L'annuncio dell'assessore Sitta in risposta a un'interpellanza del consigliere Celloni.
Il tratto della ferrovia storica compreso tra Cittanova e San Cataldo, che entro il 2010 sarà sostituito dal nuovo tracciato ferroviario più a nord, verrà utilizzato per la realizzazione di una pista ciclabile e di una linea di trasporto urbano in sede propria. Lo ha spiegato l’assessore alla Mobilità Daniele Sitta rispondendo in Consiglio comunale a un’interpellanza presentata da Sergio Celloni, consigliere Udc.
“Sono contrario allo smantellamento di un tratto di ferrovia tuttora funzionante, col progetto di costruire delle case. Credo sarebbe preferibile una trasformazione dello stesso in metropolitana”, ha sottolineato il consigliere Celloni nel presentare la propria istanza: “come mezzo alternativo all’auto, si potrebbe realizzare un treno leggero ad frequenza e con fermate intermedie. Si potrebbe anche realizzare una ciclabile sicura, fisicamente separata dalla strada, in modo da permettere ai cittadini di spostarsi per Modena in sicurezza e senza auto”.
“L’intenzione di costruire case nel corridoio attualmente occupato dalla ferrovia non c’è mai stata”, ha replicato l’assessore Sitta. “Lo spostamento della ferrovia è una grande opportunità per la nostra città, che consentirà tra le altre cose di ricucire la frattura che divide il territorio urbano tra il polo Leonardo e San Cataldo, ricongiungere il quartiere Madonnina con il Villaggio Artigiano, ricostruire l’ingresso sud del cimitero monumentale. Anche nel laboratorio di Città media felix sono emerse interessanti proposte progettuali delle università di Firenze e di Cesena, che approfondiremo allo scopo di predisporre le nostre strategie in vista di questo fatto storico. La ferrovia avrà comunque, con lo spostamento a nord, una fermata a Cittanova che potrà essere usata anche per servizi locali. Per il momento, le persone che vivono nella zona a distanza accessibile e potrebbero beneficiare di un’eventuale ferrovia locale sono soltanto 6500, insufficienti a rendere sostenibile l’infrastruttura. La presenza del corridoio lasciato libero dalla ferrovia storica”, ha concluso l’assessore, “offre però la preziosa occasione di pianificare lo sviluppo della zona ovest della città, incluso il nuovo polo terziario di Cittanova, attorno a un’infrastruttura di trasporto pubblico locale”.
“Abbiamo già assistito allo smantellamento della Modena Mirandola e della Modena Vignola, che invece oggi servirebbero al trasporto pubblico”, ha detto il consigliere Dante Mazzi di Forza Italia: “la ferrovia storica che arriva fino a rubiera potrebbe servire i pendolari, come adeguata prosecuzione del treno Gigetto”. “Dobbiamo riaprire la permeabilità tra la Madonnina, territorio che si è decuplicato negli ultimi 60 anni, e il resto della città. La ferrovia è un fiume che taglia la città e credo che la scelta di riapertura sia corretta, soprattutto se si mantiene la destinazione del corridoio a trasporto pubblico urbano”, ha affermato il consigliere Ds Danilo Bassoli.
“Al di là delle sfumature c’è un sostanziale accordo sul progetto”, ha ripreso l’assessore Sitta dopo l’intervento di Celloni: “Ho portato questa istanza su richiesta di alcuni residenti della zona di Marzaglia e di Rubiera”, ha detto il relatore dell’interpellanza: “sono soddisfatto della risposta dell’assessore anche se serve sempre grande attenzione su temi delicati come i servizi di trasporto pubblico”.
“Sono contrario allo smantellamento di un tratto di ferrovia tuttora funzionante, col progetto di costruire delle case. Credo sarebbe preferibile una trasformazione dello stesso in metropolitana”, ha sottolineato il consigliere Celloni nel presentare la propria istanza: “come mezzo alternativo all’auto, si potrebbe realizzare un treno leggero ad frequenza e con fermate intermedie. Si potrebbe anche realizzare una ciclabile sicura, fisicamente separata dalla strada, in modo da permettere ai cittadini di spostarsi per Modena in sicurezza e senza auto”.
“L’intenzione di costruire case nel corridoio attualmente occupato dalla ferrovia non c’è mai stata”, ha replicato l’assessore Sitta. “Lo spostamento della ferrovia è una grande opportunità per la nostra città, che consentirà tra le altre cose di ricucire la frattura che divide il territorio urbano tra il polo Leonardo e San Cataldo, ricongiungere il quartiere Madonnina con il Villaggio Artigiano, ricostruire l’ingresso sud del cimitero monumentale. Anche nel laboratorio di Città media felix sono emerse interessanti proposte progettuali delle università di Firenze e di Cesena, che approfondiremo allo scopo di predisporre le nostre strategie in vista di questo fatto storico. La ferrovia avrà comunque, con lo spostamento a nord, una fermata a Cittanova che potrà essere usata anche per servizi locali. Per il momento, le persone che vivono nella zona a distanza accessibile e potrebbero beneficiare di un’eventuale ferrovia locale sono soltanto 6500, insufficienti a rendere sostenibile l’infrastruttura. La presenza del corridoio lasciato libero dalla ferrovia storica”, ha concluso l’assessore, “offre però la preziosa occasione di pianificare lo sviluppo della zona ovest della città, incluso il nuovo polo terziario di Cittanova, attorno a un’infrastruttura di trasporto pubblico locale”.
“Abbiamo già assistito allo smantellamento della Modena Mirandola e della Modena Vignola, che invece oggi servirebbero al trasporto pubblico”, ha detto il consigliere Dante Mazzi di Forza Italia: “la ferrovia storica che arriva fino a rubiera potrebbe servire i pendolari, come adeguata prosecuzione del treno Gigetto”. “Dobbiamo riaprire la permeabilità tra la Madonnina, territorio che si è decuplicato negli ultimi 60 anni, e il resto della città. La ferrovia è un fiume che taglia la città e credo che la scelta di riapertura sia corretta, soprattutto se si mantiene la destinazione del corridoio a trasporto pubblico urbano”, ha affermato il consigliere Ds Danilo Bassoli.
“Al di là delle sfumature c’è un sostanziale accordo sul progetto”, ha ripreso l’assessore Sitta dopo l’intervento di Celloni: “Ho portato questa istanza su richiesta di alcuni residenti della zona di Marzaglia e di Rubiera”, ha detto il relatore dell’interpellanza: “sono soddisfatto della risposta dell’assessore anche se serve sempre grande attenzione su temi delicati come i servizi di trasporto pubblico”.
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