fa nulla di costruttivo e propositivo. Per evitare la sindrome di declino, abbiamo il dovere di vedere che in effetti il declino è in atto. Bonaccini ha colto il problema della crescita. Lei, Lugli, è disinformato ed è bugiardo. Non è vero che la situazione industriale va bene (quando dice che in Veneto è tutto delocalizzato, mentre a Modena no), perché la grande industria non c'è più e anche il rapporto con l'Università andrebbe rivisto. Quale società allora' In questa giunta ci sono due pescecani che si mangiano i pesci piccoli e non è unita neanche su questa proposta di bilancio. Questa maggioranza ha la compattezza delle baionette di Mussolini'. Sergio Rusticali (Sdi) ha ricordato che la maggioranza 'ha fatto scelte di priorità, anche difficili sul fronte della cultura. Il patrimonio viene recuperato ed è anche volano per gli investimenti. E' giusto, inoltre, che la Tarsu non prenda in considerazione solo il numero dei componenti delle famiglie, ma che tenga conto della reale redditività di quella stessa famiglia', seguito da Rosa Maria Fino (Società Civile) che ha sottolineato come sia 'apprezzabile lo sforzo per mantenere intatti i servizi con aumento dei posti, senza toccare l'Ici prima casa e con il passaggio da tassa a tariffa per i rifiuti, con un vantaggio da utilizzare per gli investimenti'. In fase di replica l'assessore al bilancio Francesco Raphael Frieri si è detto convinto che 'si deve disegnare un welfare a carattere universalistico, che pensi anche ai penultimi oltre che agli ultimi. Non ci si può accusare di non essere registi di fronte a crisi del paese. La povertà aumenta, ma anche la concentrazione della ricchezza. Non ci sono però a livello locale le leve fiscali per correggere questa tendenza, che riguardano un livello più alto della città'. Il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha invece ricordato come il bilancio sia stato preceduto 'dall'intesa con Cgil, Cisl e Uil', mettendo anche in evidenza che 'il bisogno di servizi sociali dei cittadini è oggettivamente aumentato nel tempo. Ad esempio, aumenta ogni anno di 600 casi il numero di patologie dementigene. Bisogna quindi correggere lo stato sociale ai nuovi bisogni che emergono con l'allungamento della vita. Pighi ha poi ricordato che si è 'mantenuto il welfare, facendo anche dei passi avanti, ma queste razionalizzazioni hanno comportato un aumento proporzionalmente inferiore all'aumento della domanda. Alcuni settori, come la cultura, si ritrovano a subire l'onda d'urto dei tagli del governo'.

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